Francesca in Belgio: " E' come sradicare le radici e ripiantarle in un nuovo luogo..."

Interviste agli espatriati
  • Francesca in Belgio
Scritto da Expat.com team il 15 gennaio, 2015
...dove tutto ricomincia più forte di prima e dove ogni giorno ci regala momenti indimenticabili in grado di farci riscoprire noi stessi allo stesso tempo cambiandoci pian piano.

Ciao e grazie per averci concesso un po' del tuo tempo per l'intervista, hai voglia di raccontarci un po' di te e dei motivi che ti hanno spinto a trasferirti in Belgio assieme alla famiglia?

Buongiorno a tutti gli/le Expat. Ho 29 anni, sono mamma di una peste di 3 anni e mezzo e compagna di un ragazzo di 31 anni grazie al quale la vita della nostra famiglia è cambiata (un po' anche grazie a me, dai...).
L'idea di espatriare è sempre stata li fissa, ogni tanto si nascondeva, ed ogni tanto riappariva ma spesso ne abbiamo parlato come esperienza di vita un po' come la maggior parte dei giovani, e in seguito, diventati genitori, come possibilità di dare qualcosa in più a nostro figlio.
Entrambi avevamo un lavoro fisso in Italia a tempo pieno indeterminato, io addirittura rientrata dalla maternità ho avuto un part time 4 ore la mattina sempre indeterminato (il sogno di molte mamme). E quindi molti si chiedevano "Perchè cambiate? Avete un lavoro fisso che qui in Italia ora non è cosa da poco!!" ...verissimo, assolutamente. Ma sentivamo che era il momento giusto: nostro figlio è ancora piccolo (detta cosi sembra sia stato semplice espatriare un bimbo di tre anni, ma è stata la maggior preoccupazione fin'ora dall'inizio della nostra nuova vita), e D. nonostante lavorasse tutto il giorno e facesse il padre la sera, è riuscito a realizzare il sogno di laurearsi (e ce l'ha fatta nei 3 anni). E qui nasce in lui chiaramente il desiderio di crescere in ambito lavorativo, di non aver sacrificato per nulla il proprio tempo libero, insomma di sentirsi realizzato.
"Fra mi hanno chiamato, ho un colloquio in Belgio"
"In Be.. cosa???"
"Si, sai quella sera in cui si fantasticava di girare il mondo? quella sera in cui scartavi qualsiasi luogo? proprio quella sera in cui il mondo sembrava non bastarti... quella sera in cui mi hai spronato a cambiare perchè qui non mi vedevi sereno...ecco quella sera mentre dormivi ho trovato un annuncio" (cit. blog Mumismile.worpress.com).
Ebbene si, sono stata io ragazza eterna insicura ed ansiosa a spronarlo (e che palle vederlo stressato, nervoso e musone perché insoddisfatto) tanto da inviare il curriculum..fortuna ha voluto che lo chiamassero, il colloquio andò bene, e ricevette la tanto attesa chiamata positiva...ed eccoci qui in Belgio...

In quale parte del paese ti trovi?

Noi ci troviamo a Mons (sud ovest del Belgio, circa 40 km dal confine francese e 40 minuti di auto da Bruxelles) per consiglio.. all'inizio dall'Italia, nei mesi seguenti alla prima telefonata nominavamo spesso Charleroi e Lalouviere, esattamente non ricordo proprio perché queste due, so solo che ancora non sapevamo nulla di sicuro sul lavoro se non la sede della ditta, ma eravamo cosi eccitati dall'idea di espatriare, da passare spesso le serate a navigare su internet fantasticando come se D. avesse gia firmato il contratto di lavoro.
D. si è trasferito in Belgio inizialmente da solo (difficile stare lontani, ma è stata la scelta migliore) ed a circa 5 km da Mons, quindi ha avuto modo di visitarla, viversela un pochino, e confrontarsi coi colleghi di lavoro i quali ce l'hanno consigliata.
Mons come dimensioni mi ricorda la nostra città di origine, Mantova, ed è forse per questo che mi sono trovata bene ed a mio agio da subito: una volta sul posto abbiamo valutato anche l'opzione Bruxelles, ma il mio timore era di sentirmi spaesata, inghiottita, persa...sono cresciuta in un paesino di campagna lungo 1,3 km (si, nient'altro) e la sensazione era che Bruxelles mi avrebbe inghiottito e schiacciato, avevo voglia di iniziare dal "piccolo", circondata da una vita poco caotica e comunque in grado di offrire servizi: Mons è perfetta! (Non nego però che ora inizio a pensare a Bruxelles per la prossima casa...)

Mi potresti raccontare le tue prime impressioni sul Belgio?

Io e il nostro treenne abbiamo raggiunto il papà alla fine di giugno per 20 giorni (che ansia "e se non mi piace?? come glielo dico?? non posso deluderlo! Non si può tornare indietro!!). Ricordo il nostro arrivo: domenica, cielo grigio e pioggiarellina (in Italia sole, caldo, abbronzatura e l'acqua era quella della piscina..quando il meteo ce lo permetteva!), posiamo le valigie e decidiamo di passeggiare in città: tutto chiuso! Piove! Fa freschino (la mia valigia è per lo piu piena di vestitini, sandali, bermuda, per fortuna all'ultimo minuto ho infilato un trench!!)! In giro non c'è nessuno! Piedi di L. Inzuppati ("la Peppa Pig ha i Boots, tu no" ma chiaramente ad un treenne eccitato dalla visione di tutte queste pozzanghere questo entra da un orecchio ed esce dall'altro)! Ahhhhhhh voglio tornare in Italiaaaaaaaaa!! Dal giorno seguente invece non me ne sarei più voluta andare.. è scattato quel qualcosa che ha fatto sentire Mons "Mia" (mi sono anche abituata al cielo grigio ed alla pioggiarellina).
20 giorni.. questo il tempo che io e L. abbiamo concesso al Belgio per dimostrare di essere un luogo per noi.
20 giorni.. questo il tempo che c'è bastato per rimanere colpiti dal verde, verde ovunque, anche sui lampioni, dalla natura, dai luoghi magnifici e dal silenzio e pulizia dei parchi.
20 giorni ..per sentirci parte di questa comunità che sentendo un accento differente aiutano a farsi capire e incuriositi ascoltano facendoti raccontare (o mimare nel mio caso); per scoprire le boulangeries ed assaporarne ogni bontà (ecco per una che ama pane e dolci forse non è il Paese ideale..uff, me ne son tornata con quasi 2 kg in piu); per rimanere colpiti dalla non frenesia a cui ero abituata.
20 giorni...per innamorarsi...e decidere che non vedevo l'ora di trasportare la nostra vita qui. (cit. blog Mumismile.worpress.com)

Sei l'autrice del blog "Mumismile", quand'è che hai cominciato a scriverlo e qual'è il motivo principale che ti ha spinta a farlo?

Il blog e' nato da poco ed e'nato nella mia mente quasi in contemporanea alla nostra nuova vita, poi non avendo il gene della casalinga e volendo quindi riempire un po'di spazio vuoto dedicandomi ai miei pensieri ed alle nostre esperienze, ho deciso di provare "tanto non ho nulla da perdere". E' semplice, leggero, nulla di elaborato..insomma sono io, siamo noi! Lo scrivo di getto, scrivo ciò che viviamo sperando possa servire a qualcuno...sicuramente serve a me: e' un momento mio di riflessioni, pensieri e ricordi.

Hai un bimbo di tre anni e mezzo che ha da poco iniziato la scuola materna. L'esperienza con la scuola pubblica non è stata positiva, ti va di raccontarci cosa è successo e come avete risolto?

Come dicevo prima, la paura maggiore era integrare L.! Ho iniziato a parlargli fin dal trasferimento di papà del Belgio, della nuova lingua che lui non avrebbe compreso ma che piano piano avrebbe appreso (leggevo Winnie l'ourson in francese), dei bimbi "che parlavano in modo diverso da lui" ma coi quali poteva comuqnue giocare e divertirsi, della nuova avventura in un asilo per bimbi grandi, e ho sempre insistito sul fatto che se avesse avuto bisogno a casa c'erano sempre mamma e papà, ed a scuola avrebbe potuto rivolgersi alle Madame (maestre). Purtroppo non è stato cosi. L'asilo è stato scelto "per comodità": 2 numeri civici dopo la casa in cui abitiamo (le presentazioni delle scuole sono tutte meravigliose, quindi si sceglie anche per la vicinanza con la casa). Non so se abbiamo avuto sfortuna con l'asilo scelto, o se ci aspettavamo "Troppo" noi, resta il fatto che L. non voleva andare e piangeva a dirotto, tornava dicendomi sempre "mamma sono solo", e la Madame poco disponibile tanto da arrivare a dirmi (forse stanca dalle mie domande quotidiane) "siete voi troppo inquieti" (ma chi non lo sarebbe????).
Di questo argomento ho parlato anche nel mio blog addolcendo un po' la situazione, qui la faccio breve dicendo che la nostra fortuna è stata poter vedere dal balcone il cortile della scuola in cui L. passava i 20 minuti della ricreazione completamente isolato senza che una delle Madame che tranquillamente se la parlavano comodamente sedute sulla panchina, si avvicinasse aiutandolo in un qualche modo ad inserirsi tra i restanti 30 compagni circa (bambini di 2 anni e mezzo belga che piangevano senza nessuna reazione delle insegnanti...ma non voglio far polemiche).
A questo punto la decisione dopo poco meno di un mese di ritirarlo ed inserirlo in un ecolle maternelle privata. Certo, non entra saltellando felice di andare a scuola (anche se questa cosa sta migliorando), ma non piange piu disperato, e soprattutto lo riprendo felice, è lui stesso a dirmi "mi sono divertito". Dopo solo 2 mesi e mezzo capisce molto bene il francese ed inizia a pronunciare le prime parole (colori, forme, saluti...): un vero e proprio piccolo expat!

Qual è il modo migliore per cercare alloggio a Mons: consultare siti immobiliari on-line, annunci sui quotidiani oppure agenzie immobiliari?

I 20 giorni di "ferie" in Belgio a luglio avevano come scopo, oltre a stare con D. (che faticaccia stare lontani), la ricerca della casa. Pensavo sinceramente sarebbe stata più semplice e veloce. Noi da parte delle agenzie immobiliari non abbiamo ricevuto alcun aiuto: su 4 agenzie contattate, 3 non ci hanno mai richiamati, 1 invece si per un'abitazione ben precisa trovata sul sito "immoweb".
Giuro che non ci credevo: ogni appartamento interessante era gia affittato. Tutti i giorni a sfogliare volantini e guardare sul web i soliti appartamenti (ci siamo dati un budget non elevato, e questo limitava la scelta). Finche' finalmente 2 giorni prima del mio rientro in Italia abbiamo visitato l'attuale appartamento in cui viviamo!

Quali sono secondo te le cose più importanti da fare a livello pratico e burocratico appena ci si trasferisce in Belgio? Tu come ti sei mossa considerando anche le esigenze del bimbo quindi ricerca del pediatra, asilo...

La prima cosa che ho fatta arrivata a fine agosto a Mons, è stata recarmi in Comune all'ufficio dedicato agli stranieri per dichiarare la mia residenza. Muniti di documento d'identità valido, copia contratto affitto casa, e contratto di lavoro di D., hanno compilato un documento che sarebbe stato poi preso in carico dalla Polizia, la quale aveva tempo 2 mesi per venire "a sorpresa" massimo 3 volte al fine di constatare l'effettiva residenza. In realtà alla fine sono passati una settimana fa (le prime 3 volte non ci hanno trovato quindi sono dovuta ripassare al Comune).
Proprio domani, massimo i primi giorni della prossima settimana, ci recheremo nuovamente in Comune per terminare la documentazione della residenza e chiedere alcune informazioni in più, per esempio proprio relative al servizio sanitario: per ora quello che so è che in Belgio è obbligatorio iscriversi ad una cassa mutua (mutualité) che si occupano di gestire le risorse, rimborsando le cure mediche, totalmente o parzialmente, e pagando le indennità di invalidità.
La mattina stessa ci siamo recati all'asilo per l'iscrizione in quanto l'inizio delle lezioni era previsto per il 1° settembre ( 4 giorni dopo il nostro arrivo).
E vogliamo parlare del trasloco? L. non poteva arrivare e non trovare nulla di suo, è un bimbo ed il tempo lo passa giocando! D. si è fatto tra Aprile ed Agosto due viaggi in auto (12 ore!!!) caricando gli scatoloni che riusciva (suddivisi in più o meno importanti...alcuni sono ancora in Italia), mentre per quanto riguarda i mobili abbiamo acquistato tutto qui sia perchè non conveniva assolutamente trasportare, sia perché la casa precedente era più piccola e da modernizzare. Ci tengo a consigliare a tutti: non prendete la questione mobili alla leggera perché i tempi di consegna sono spesso lunghi...per una sala abbiamo atteso quasi 2 mesi (mangiavamo in cucina, la tv era appoggiata ad una sedia, ed il divano Ikea non ci ha fatto attendere), ad un collega di D. per due comodini il tempo di attesa sarebbe stato 3 mesi e mezzo.

Come giudichi il costo della vita a Mons?

Leggermente più alto rispetto all'Italia.
Parlo soprattutto a livello di spesa alimentare: i primi momenti sgranavo gli occhi di fronte ad alcuni prezzi, ora invece facendo anche più attenzione a ciò che si acquista, mi sono abituata soprattutto a non pretendere la qualità o il prodotto tipico italiano (ah, quanto manca un buon piatto di pasta col ragu di salamella mantovana spolverato di grana padano....!!!).
La benzina invece per esempio ha un prezzo inferiore.

Quali sono i luoghi di interesse che ci consigli di visitare a Mons e dintorni?

Come dicevo prima Mons è piccola come città, ma ben fornita: dalla Grand Place ora coi mercatini natalizi, pattinaggio sul ghiaccio e mega albero illuminato (lo è in realtà tutta la città..che meraviglia!), al magnifico parco Waux Hall, il Collegial Saint Waudru, Beffroi e il Parc du Beffroi, le stradine di ciotolato, le mostre ed esposizioni, il lago Grand Large (accanto al quale c'è un parco giochi coperto perfetto per i bimbi, e bowling per i più grandi), numerosi eventi e feste nel centro storico, il Pass museo delle scienze interattivo (devo ancora visitarlo ma ce l'ho nell'elenco "cose da fare").
Non dimentichiamoci poi che Mons nel 2015 sarà Capitale Europea della cultura. Hanno consegnato ad ognuno un libricino completo di ogni evento che si terrà nella città: vi lascio solo immaginare quante cose sono previste!! Ora per esempio hanno terminato un'installazione atta a vivere la città come museo all'aria aperta; vi sarà poi l'apertura dei festeggiamenti il 24 gennaio.
Spostandosi da Mons, bhè il Belgio offre magnifici paesaggi: dal Boite de la Cambre di Bruxelles, a Bruxelles stessa (L.adora l'Atomium), Gent e Bruges sono meravigliose. Ci si può sbizzarire. Stavo dimenticando un parco per bambini del quale sono follemente innamorata situato a Huizingen (20 minuti da Mons, e circa 10 minuti da Bruxelles): se avete bambini segnatevelo.
Purtroppo il Belgio non è una tra le prime mete turistiche a cui uno pensa, ma vi assicuro che merita!

Cosa vi piace fare nel tempo libero?

Quando il tempo (inteso come meterologico) lo permette ci piace approfittarne per una passeggiata, che sia qui a Mons in città, o spostandoci un po' piu a nord in qualche bosco o parco dove L. può correre libero e noi possiamo goderci la calma ed il silenzio che li caratterizzano (oltre alla pulizia ed alla cura del verde: ne rimango sempre incantata).
Quando invece il tempo è un po' meno clemente, ci piace restare in casa a giocare con le tanto amate macchinine e costruzioni, oppure a inventare, creare (per esempio un mese fa abbiamo organizzato una festa per il papà che rincasava dal lavoro..un pomeriggio di preparativi), disegnare, pasticciare, e cucinare. Ci godiamo la famiglia e la casa!

Basandoti sulla tua esperienza di mamma, ti senti di dare qualche consiglio alle donne che stanno per affrontare un trasferimento in un Paese straniero con i loro bambini?

Quello che posso consigliare è viversi ogni momento ed ogni scoperta col proprio figlio, rendendo tutto una meravigliosa avventura fatta anche di purtroppo imprevisti e difficoltà da non nascondere al piccolo: anche lui deve essere consapevole e pronto per ciò che lo aspetta..chiaramente lo si fa rapportandosi all'età che ha, e rendendo quindi sempre il tutto fantasioso e anche un po' misterioso. Dalla valigia, al trasloco dei propri "amici peluche" che come lui faranno un lungo viaggio, dalla nuova lingua, alle nuove amicizie, dalla lontananza dai nonni, alla conoscenza di nuove persone. Il tutto sempre ascoltandolo, e aiutandolo ad esprimere le emozioni e/o paure spesso nuove che sente.
Posso concludere dicendo che la nostra famiglia ora è più unita di prima, è come sradicare le radici e ripiantarle in un nuovo luogo dove tutto ricomincia più forte di prima, e dove ogni giorno ci regala momenti indimenticabili in grado di farci riscoprire noi stessi allo stesso tempo cambiandoci pian piano.

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