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Come scegliere un datore di lavoro che tenga conto della tua salute mentale

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Aggiornato daFrancescail 27 Ottobre 2023

Lavorare all'estero può essere psicologicamente impegnativo. Lo shock culturale, la nostalgia di casa, le regole aziendali diverse e persino il clima atmosferico possono facilmente portare gli espatriati alla depressione e al burnout. Per questo motivo è importante scegliere un datore di lavoro che tenga in considerazione la tua salute mentale e che attui politiche lavorative che ti garantiscano un ambiente sano in cui crescere.

Verifica la reputazione del potenziale datore di lavoro in merito al benessere dei suoi dipendenti

Hai ricevuto un'ottima offerta di lavoro nel Paese dove stai per trasferirti. L'azienda è prestigiosa e spiccherà sul tuo CV. Lo stipendio è buono (o addirittura ottimo!) e la destinazione di espatrio è molto interessante. Per tanti professionisti questi sono i fattori principali per decidere se accettare un'offerta di lavoro. 

Un elemento spesso trascurato, però, è la capacità dei datori di lavoro di tutelare la salute mentale dei dipendenti. L'ambiente di lavoro li soddisfa oppure sono stressati e frustrati? È difficile trovare statistiche precise al riguardo, perché spesso i dipendenti non esternano lo scontento. Esistono comunque dei modi per farsi un'idea generale sull'azienda. Puoi:

Fare un controllo incrociato delle informazioni e dei feedback sul datore di lavoro in questione

Controlla le informazioni fornite da organizzazioni o siti web che valutano le aziende in base ai loro servizi e alla soddisfazione dei dipendenti. Sul sito web Glassdoor, gli ex dipendenti possono valutare e recensire in modo anonimo la loro esperienza in diverse aziende. L'organizzazione Great Place to Work fornisce alle aziende una certificazione/badge rinnovabile ogni anno, basata esclusivamente sul giudizio dei dipendenti in merito a fattori come correttezza, rispetto e cameratismo nel posto di lavoro. Questa organizzazione collabora con Forbes e su base annua pubblicano l'elenco delle "100 migliori aziende per cui lavorare". L'inconveniente è che spesso valuta solo le multinazionali, non le piccole aziende locali e quelle del settore pubblico. Inoltre, la cultura sul posto di lavoro di una multinazionale può variare da un Paese all'altro (essere impiegati in una delle più grandi società di revisione contabile a Malta potrebbe non essere lo stesso che a Londra).

Parlare con gli ex dipendenti

Per sapere di più sulla cultura del lavoro di una determinata azienda, soprattutto in caso di esperienze negative, è importante parlarne con gli ex-dipendenti. Nella tua città d'origine potresti avere un familiare, un amico o un conoscente che hanno lavorato per quella ditta. Se sei un espatriato, avere questo tipo di confronto è più difficile perché non hai i contatti giusti. In questo caso, vai su siti web come Reddit per leggere le discussioni tra ex-dipendenti. 

Controllare il tasso di ricambio del personale

Se l'azienda ha un alto tasso di ricambio del personale, e se assume per la stessa posizione ogni pochi mesi, è un brutto segno. Quando un'azienda ha una cultura del lavoro sana, i dipendenti tendono a rimanere per diversi anni. Facendo una ricerca su LinkedIn, puoi controllare i cv di professionisti che in passato hanno lavorato per una determinata azienda per capire quanto si sono fermati. Anche le notizie riportate dai media in merito a suicidi tra i lavoratori sono un segnale di allarme, soprattutto se si tratta di fatti avvenuti negli ultimi 5 anni.

Caratteristiche degli ambienti di lavoro che favoriscono la salute mentale degli espatriati

Quali sono i parametri di riferimento per capire se un'azienda è un luogo di lavoro sano per un espatriato? Eccone alcuni:

Disponibilità dell'azienda all'orario flessibile e al lavoro ibrido

Dopo la pandemia, la flessibilità su dove e quando lavorare è diventata molto importante per i dipendenti. Permette di ridurre gli spostamenti, aiuta i genitori che lavorano nella gestione dei figli e consente alle persone di decidere in che orari del giorno lavorare (alcuni sono mattinieri, altri sono più produttivi di notte). Tutto questo riduce i livelli di stress. Dovresti parlarne durante il colloquio di lavoro. 

Rispetto del tempo libero dei dipendenti

Nel 2022, l'American Psychological Association ha condotto un "Work and Well-being Survey" dove il 34% dei lavoratori statunitensi afferma che la possibilità di staccare completamente dal lavoro è fondamentale per la salute mentale. È importante sollevare la questione in fase di colloquio, non dopo aver firmato il contratto. Assicurati che l'azienda ti permetta di delegare tutti (o quasi) i tuoi compiti durante i fine settimana e i giorni di ferie (pagate o non pagate). Chiedi se dovrai lavorare spesso nel week-end, essere disponibile in caso di emergenza o 24/7 per i clienti.

Copertura delle spese di trasloco (se ti trasferisci dall'estero)

Questa potrebbe sembrare una preoccupazione puramente finanziaria, ma in realtà può avere un impatto significativo sul tuo livello di stress. Se il datore di lavoro è disposto a pagare le spese per il visto e il biglietto aereo, ti aiuta a trovare casa coprendo una parte dell'affitto o almeno il primo mese, ti offre aiuto per le questioni relative all'immigrazione o al sistema sanitario, la tua mente sarà sgombra da tante preoccupazioni.

Possibilità di avvalersi di supporto psicologico 

Nella tua futura azienda, c'è uno psicologo a servizio dei dipendenti? Puoi richiedere il rimborso dei costi per le sedute di terapia? Devi parlarne in fase di colloquio. La terapia è costosa, soprattutto in un Paese straniero dove potresti non avere diritto a sovvenzioni statali. E' importante che l'azienda ti favorisca un accesso ai servizi di salute mentale.

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