Ciao Cristiano! Da quanto tempo hai lasciato l'Italia e dove ti sei trasferito?
Ciao! Ho lasciato esattamente l'Italia per due volte e sono venuto qui a Nottingham, la terra di Robin Hood!
Ora ti spiego: sono partito la prima volta per questa mia avventura, esattamente il 15 ottobre del 2014.
Arrivato, mi sono preso una settimana di "ferie". Volevo conoscere bene la città e viverla, la domenica successiva, per il rimorso di aver fatto il turista, ho inviato via e-mail 7 curricula e scritto ad una sola agenzia immobiliare per cercare una casa Pet Friendly. Il giorno dopo (neanche 12 ore dopo), avevo un lavoro come aiuto chef e una casa che avrebbe accettato i miei gatti.
A novembre sono ritornato in Italia e sono ritornato a Nottingham in auto con i miei 4 gatti... da qui, la mia seconda venuta, quella più importante (per me i miei gatti sono una famiglia).
Come ti trovi e come è stato il trasferimento? Ti sei adattato con facilità?
Il trasferimento è stato semplice, nessun rimpianto per l'Italia e neanche per la famiglia. Ho 42 anni e sono svezzato da parecchi anni ed ho già un mio equilibrio e indipendenza che mi hanno consentito di non soffrire la distanza dai parenti. È stato più duro il mese che ho fatto qui a Nottingham senza i mie gatti... davvero!
Qui mi sono adattato subito! L'ho sentita subito casa mia!
Di cosa ti occupi attualmente?
Io sarei un grafico pubblicitario e leggo molti annunci a riguardo e, devo confessarlo... è una professione che è ben pagata, se la rapportiamo all'Italia dove la creatività non è molto considerata e guardano più a quanto possono sottopagarti per un "copia e incolla".
Purtroppo ho un livello d'inglese molto basso che non mi permette ad accedere al mio settore e quindi, per ora, sono assistente chef in un ristorante italiano e devo dire che mi trovo bene, anche se... il lavoro di per sé non mi entusiasma e il mio inglese avanza troppo lentamente.
In quali settori si può trovare lavoro a Nottingham? Ci puoi dare qualche consiglio su come cercare impiego?
Chiunque a questa domanda ti risponderebbe: ristorazione, ma, in realtà, il settore è saturo! Ci sono molti annunci, sia su internet che nelle vetrine delle caffetterie e ristoranti ma le richieste sono superiori alle domande... ed io sono stato molto fortunato in proposito (anche perché non credevo che il ristorante per cui lavoro fosse italiano). Il consiglio che posso dare è di non limitarsi a consegnare i cv solo in questo settore ma di buttarsi nelle fabbriche e aziende e per questo bisogna rivolgersi alle agenzie di lavoro (che sono gratuite). La ristorazione, inoltre, ha il difetto che raramente ti prendono full-time... spesso solo nei week-end o a chiamata per poche ore.
Una cosa fondamentale è come viene formulato il cv! Assolutamente NO allo standard Europeo... qui addirittura lo buttano senza neanche guardarlo! Importante è la Cover Letter, una sorta di introduzione che ci si descrive come persona, su come si è e su cosa TU puoi dare a LORO!
Quale formato ci consigli di utilizzare per presentare un curriculum in Inghilterra? Tu quale hai utilizzato?
Innanzitutto limitarsi al nome e cognome, no data di nascita, sesso, nazionalità o altro, qui in Inghilterra si è tutti uguali, non importa se hai 20 anni o ne hai 50, se sei uomo, donna, gay, nero, bianco, cinese, ecc... qui contano solo le tue capacità!
Suggerisco di iniziare con una piccola introduzione su sé stessi, cosa per noi Italiani un po' strana ma agli Inglesi piace! «Sono una persona onesta, disponibile, flessibile e le mie esperienze mi hanno fatto maturare un gran senso delle responsabilità...bla bla bla...», insomma, una sviolinata!
Gli Inglesi, riguardo agli annunci di lavoro sono "pazzi" «Vuoi far parte di una squadra vincente? dinamica? Ti piace sentirti parte di una grande famiglia basata sul rispetto? Noi cerchiamo una persona che abbia questo desiderio! Se ti reputi una persona vincente e piena di energie, contattaci, potresti essere tu quello che stiamo cercando!»... e poi magari devi fare il lavapiatti in un ristorante... insomma, devi far trasparire la tua voglia di lavorare e che tu non cerchi un lavoro qualsiasi per arrivare a fine mese... tu stai inviando il tuo cv a LORO perché tu vuoi lavorare con LORO! Lo so... è assurdo ma è così.
Al seguito dell'introduzione di 2-3 righe, la lista dei lavori che si hanno fatto (gli ultimi 2-3 anni), partendo dal più recente, nome azienda, ruolo e, altre 2-3 righe per descrivere cosa facevi esattamente! Anche se avete fatto un lavoro banale, dovete "gonfiarlo". Nel mio cv avevo una breve esperienza come cameriere... cosa vuoi che faccia il cameriere!? Tutto sanno cosa fa! Ma no, loro vogliono che tu lo dica... e così ho dovuto scrivere che era mio compito ricevere i clienti, assegnare loro il tavolo, porgergli il menù e, carinamente, consigliare il piatto del giorno e interloquiare un po' con loro per farli sentire a loro agio. Passare ogni tanto per sapere se andasse tutto bene e se avessero bisogno di altro. Lasciato il tavolo, era mio compito sparecchiare e pulire. E' così per tutti i lavori che avete fatto. In coda, diversamente da un cv italiano, titolo di studio, se avete la patente e i vostri hobby!
Come vedete i titoli di studio passano in secondo piano se voi avete delle esperienze, soprattutto referenziate. Ovvio, il titolo di studio ha la sua importanza a seconda del tipo di lavoro che state cercando.
Gli Inglesi guardano molto la persona, non importa se hai il ciuffo viola (qui va di moda avere i capelli fucsia, blu, verdi, ecc...), tatuaggi o qualche piercing... in ogni caso dovete dare l'impressione di pulito, di persona in ordine e soprattutto vivace.
Come già detto, io non sono una cima in inglese ma mi sono sempre presentato col sorriso, con difficoltà a parlare e a capire ma non scoraggiato! a testa alta e sicuro di sé (e lo ammetto... e anche un pizzico di fortuna).
E' facile trovare casa a Nottingham? Ci consigli dei siti immobiliari on-line?
C'è da fare distinzione tra "trovare casa" e "trovare una stanza". Se uno ha un lavoro full-time, si hanno molte porte aperte. Generalmente tutti partono nell'affittare una stanza e dividere le spese con altri ragazzi. Se uno ha famiglia, è bene che parta uno, trovi una stanza, un lavoro e poi una casa. A quel punto la famiglia potrebbe raggiungerlo.
Chi invece cercasse una casa che accetta animali, allora è un'impresa! L'80% non dà la casa agli amanti degli animali per il terrore che rovinino la moquette o la tappezzeria (la loro ossessione e il mio incubo). Pensa che vi sono annunci di casa che finiscono con "no pets and not children"... e sì, anche i bambini sporcano!
Il sito più utilizzato è gumtree.com sia per cercare casa che lavoro (anche se io non l'ho mai utilizzato).
Sei riuscito ad instaurare una nuova rete di amicizie dopo il trasferimento?
Questo è un tasto dolente!
La risposta è NO! Non conoscendo bene l'inglese ho difficoltà ad instaurare amicizie che si ripetono nelle uscite. Ho conosciuto qualche persona ma dopo la prima serata... sono scappati! Poverini!
Ho conosciuto qualche Italiano con cui mi sento ogni tanto per messaggio, ci sono dei bei rapporti ed è gente carina ma per lavoro e incompatibilità di orari, li vedo davvero poco.
Cosa si può fare a Nottingham nel tempo libero?
Nottingham è una città studio e quindi vissuta molto dai giovani, soprattutto la sera. Il centro trabocca di pub, ristoranti e discoteche ma ormai io sono un po' fuori per questi ritmi, a volte una birra con un amico italiano ma quello che personalmente piace di Nottingham... è lo shopping. Ci sono molti negozi per tutte le tasche... da Primark che è il più cheap alle firme italiane. Mi ricordo che la prima impressione che mi ha fatto questa città è stata quella di un outlet.
Le cose che più ti piacciono della tua nuova vita...
Il fatto di poter ricominciare da capo! Essere chi voglio... essere me stesso senza essere giudicato! Qui la gente fa quello che vuole! Di pomeriggio ti capita di vedere anche gente che va in giro con il pigiama (giuro) e nessuno la considera! Sono più rilassato e i problemi che mi si parano di fronte, li risolvo con meno ansia.
Quali sono secondo te i pro e i contro della vita in Inghilterra rispetto all'Italia?
I pro, per me, è la multi cultura/raziale/sessuale/religione che c'è qui! Qui si è tutti diversi... ognuno è sé stesso ma nel contempo è come gli altri! Sali su un bus e il conducente è di colore, fai la spesa e la commessa è musulmana e porta il velo, vai in banca e allo sportello trovi un cinese, vai dal medico ed è indiano o entri a provarti le scarpe è la commessa è un trans.
Bello! Tutti integrati e coisistono all'onisono. L'Italia, per quanto si ritiene "aperta", in realtà vive ancora di pregiudizi ed è anche un po' razzista. Da noi, gli stranieri possono solo fare i muratori o la badante e, a prescindere dalla crisi in cui volge ora l'Italia, una donna marocchina non potrebbe mai sedere alla cassa di un ipermercato o uno di colore a insegnare matematica in una scuola.
Per quanto assurdo, mi permetto di spezzare una lancia a favore del tempo...personalmente lo preferisco all'Italia. Io arrivo dal nord, dalla Pianura Padana e quando piove, va avanti anche per una settimana, il freddo, d'inverno, è umido e ti entra nelle ossa e la nebbia persiste... qui, le poche volte che piove, dura una-due ore, poi smette! In 5 mesi, solo un giorno ha piovuto ininterrottamente e il freddo è secco, come quello in montagna.
Di negativo è che qui i negozi chiudono tutti alle 17:30 poi è il deserto! Solo supermercati, fast-food e caffetterie sono frequentabili.
A volte anche il loro "sorry" è snervante. Per ogni cosa, devono chiederti scusa o ringraziarti, a volte sfiorano l'assurdo ma ci si abitua presto infatti anch'io è un continuo a ripeterlo... anche quando torno in Italia a trovare i miei.
Per concludere, un consiglio a quanti stanno pensando di trasferirsi, cosa fare per prepararsi al meglio. Tipo: studiare l'inglese, mettere un gruzzoletto da parte... Dato che hai vissuto l'esperienza sulle tue spalle, ci puoi indirizzare?
Innanzitutto bisogna sapere l'inglese, è indispensabile! Qui c'è lavoro ma anche tantissima concorrenza. Una volta assumevano chiunque ma ora, tra uno straniero che non sa parlare e uno che lo sa... ovvio su cui cade la scelta. Molti ragazzi lasciano la famiglia, vengono qui con un po' di soldi e convinti di spaccare il mondo e, trovandosi di fronte ad una nuova vita e l'entusiasmo di non render conto a mamma e papà, si buttano nei divertimenti... poi tornano a casa insoddisfatti perché non ce l'hanno fatta. In realtà non è facile per nessuno, né per i giovani né per chi giovane non lo è più! Ogni giorno è una lotta, soprattutto all'inizio quando si conta solo sui soldi portati che, convertiti in sterline, ci si ritrova molto meno di quanto si sperava. Bisogna arrivare almeno con 2-3 mila sterline per avere un po' le spalle coperte e non avere l'ansia di trovare lavoro entro 10 giorni.
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