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Laura ci parla della sua vita a Cracovia

Laura a Cracovia
Pubblicato 29 Gennaio 2014
Laura ci racconta: "Cracovia è una città universitaria, bellissima, umana, sicura che offre opportunità di lavoro - però a stipendio polacco - ma anche cara e con grande grande difetto: la lingua"

Salve Laura, vivi all'estero da molti anni, ti va di raccontarci un po' la tua storia?

La nostra avventura è iniziata nel 1999, con il nostro trasferimento in Honduras. In realtà è iniziata qualche anno prima con la ricerca del "luogo ideale" dove iniziare una nuova vita, stanchi di fare i commercialisti a Milano. Abbiamo scelto l'Honduras per la lingua, spagnolo, e per il costo della vita molto basso.
A tal proposito bisogna sfatare la leggenda urbana che nei Paesi del Terzo Mondo si vive con poco danaro. E' vero se si è disponibili a vivere come i locali, cosa di cui dubito. In questi Paesi non vi è sanità pubblica, i figli devono frequentare le scuole private, è meglio vivere in determinati quartieri, per ricchi e così via. Inoltre anche perché pensavamo che sarebbe stato più facile adottare un bambino, convinzione assolutamente errata. Altra cosa che ha influito nella nostra scelta è che il padre di una nostra amica viveva là, molto utile in un cambio di vita così radicale.
Abbiamo comprato una tenuta agricola, preparato armi e bagagli e siamo partiti. Abbiamo vissuto là per tre anni, i tre anni più felici della nostra vita.
Perché? Perché abbiamo coronato un sogno accarezzato per anni e perché dopo tre mesi sono rimasta incinta. Mentre io mi godevo il pancione, mio marito ha iniziato a fare il contadino, cosa che desiderava da sempre. Ma non tutto è come sembra. Il 22 dicembre 2000 mentre si recava alla tenuta con le tredicesime (banali $ 1.000) è stato assaltato e gli hanno sparato. Per fortuna non è successo niente di grave, ma ha deciso di non andare più là. Ma un uomo cosa fa a casa? Il mammo? Il casalingo? Ha cercato un lavoro e dopo un mese ha iniziato a lavorare per un'impresa italiana.
Ed un giorno un'altra impresa lo contatta al telefono e gli propone la posizione di Direttore Generale in una start up in Messico. Mi chiama ed io....il tempo di capire e "Andiamo".
Armi e bagagli per la seconda volta e ci trasferiamo in Messico, in un "pueblo". Per noi Italiani una città, 300.000 abitanti, ma per il canone messicano un paesino. La vita era molto noiosa: nulla da fare e nessuno da frequentare. La società messicana, nel profondo sud del Messico, è molto chiusa: se non fai parte delle famiglie che contano non sei nessuno.
Il divario economico è mostruoso: o sei ricco, ma ricco veramente, o sei povero. Classe media inesistente. E noi ovviamente non eravamo ricchi. Inoltre il Messico non è Messico e nuvole. Non è Cancun od Acapulco, e se sei espatriato per lavoro vivi una vita normale. Ed è un Paese estremamente pericoloso. L'abbiamo provato sulle nostre spalle.
Il 22 luglio 2004 rientrando a casa per il pranzo abbiamo trovato dei non graditi ospiti: 4 persone con passamontagna e pistola. Hanno aspettato mio marito e siamo stati trattenuti per 26 ore, sino all'arrivo della polizia. Dopo questa esperienza, vi assicuro non facile da dimenticare, ero terrorizzata e non mi sentivo mai sicura. Mi guardavo sempre alle spalle e non riuscivo a dormire. E non per me. La mia/nostra paura è che facessero del male a mio figlio. Per cui quando si è presentata l'occasione di lasciare il Messico, 7 anni fa, l'abbiamo presa al volo e siamo qui in Polonia in una città bellissima quale è Cracovia.

C'è un Paese, tra tutti quelli in cui hai vissuto, che ti è rimasto nel cuore?

Come ho già detto l'Honduras. Il coronamento del sogno, la nascita di nostro figlio ed una vita piacevole, piena di amicizie e molto piena di impegni.

Attualmente vivi a Cracovia, ti cosa ti occupi? Come hai fatto a trovare il tuo attuale lavoro?

Ho risposto ad una inserzione in internet in cui una Banca di investimenti americana stava cercando una contabile con lingua italiana. Essendo stata commercialista per anni a Milano ed essendo italiana sono stata assunta in una settimana, alla mia non giovanissima età.

Per trovare casa, tu sei rivolta ad un agenzia, hai trovato tramite internet...è stata facile la ricerca?

Attraverso un'agenzia. All'epoca, 7 anni fa, è stato molto difficile: abbiamo visionato 3 case in un mese. Oggi non vi sono problemi.

Si vive bene a Cracovia, è una città cara?

Quando siamo arrivati il costo della vita era molto, molto basso, per noi espatriati. Attualmente andare a fare la spesa è più caro che in Italia. Eccezion fatta che dal panettiere, dal pasticciere, dal salumaio, per abbigliamento e scarpe, nel caso di prodotti locali e non importati. Vi sono dei servizi ancora molto convenienti: ristoranti, teatri, concerti, spese sanitarie e dentistiche. Ma scordatevi il caffè a 80 centesimi di euro.

Se dovessi valutare la qualità e l'efficienza dei servizi pubblici, che voto daresti?

Dall'8 al 9.

Pensi che rientrerai in Italia un giorno?

Quando mio figlio dovrà iniziare l'Università (Italia, Gran Bretagna, USA?) noi rientreremo come pensionati in Italia.

Cosa ti piace fare nel tempo libero? La città offre opportunità?

Cracovia è una città universitaria: 800.000 abitanti di cui 200.000 studenti universitari. Oltre ad essere la città con più densità di società di outsourcing e call centre, dopo Bangalore in India. Ed una città giovane deve offrire svaghi. Da Pasqua al giorno dei Morti non c'è serata senza una manifestazione. Specialmente festival, a cui partecipare gratuitamente: Festival ebraico (Cracovia va ricordata per il suo ghetto), Festival del Jazz, Festival fotografici, di danza, etnici, tradizionali, di cucina. Oltre ai musei, bellissimo quello di Schindler, le miniere di sale di Wieliczka e a poca distanza Aushwitz. Oltre a pub, ristoranti, locali notturni.... Cracovia è una città piena di verde, con un'unica grande pista ciclabile dal centro sino in periferia e se vuoi pattinare puoi farlo intorno al Blonia, grande prato di 3 kmq in pieno centro città. Si può anche fare una gita in barca sulla Vistola, o se sei più intellettuale andare a vedere "la Madonna con l'Ermellino" di Leonardo o visitare il museo sotto la piazza principale, o il quartiere comunista Nowa Huta.

Potendo riavvolgere il tempo, c'è qualcosa che faresti diversamente oppure sei soddisfatta di tutte le scelte fatte fin'ora?

Non avremmo dovuto comprare la tenuta agricola in Honduras. E' ancora, formalmente, nostra ma 6 anni fa un esercito privato l'ha invasa e stiamo, inutilmente, cercando di riprenderne possesso.

Se dovessi dare un consiglio agli altri utenti di Expat blog che hanno intenzione di trasferirsi lì, cosa diresti loro?

E' una citta bellissima, umana, sicura che offre opportunità di lavoro (però a stipendio polacco), cara ma....con grande grande difetto: la lingua. Dicono che il polacco sia la terza lingua al mondo più difficile, dopo giapponese e cinese. Credo che sia vero. Per cui il rischio è di vivere in una bolla non connessi al mondo che circonda. Per fortuna, però, che molti parlano inglese, indipendentemente dalla professione che svolgono.

Polonia
Cracovia

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