E' una delle conseguenze post Brexit che l'esecutivo avrebbe voluto evitare. Nel Regno Unito, l'immigrazione netta è raddoppiata, passando da 335.000 stranieri nel 2016 a 606.000 nel 2022. I piani non erano questi e il partito conservatore sta correndo ai ripari introducendo una serie di misure volte a ridurre l'immigrazione.
Restrizioni sui visti per studenti
Il Ministro degli Interni, Suella Braverman, ha annunciato una serie di misure per ridurre drasticamente il numero di studenti stranieri. Si tratta di un progetto che divide, ma che è sostenuto dal governo conservatore di Rishi Sunak. Le università britanniche hanno espresso il loro dissenso, senza riuscire a far cambiare idea al governo. Martedì 23 maggio, il governo britannico ha presentato la sua strategia per ridurre l'immigrazione. In un comunicato stampa ha annunciato nuove restrizioni sui visti per studenti che "ridurranno in modo significativo l'immigrazione netta, limitando la possibilità per gli studenti internazionali di viaggiare con i familiari nel Regno Unito".
Stop al ricongiungimento familiare per gli studenti stranieri
La nuova versione del visto per studenti entrerà in vigore nel gennaio 2024. Interesserà tutti gli studenti, ad eccezione dei ricercatori specializzandi. Le restrizioni fanno parte della Strategia per l'Istruzione Internazionale del Regno Unito che si basa su due pilastri: ridurre l'immigrazione netta e accogliere i migliori studenti internazionali. Secondo l'Office for National Statistics (ONS) britannico, tra giugno 2021 e giugno 2022, la migrazione netta ha superato le 500.000 unità. Sebbene alcune di queste cifre siano dovute all'arrivo di migranti dall'Ucraina e da Hong Kong (tramite i programmi che sono stati istituiti), l'ONS rileva che sono stati concessi quasi mezzo milione di visti per studenti, la maggior parte dei quali si trasferisce con la famiglia. Dal 2019, il numero di persone a carico (titolari di un visto per persone a carico) è aumentato del 750%. Nel 2022 sono stati rilasciati 136.000 visti a carico, contro i 16.000 del 2019. Suella Braverman vuole tornare alla soglia pre-Covid.
Fine della conversione dei visti per studenti in visti di lavoro
Le nuove misure impediscono la conversione dei visti per studenti in visti di lavoro, fintanto che questi ultimi non hanno completato gli studi. Il governo afferma di voler tutelare gli studenti internazionali affinchè restino concentrati sul motivo principale che li ha portati sul territorio britannico: acquisire nuove conoscenze. Il visto studentesco non deve essere usato per trovare un lavoro.
Porte sempre aperte per gli studenti più brillanti
"Puntare all'eccellenza". La Strategia per l'Istruzione Internazionale persegue l'obiettivo di accogliere 600.000 studenti universitari stranieri entro il 2030. Ma non studenti qualsiasi. Suella Braveman auspica che "gli studenti che contribuiscono maggiormente all'economia britannica continuino a trasferirsi nel Regno Unito". Allo scopo è stato creato il sistema del visto a punti, per selezionare i profili migliori. Il Segretario all'Istruzione, Gillian Keegan, conferma: "Attirare gli studenti migliori non è solo un bene per le nostre università, è essenziale per la nostra economia e per le relazioni internazionali".
Impatto sulle università britanniche
Il mondo accademico non nasconde la sua insoddisfazione e le sue preoccupazioni. Alcuni parlano di "disprezzo per gli studenti internazionali" e dell'ipocrisia di un governo che "accetta i soldi ma non le persone". Gli studenti internazionali sono una risorsa finanziaria indispensabile per le università. Nel 2018-2019, i 270.000 studenti internazionali hanno portato nelle casse britanniche più di 30,4 miliardi di euro. Chi si oppone al progetto del governo sottolinea che, dato che gli studenti contribuiscono all'economia nazionale, hanno diritto a trasferirsi con la famiglia.
Il Gruppo Russell, che riunisce le 24 università britanniche più prestigiose (tra cui Cambridge, Oxford e Bristol), ha espresso i suoi timori. Il Dr.Tim Bradshaw, amministratore delegato, ha dichiarato: "Gli studenti internazionali apportano una serie di benefici al Regno Unito, oltre a un introito necessario per sostenere l'istruzione degli studenti britannici e la ricerca a livello mondiale di cui tutti possiamo beneficiare [...].
Bradshaw concorda sul fatto di favorire i ricercatori specializzandi, ma si rammarica che il governo consideri gli studenti internazionali come immigrati permanenti. La maggior parte degli studenti internazionali si trova nel Regno Unito solo temporaneamente", afferma. Il 32% degli studenti delle università del Gruppo Russell è straniero.
Le studentesse straniere sono più colpite dalle restrizioni?
Chi sono gli studenti stranieri che si trasferiscono con la famiglia? L'Higher Education Policy Institute ha rilevato che il 69% sono donne. E, contrariamente all'immagine fornita dai conservatori, non vengono con la famiglia allargata, ma con i figli e, se ne hanno uno, con il coniuge. Le organizzazioni universitarie sottolineano che una grande percentuale di studentesse ha un'età compresa tra i 25 e i 45 anni (lo stesso vale per gli studenti maschi). Il profilo degli studenti internazionali non sempre corrisponde all'immagine classica dello studente. Molti sono adulti, sposati, con o senza figli. Vietare di spostarsi in famiglia, impedisce loro di studiare.
Alcuni parlano di una situazione contraddittoria. Fu lo stesso governo, infatti, a introdurre una politica speciale (un visto speciale per i laureati) per attrarre e trattenere i talenti stranieri provenienti dagli Stati del Commonwealth. I ricercatori affermano che questa misura abbia fatto aumentare il numero di studenti stranieri adulti. Le restrizioni annunciate equivalgono a estromettere le studentesse, che sono tra i talenti internazionali più richiesti a Londra.
Opinioni contrastanti sui visti stagionali
Il Regno Unito, ancora alle prese con la carenza di manodopera, punta sui lavoratori stranieri. Rishi Sunak ha annunciato di voler rilasciare diverse migliaia di visti stagionali per il settore agricolo, che registra una grave carenza di braccia. Ma l'annuncio non è piaciuto a Suella Braverman, che è ancora decisa a ridurre l'immigrazione in tutti i settori. Alla Conferenza Nazionale dei Conservatori del 15 maggio, Braverman ha detto che il Regno Unito dovrebbe formare i lavoratori stagionali britannici per ridurre l'immigrazione. A sua detta, lo stesso concetto andrebbe applicato per risolvere la crisi del settore dei trasporti (la nazione è particolarmente a corto di camionisti).
L'annuncio di Sunak è stato accolto con disappunto dagli agricoltori britannici. Nel 2024, l'esecutivo prevede di rilasciare solo 45.000 visti per lavoratori stagionali, lo stesso numero di quest'anno. I rappresentanti del settore agricolo ne chiedevano 70.000. Denunciano un "effetto Brexit" che l'anno scorso ha fatto perdere loro 70 milioni di euro in raccolti non effettuati a causa della mancanza di manodopera. Hanno messo sull'accento sul fatto che i britannici, che rappresentano solo il 4% dei lavoratori stagionali, sono sempre meno interessati a questi lavori, che considerano troppo faticosi e mal pagati.
Obbligare le aziende britanniche ad assumere personale locale?
Arriverà presto una legge che obbligherà le aziende britanniche a dare priorità agli inglesi? È questa la proposta del Partito Laburista, che vuole abolire la "regola del -20%". In base a questa regola, se c'è carenza di lavoratori, le aziende possono pagare gli stranieri il 20% in meno della tariffa standard. A causa di questa regola, le aziende britanniche sono più propense a impiegare lavoratori stranieri. L'abolizione del -20% costringerebbe le aziende a pagare gli stranieri come i locali. Per il Partito Laburista, questo è un modo per incoraggiare i datori di lavoro a formare personale locale invece di affidarsi alla manodopera straniera.
Per i detrattori della Brexit, la questione è tutt'altro che risolta. Il governo Sunak, ormai indebolito, punta su una svolta a destra per riacquistare forza. I conservatori volevano ridurre l'immigrazione netta a meno di 100.000 presenze all'anno, un obiettivo che non è mai stato raggiunto e che è stato abbandonato nel 2019. All'interno del governo si continua comunque a discuterne. A detta dei ricercatori, le nuove misure non avranno un grande impatto.