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Federica, una Milanese a Copenhagen da ormai 10 anni

Federica a Copenhagen
Pubblicato 12 Settembre 2013
Federica ci racconta che a livello personale la sua vita è cambiata in meglio, essendosi trasferita molto giovane l'esperienza l'ha resa psicologicamente piú forte.

Salve Federica, vivi a Copenhagen assieme a tua sorella. Complice fu un capodanno di qualche anno fa, ti va di raccontarci com'è andata?

Semplicemente io e mia sorella avevamo deciso di trascorrere il capodanno in un'altra capitale europea e volevamo incominciare proprio con Copenhagen. Durante quei tre giorni abbiamo incontrato due ragazzi danesi che lavoravano per la SAS che poi sono venuti a trovarci a Milano per circa 6 mesi, cosí alla fine abbiamo deciso di provare a trasferirci noi a Copenhagen dato che comunque abbiamo da sempre voluto provare a vivere all'estero. Non avrei mai pensato passassero 10 anni da allora!

Di cosa ti occupavi in Italia, prima di trasferirti?

In Italia lavoravo come booker per un'agenzia di moda e pubblicità a Milano.

In che modo è cambiata la tua vita da quando vivi a Copenhagen?

A livello personale direi che sia cambiata in meglio, in quanto sono diventata piú umile e psicologicamente piú forte essendomi trasferita molto giovane, ma a livello professionale decisamente in peggio. Se fossi rimasta in Italia avrei avuto una carriera a quest'ora, mentre qui le possibilitá professionali sono davvero poche, perché i Danesi hanno la prioritá.

All'inizio hai lavorato come cameriera e commessa e poi hai aperto un negozio di calzature italiane, è stato facile avviare un'attività in proprio?

Sí direi di sí. C'é una prassi burocratica da seguire come credo ci sia anche in Italia e non vi consiglio di evadere le tasse, perché vi costerebbe salato! Qui tutti pagano le tasse.

Cinque cose che più apprezzi di questo Paese?

Le tradizioni natalizie con le canzoni cantate intorno all'albero, i biscotti alla cannella, il riso dolce con le mandorle, le patate caramellate che sono una bontá, poi anche il sistema sanitario che funziona perfettamente e molte visite specialistiche sono gratis, l'architettura che rende Copenhagen una cittá molto bella e il festival del jazz che si tiene una volta all'anno per una settimana e si puó ascoltare il jazz a tutte le ore in ogni angolo della capitale.
L'atmosfera é veramente particolare.

Cinque cose invece alle quali non ti potrai mai abituare?

La prima in assoluto é il vento che soffia costante tutto l'anno e se in inverno fa freddo, col vento ghiacciato che ti soffia direttamente in faccia la temperature cala ancora di piú e la pelle diventa molto secca.
Poi anche questo ringraziarsi continuamente dei Danesi. Sei andata a mangiare a casa di un'amica e la rincontri il giorno dopo? Ti senti dire grazie per ieri.
Lavi i piatti in casa? Il tuo ragazzo ti dice grazie per aver lavato i piatti e cosí via.
È segno di buona educazione ma anche di distacco e formalitá tra i propri familiari.

La vita sociale: ti sei fatta degli amici tra la gente del luogo? Che cosa si fa di solito a Copenhagen il venerdi o il sabato sera?

Si degli amici me ne sono fatta, ma nel mio gruppo non ci sono tanti Danesi purtroppo. Perché i Danesi non sono molto aperti sul farsi delle nuove amicizie. Moltissimi hanno amici fin dai tempi dell'asilo, del liceo e dell'universitá e magari qualche collega di lavoro ma é decisamente raro.
Io ho legato di piú con gli stranieri che vivono a Copenhagen.Il weekend incomincia presto qui tipo alle 9 di sera e non é assolutamente come a Milano. Qui é tutto piú lento e un pó old fashion, si beve per lo piú la birra alla spina perché é economica, i cocktail costano daI 10 aI 13 euro e sono quasi analcolici. Il venerdí é la serata dei 20 enni mentre il sabato é quella dei 30 enni. I bar sono piú popolari delle discoteche.

Che cosa differenzia secondo te gli Italiani dai Danesi?

Gli Italiani sono molto piú aperti, ospitali e calorosi dei Danesi. Non che i Danesi non lo siano ma sono piú lenti ad aprirsi con chi non conoscono e sembrano troppo formali e freddi all'inizio.

Progetti per il futuro? Credi di spostarti da lì?

Sí credo proprio che mi sposteró da qui. Dopo 10 anni in Danimarca ho capito che essendo un Paese molto piccolo non ci sono tanti sbocchi professionali e poi é troppo poco cosmopolita per i miei gusti.
La gente non é ancora del tutto aperta nei confronti degli stranieri come l'Italia o l'America e tutto diventa piú difficile.

Con il senno di poi e a fronte del tuo vissuto in Danimarca fino a questo momento, c'è qualcosa o qualche situazione che magari affrontresti diversamente?

No, perché non mi pento mai di niente. S'impara da qualsiasi decisione si prenda nella vita, tutto serve a migliorarsi. Io cerco di vedere il positivo in quasi tutto ció che faccio e poi la vita é lunga.

Danimarca
Copenhagen

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