Lavoro ultra-flessibile, da remoto o in presenza, lunghe pause pranzo in mensa o un panino al volo davanti al pc... Ogni azienda è un mondo a sé. Gli espatriati hanno bisogno di tempo per abituarsi alla cultura aziendale del Paese straniero e trovare il proprio ritmo di lavoro. Come fare per adattarsi?
Lavoro a distanza e lavoro in presenza
Durante i lockdown, molti Paesi hanno varato delle leggi per facilitare il lavoro a distanza. Dopo il lockdown, questa pratica ha continuato a espandersi. Sempre più lavoratori cercano posizioni che permettano di lavorare a distanza, del tutto o in parte. Le aziende si sono adattate a questa tendenza, che altera in modo significativo il ritmo di lavoro. Quali sono i motivi che ti hanno spinto a trasferirti all'estero? Cercavi un lavoro a distanza? Preferisci, al contrario, il lavoro in presenza? Molti studi dimostrano che gli espatriati, di solito, optano per uno o due giorni di lavoro a distanza a settimana. Questo è anche quello che offrono molte aziende, dato che la transizione totale al lavoro da remoto resta complessa.
Il passaggio da un lavoro in sede a uno da remoto (o viceversa) ha un impatto sul ritmo di lavoro. La disciplina nel lavoro a distanza è diversa. Il compito deve essere portato a termine, ma l'approccio varia. Per adattarti, inizia con delle buone abitudini. Tratta i giorni di lavoro a distanza come se fossero giorni di lavoro normali. Crea un ambiente di lavoro favorevole. Chiedi al tuo datore di lavoro all'estero quali sono le pratiche aziendali per il lavoro a distanza: orari delle riunioni, scadenze dei compiti, ecc. Applica lo stesso approccio ai giorni di lavoro in presenza. Osserva le abitudini dei colleghi più esperti, per adattarti agli usi del Paese che ti ospita.
Rapporti con colleghi e superiori
A seconda della nazione e dell'azienda, i rapporti tra i dipendenti e i superiori possono essere più, o meno, orizzontali. Nell'ambiente di lavoro anglosassone ci si rivolge ai superiori con il nome di battesimo, instaurando un'atmosfera cordiale.
In Giappone, di contro, dove la lingua è estremamente codificata, la gerarchia va rispettata. Padroneggiare le complessità del keigo (linguaggio onorifico giapponese) è difficile. Sia gli espatriati che i locali possono commettere errori. La Francia si destreggia tra linguaggio formale e informale, confondendo a volte gli espatriati.
I rapporti tra colleghi e superiori influenzano il ritmo di lavoro e la modalità con cui le informazioni vengono condivise. Se l'azienda dove lavori valorizza le relazioni “orizzontali”, il flusso di informazioni è diretto e veloce. Al contrario, negli ambienti più “verticali” e codificati, la struttura gerarchica impone uno scambio di informazioni specifico. Questo non significa necessariamente un ritmo di lavoro più lento. Dipende dall'atmosfera dell'azienda. Anche la tua esperienza nel gestire le informazioni è importante. Eri abituato a un ambiente di lavoro rigido o più flessibile?
Flessibilità e orari di lavoro
Preferisci iniziare a lavorare presto, per finire prima, o iniziare tardi per finire in serata? Che orari di lavoro avevi nel tuo Paese d'origine? Il ritmo di lavoro del Paese straniero può influire sul tuo rendimento e sul tuo modo di organizzarti, soprattutto se è molto diverso da quello a cui eri abituato. In alcune destinazioni, la cultura della “pausa caffè” è inesistente o si limita a un espresso della macchinetta. In altri posti, invece, è un vero e proprio momento di disconnessione e socializzazione.
Dopo la pandemia, molti lavoratori, soprattutto quelli espatriati, preferiscono la flessibilità. Questo è un altro cambiamento osservato insieme all'aumento del lavoro a distanza, ma anche in questo caso, l'adattamento è fondamentale. Passare da un ambiente di lavoro rigido a uno altamente flessibile all'estero richiede un aggiustamento. Alcuni espatriati sono sorpresi dalla grande libertà che offre la loro azienda. Possono prendere le ferie quando vogliono, lavorare da remoto senza limiti e organizzare la propria giornata lavorativa.
Ultra-flessibilità o meno: informarsi sul nuovo ritmo di lavoro all'estero
Una “grande libertà” spesso si accompagna a “grandi responsabilità”. Le aziende che puntano sull'alta flessibilità ripongono estrema fiducia sui dipendenti, che devono svolgere le mansioni assegnate in modo corretto. Indipendemente da come organizzi il tuo lavoro (totalmente da remoto, lavorare 4 giorni su 7 ecc...) devi portare a termine i compiti assegnati. Per evitare di sentirti sopraffatto, osserva come se la cavano i tuoi colleghi locali. Prova metodi diversi, per trovare quello che fa per te.
Anche se ti sei ben informato prima di trasferirti all'estero, la teoria a volte non si allinea alla pratica. L'ideale sarebbe cercare di immaginare le tue giornate lavorative nell'azienda straniera prima di trasferirti, soprattutto se la cultura lavorativa del tuo Paese d'origine ha un ritmo di lavoro opposto. Come saranno le tue giornate? Dovrai svegliarti all'alba o lavorare fino a tarda sera? Avrai tempo libero?
Pausa pranzo
Dove ti trasferisci? In Danimarca, Giappone o Corea del Sud, le pause pranzo sono brevi. Molti lavoratori si portano il pranzo da casa. Negli Stati Uniti, capita che si usi la pausa pranzo per fare delle riunioni. In Francia, l'idea comune è che la pausa duri delle ore e che la si usi per socializzare tra colleghi. In realtà non è così, e tutto dipende dal settore e dalla posizione occupata.
Adattarsi a un nuovo ritmo di lavoro può richiedere del tempo. Se provieni da un'azienda che dava delle pause pranzo lunghe, potresti trovarti male avendo solo mezz'ora a disposizione. In parallelo, anche le modalità del pasto variano.
Eri abituato a mangiare al bar? Ti portavi il pranzo da casa? Andavi in mensa? Come funzionano le cose nel Paese ospitante?
Dove mangiano i tuoi colleghi?
Non sottovalutare l'impatto della pausa pranzo sulla tua giornata lavorativa. Trasferirsi in un nuovo Paese è un cambiamento importante e l'integrazione in una nuova azienda comporta nuove regole. Il pranzo è spesso percepito come una pausa gradita durante la giornata lavorativa, che ti permette di ricaricarti e di prendere del tempo per te stesso, a patto che tu abbia abbastanza tempo per farlo. Osserva le pratiche in vigore sul nuovo posto di lavoro. Se la pausa pranzo è breve, l'azienda potrebbe garantire un ritmo che favorisce il tuo benessere (orari di lavoro flessibili, ad esempio).
E gli straordinari?
Attenzione agli straordinari. Adattarsi non significa rinunciare ai propri diritti. Il ritmo di lavoro della nuova azienda prevede molti straordinari? Come vengono integrati gli straordinari nella cultura aziendale? Sono occasionali o regolari? Sono adeguatamente compensati? Informati sulla cultura aziendale del Paese ospitante prima di trasferirti. In alcuni Stati e settori, la cultura degli straordinari mette sotto forte pressione i lavoratori. Se il nuovo ritmo di lavoro influisce sulla tua salute mentale, parlane con il tuo superiore per trovare un compromesso. Il problema riguarda il lavoro in sé, l'organizzazione del lavoro o lo spazio di lavoro? Devi fare troppe ore?
Incontri dopo il lavoro
I tuoi colleghi sono anche degli amici? Questo connubio non incontra i favori di tutti. Incentivare i rapporti di amicizia sul lavoro è generalmente positivo, ma l'amicizia implica legami più profondi. In molti Paesi si tende a separare la vita privata da quella professionale. E gli incontri dopo il lavoro? In Francia sono un vero e proprio momento di socializzazione, ma in Giappone le feste aziendali durante le quali si consumano alcolici (nomikai) sono state a lungo percepite come un obbligo piuttosto che un momento conviviale. La pressione sociale obbligava ad accettare gli inviti dei superiori. Anche se le cose si stanno evolvendo verso una maggiore flessibilità, tutto dipende dall'atmosfera che si respira in azienda. In origine, i nomikai erano importanti momenti di socializzazione. Le persone ci andavano per rilassarsi con gli amici o i colleghi, rafforzare i legami e svagarsi.
Attività tra colleghi
Alcune aziende offrono una via di mezzo: attività con i colleghi al di fuori del lavoro come sport, gite nel weekend, giornate in spiaggia, visite culturali... Questi incontri fuori dall'ufficio sono pensati per creare legami. Potresti essere invitato a partecipare a queste attività. Le vivrai come un'opportunità per capire meglio la cultura del Paese ospitante o come un obbligo? Per adattarti al meglio, informati in anticipo. L'azienda organizza regolarmente attività extra lavorative? Impegnarti a partecipare, almeno all'inizio, potrebbe favorire la tua integrazione.
Se questi eventi si svolgono troppo regolarmente, osserva come si comportano gli altri dipendenti. Sono sempre presenti? La mancata partecipazione è un problema? Questi incontri servono solo a socializzare o si parla anche di lavoro? Se andarci ti mette a disagio, trova qualcuno, all'interno del gruppo, con cui parlarne. Le attività fuori ufficio non devono essere fonte di stress, ma uno sprono a migliorare le tue interazioni con i colleghi.