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Stipendi nel mondo: cose che possono sorprendere gli espatriati

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Scritto daAsaël Häzaqil 19 Ottobre 2023

Ogni lavoro merita un giusto compenso. La questione dello stipendio può però assumere dettagli confusi vivendo all'estero. Dalla data di accredito, alle varie voci incluse nel cedolino, ecco le cose a cui gli espatriati potrebbero non essere abituati. 

Stipendio e busta paga: dal sistema più semplice al  più complicato

La parte più difficile è fatta, apparentemente. Dopo aver iniziato a lavorare, adesso aspetti lo stipendio, che sarà accompagnato dalla busta paga. Si tratta di un documento amministrativo essenziale che, si presume, dovrebbe essere comprensibile a tutti, con un metodo di calcolo facile da intuire. La realtà potrebbe invece riservare agli espatriati qualche sorpresa indesiderata.

Per quanto riguarda le buste paga, la Francia ha uno dei sistemi più complessi, seguita da Belgio, Germania e Spagna. Le buste paga svizzere e americane sono invece un po' più facili da capire. Messico, Paesi Bassi, Indonesia e soprattutto Regno Unito vantano i sistemi più semplici.

Forse sei tra quelli che lasciano la busta paga in un cassetto. In effetti, in molti non si preoccupano di controllare le varie voci. Ma se provieni da una nazione con un sistema abbastanza diretto, come il Regno Unito, potresti rimanere scioccato lavorando in Francia dove lo stipendio è molto più di una semplice cifra. 

Dietro a queste cifre si nascondono questioni legate al diritto del lavoro, ai contratti collettivi e al sistema sindacale. A volte, le norme e i regolamenti possono variare all'interno dello stesso Paese. In America, ad esempio, ogni Stato può fissare le proprie regole in merito a retribuzione e buste paga.  

Pagamenti parziali

In alcune nazioni, i dipendenti vengono pagati a rate. In linea di principio, nulla lo impedisce ( per lo meno, tutto dipende dalla legislazione dello Stato di riferimento). Di conseguenza, a fine mese, lo stipendio potrebbe esserti pagato solo parzialmente e il resto della somma, versato in momenti successivi. 

Molti Paesi adottano il principio del pagamento dello stipendio una volta al mese. Sebbene il datore di lavoro sia libero di scegliere quando pagare lo stipendio, il giorno deve essere sempre lo stesso, per ovvie ragioni organizzative (sia tue che dell'azienda). Il datore di lavoro è obbligato a pagare lo stipendio regolarmente, ma può, se il dipendente lo richiede, pagarlo in più rate (ad esempio come parte di un anticipo sullo stipendio).

A causa della crisi economica, un numero crescente di dipendenti chiede di ricevere lo stipendio rateizzato, per poter far fronte all'aumento del costo della vita. Quando si espatria, le spese da gestire possono essere tante, soprattutto se il paese di trasferimento è colpito dall'inflazione. Sempre in Francia, ma anche negli Stati Uniti, nel Regno Unito, in Senegal e in Australia, un numero sempre maggiore di lavoratori chiede di frazionare lo stipendio. Una parte all'inizio del mese, una parte più tardi... Di che far venire i capelli bianchi agli addetti alla contabilità! Approfittando della tendenza, alcune start-up hanno lanciato delle applicazioni che permettono ai dipendenti di presentare richiesta direttamente dalla app. Chi ha sviluppato questo sistema, promette efficienza, sicurezza e risparmio di tempo. 

Paga settimanale

Eri abituato a ricevere lo stipendio a fine mese e il tuo nuovo datore di lavoro ti paga a settimana? In Australia, gli stipendi vengono pagati su base settimanale o quindicinale. Questa pratica si allinea ad altre, come il pagamento dell'affitto: capita di doverlo pagare ogni sette giorni. Ecco perché, in questo caso, la paga settimanale è utile. In Quebec, potresti invece essere pagato ogni quindici giorni.

Entrambi i sistemi riservano delle sorprese. Gli espatriati provenienti da Paesi che versano lo stipendio una volta al mese, si sentono spiazzati se pagati ogni settimana. L'impressione è quella di guadagnare di più, ma è fittizia perché alla fine del mese ci si ritrova con lo stesso importo se si ricevesse tutto lo stipendio in una volta sola.

Al contrario, gli espatriati abituati a percepire una retribuzione settimanale potrebbero trovarsi in difficoltà quando pagati una volta al mese. Anche in questo caso, bisogna fare un piano per adeguarsi ad abitudini diverse. 

Espatrio: i vantaggi

Con molta probabilità starai pensando che andando a lavorare all'estero guadagnerai di più. Ma l'immagine dell'espatriato ricco, sebbene ancora diffusa, non corrisponde alla realtà (anche se dovremmo definire cosa si intende per "ricco"). È vero che una posizione importante può aprire le porte a uno stipendio a tre o quattro cifre. Ma tutto dipende dal Paese di espatrio. Può capitare di ricoprire una posizione di responsabilità senza percepire uno stipendio da capogiro. Inoltre, "espatrio" non è sinonimo di "posizione importante". L'espatrio abbraccia un campo ampio, associato a realtà diverse. Questo vale sia per gli stipendi che per altri aspetti della vita all'estero.

Sono finiti i tempi dei pacchetti d'oro per gli espatriati. All'epoca i contratti dei dipendenti che veniamo mandati a lavorare all'estero dalla loro azienda tenevano conto del costo della vita, includevano l'assicurazione sanitaria, le spese per la scuola dei figli, l'affitto della casa, il noleggio dell'auto ecc... Gli espatriati godevano anche di altri benefici e indennità (rimborso per le spese di trasloco, viaggi pagati per il rientro a casa durante le vacanze....) Sommati allo stipendio, questi bonus rendevano i contratti molto allettanti. Oggi è una rarità ottenere contratti di questo tipo.In questo momento, la maggior parte di chi vuole espatriare deve trovarsi il lavoro da solo, con la conseguenza che lo stipendio potrebbe non essere così competitivo. Ci sono comunque dei vantaggi come l'avanzamento di carriera, le opportunità di networking, lo sviluppo delle tue competenze, la possibilità di vivere in un contesto privilegiato. I vantaggi dell'espatrio non si valutano solo in termini di aumento dello stipendio, ma anche in base a tutti questi elementi che, messi insieme, contribuiscono al raggiungimento del benessere. 

Lavoro
A proposito di

Ho una laurea magistrale in Giurisprudenza - Scienze Politiche e un diploma del Japanese Language Proficiency Test (JLPT) N2. Ho lavorato come addetta alla comunicazione. Ho oltre 10 anni di esperienza come web copywriter.

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