Più incentivi fiscali per gli espatriati?
In passato, il governo cipriota si era già adoperato per alleggerire le tasse dei neo espatriati. A partire dal 1° gennaio 2022, il Paese ha introdotto un'esenzione fiscale del 50% sulla retribuzione dei lavoratori stranieri che hanno iniziato il loro primo lavoro all'inizio dell'anno, e che guadagnano più di 55.000 euro su base annua. Per poter beneficiare di questo sgravio, i neo espatriati non devono essere residenti a Cipro da almeno 10 anni. Un'ulteriore esenzione del 20% viene concessa agli espatriati non residenti che operano per un datore di lavoro non residente.
Il progetto di legge del 15 luglio 2022 prevede che l'esenzione fiscale del 50% sia concessa per 17 anni, rispetto ai 10 anni di cui sopra. L'esenzione del 20% è prevista per 3 anni. L'obiettivo dello Stato è chiaro: attrarre nuovi lavoratori stranieri. Per questi espatriati che arrivano a Cipro, il progetto del governo è una manna dal cielo. Lo stesso vale per le persone in procinto di espatriare che soddisfano i criteri per l'esenzione fiscale. Trasferirsi a Cipro, a queste condizioni, è una buona opportunità, soprattutto perché i vantaggi offerti dall'isola non si fermano qui.
Espatriare a Cipro: gli altri vantaggi
A Cipro non esiste la tassa sul patrimonio né la tassa di successione. Non ci sono imposte (o sono molto basse) su dividendi internazionali, interessi, royalties, plusvalenze (tranne nel caso della vendita di una casa a Cipro) e sulle pensioni estere. In totale, Cipro vanta oltre 65 accordi di esenzione fiscale.
Il Paese punta sia sui nomadi digitali che sugli imprenditori. Con l'introduzione del visto digitale a gennaio 2022, Cipro intende trarre vantaggio dagli sconvolgimenti nell'organizzazione del lavoro occorsi dopo il Covid. Il visto per nomadi digitali ha preso piede dopo la crisi sanitaria. Quello proposto dalle autorità cipriote è valido un 1 anno, ed è rinnovabile per 2 anni. Questo visto non riguarda solo i lavoratori autonomi ma anche gli impiegati che lavorano da casa.
Il Ministero delle Finanze cipriota ha inoltre istituito la "Business Facilitation Unit" allo scopo di favorire l'immigrazione di lavoratori altamente qualificati. Il Governo consente agli imprenditori locali di assumere cittadini di Paesi terzi e facilità l'ottenimento del loro permesso di lavoro. Dopo 7 anni, questi lavoratori possono chiedere la cittadinanza cipriota. Il Paese mira anche alle start-up e, a breve, emetterà un visto che consente agli imprenditori stranieri di aprire un'attività a Cipro.
Come aggirare lo stop ai "visti d'oro"?
E se tutte queste misure fossero finalizzate a compensare la soppressione del "golden visa" avvenuta nel novembre 2020? L'Unione Europea sta facendo pressione sugli Stati membri affinché interrompano il controverso programma dei cosiddetti "visti d'oro" che consente agli stranieri facoltosi di ottenere la residenza in cambio di ingenti investimenti. Le autorità cipriote consentivano agli stranieri non europei di ottenere un passaporto in cambio di un investimento di 2,5 milioni di euro (tramite l'acquisto di un immobile, ad esempio). Questo regime ha fruttato alle autorità cipriote più di 7 miliardi di euro.
Nell'ottobre 2020, la Commissione europea ha avviato una procedura contro Malta e Cipro. Secondo l'UE, il programma di visti d'oro "mina la natura stessa della cittadinanza nell'Unione europea". Il mese dopo, Cipro accetta di abolire il programma. Malta invece no, ma non è l'unica a tergiversare infatti il programma di cittadinanza per investimento è ancora attivo in vari Stati Europei tra cui Portogallo, Spagna, Lussemburgo, Estonia e Italia.
È difficile dire se i nuovi incentivi fiscali introdotti a Cipro susciteranno lo stesso interesse dei passaporti d'oro. Ma in un periodo in cui l'inflazione indebolisce il potere d'acquisto, i ricchi stranieri, così come altre tipologie di espatriati, potrebbero scommettere su quest'isola dell'Egeo. Resta da vedere come la popolazione locale reagirà a queste agevolazioni destinate agli stranieri. Attirare gli espatriati, sì, ma senza abbandonare i ciprioti. Questa è la sfida con cui si dovrà confrontare il Presidente Níkos Anastasiádis.