Golden visa: implicazioni nel diritto di successione per gli espatriati

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Scritto da Asaël Häzaq il 19 settembre, 2023
Trasferirsi all'estero permette di sfuggire alla tassazione nel Paese d'origine? È quello che pensano molti espatriati che vanno a vivere in nazioni a bassa o zero tassazione. Gli Emirati Arabi Uniti sono tra le mete preferite dagli stranieri grazie al programma Golden Visa, studiato appositamente per attrarre diversi profili, dai più ricchi ai più talentuosi. Tuttavia, secondo gli esperti, ci sono alcuni rischi che potrebbero non aver considerato perchè, espatriando, non scampano al vincolo delle tasse di successione. Quali sono quindi i limiti del Golden Visa?

Golden Visa e tasse di successione per i cittadini britannici

Il Golden Visa fa gola a molti ricchi espatriati. Negli ultimi anni, circa 240.000 cittadini britannici si sono trasferiti negli Stati del Golfo, in particolare negli Emirati Arabi Uniti (EAU), attratti dai benefici di questo visto. Il Golden Visa emiratino, particolarmente vantaggioso per i dirigenti, gli scienziati e gli ingegneri, dà diritto a un soggiorno di 10 anni e una tassazione su reddito e plusvalenze quasi nulla.

Gli esperti sottolineano però che l'esenzione fiscale di cui godono gli espatriati britannici non passa agli eredi che, dopo la scomparsa del familiare, devono pagare l'imposta di successione sui beni ereditati; molti agenti immobiliari non informano i loro clienti stranieri di questa formalità.

Le tasse di successione andrebbero abolite?

Alcuni britannici facoltosi scelgono di vivere all'estero per non pagare le tasse in patria. Questo senza considerare le tasse di successione sui beni nel Regno Unito. Al momento, nel caso di beni che passano in eredità (decesso di uno dei genitori) per un valore superiore a 325.000 sterline, si paga il 40% di tasse. I figli che ereditano l'abitazione principale dei genitori, devono pagare un milione di sterline in tasse di successione. 

Per evitare di pagare un conto salato, bisognerebbe recidere i legami patrimoniali con il Regno Unito: non possedere più immobili o altri beni sul suolo britannico, ad esempio. Si tratta però di cose che tanti espatriati mantengono per avere un punto d'appoggio nel Paese d'origine, realizzare investimenti, prepararsi alla pensione e così via. Come ovviare a questo problema? 50 deputati del Partito Conservatore propongono l'abolizione totale delle tasse di successione.

Altre limitazioni dei Golden Visa

Ci sono altre limitazioni che rendono i Golden Visa meno appetibili. Gli investimenti immobiliari iniziali possono comportare spese aggiuntive. Diversi Paesi richiedono un investimento immobiliare iniziale di almeno 500.000 euro, con requisiti più elevati per le aziende. A questa cifra si devono aggiungere delle tasse che vanno dai 50.000 ai 100.000 euro. Ci sono anche delle spese amministrative da tenere in considerazione. Quando si richiede il Golden Visa per la prima volta, le spese si aggirano intorno a diverse migliaia di euro. In caso di rinnovo, le spese si dimezzano, ma restano comunque importanti. Da ultimo, vanno considerate le spese notarili e legali. 

L'altra limitazione riguarda le aree geografiche coperte dal Golden Visa. I titolari del visto non possono investire ovunque vogliano, ma solo all'interno delle aree designate dal programma. Anche gli investimenti sono limitati. È possibile evitare queste restrizioni investendo in un programma diverso dal Golden Visa, ma solo se si dispone delle risorse finanziarie sufficienti per investire in altri settori.

Un visto molto controverso

Dietro a tutte queste restrizioni si nasconde il problema principale del Golden Visa, spesso accusato di far salire i prezzi degli immobili e di costringere gli abitanti del luogo a lasciare le loro case. Può sembrare un paradosso, considerando la crisi immobiliare a livello globale. Alcuni esperti non sposano questa tesi anche se riconoscono che la presenza di stranieri facoltosi in una determinata zona contribuisca a far lievitare il costo degli immobili. E per "ricchi" non si intende necessariamente chi ha il Golden Visa, ma tutti i nuovi arrivati che hanno un reddito superiore a quello della popolazione locale.

Gli attacchi più feroci parlano di un visto che vende la cittadinanza e rafforza le disuguaglianze sociali. Tutte queste considerazioni infangano ulteriormente l'immagine del Golden Visa. Il Portogallo ha annunciato l'abolizione del programma. La Spagna ci pensa ma non sta ancora deciso. Altri Paesi invece, come la Svizzera e gli Emirati Arabi Uniti, non hanno alcuna intenzione di abolirlo.

A proposito di Asaël Häzaq

Mikki è un'espatriata che vive in Giappone. Scrive contenuti per Expat.com ed è una blogger appassionata di lifestyle e cultura pop.