Ciao Laura, parlaci un po' di te: chi sei e dove vivi attualmente?
Hola! Sono Laura e faccio parte di quei milioni di persone che hanno lasciato il proprio paese spinti da una sana inquietudine per vivere all'estero. Attualmente vivo e lavoro in Spagna, a Barcellona.
Viaggio appena posso e ogni giorno cerco di non dimenticare di essere felice e di godere di ciò che amo soprattutto di mia figlia Surya.
Da quanti anni vivi all'estero?
Dal 2009, già 7 anni!
Hai vissuto anche in altri paesi oltre alla Spagna?
Si, ho vissuto qualche mese in Irlanda, a Dublino, per studiare inglese, ma non ho resistito a lungo. Tanta pioggia e biscotti al cioccolato iniziavano a condizionarmi la vita e la linea.
Ti sei trasferita da sola o con la famiglia?
Quando decisi di lasciare l'Italia ero single e così mi trasferii, sola.
Di cosa ti occupi al momento?
Lavoro attualmente nella stessa impresa nella quale iniziai appena arrivata a Barcellona. Da allora ho avuto la possibilità di crescere e adesso sono manager di un team all'interno di un progetto per una grande multinazionale americana.
Sei una blogger, come si chiama il tuo blog e quando hai cominciato a scriverlo?
La passione per i social é nata quando ancora vivevo in Italia.
Il blog che curo attualmente é incentrato sulla mia vita da espatriata da quando son giunta in Cataluña. Lo potete leggere a questo indirizzo: casabourzac.blogspot.com.es
Di cosa ti piace scrivere nel tuo blog?
Sul blog racconto la mia vita fuori dall'Italia attraverso le mie passioni, il mio lavoro, nel mio día a día (quotidiano), in un'ottica ecosostenibile e con grandissimo interesse per la bellezza in tutte le sue manifestazioni.
Come ti trovi a Barcellona? E' una città accogliente?
Da Italiana, la Spagna ha da sempre rappresentato un esempio di democrazia dove la libertà religiosa, sessuale e di opinione fossero garantite.
A chiudere il cerchio e a convincermi definitivamente per Barcellona fu poi la posizione geografica, in riva il mare e la sua realtà cosmopolita.
C'e' un quartiere/zona della città dove consigli di cercare casa?
Prima di prendere casa da sola, ho convissuto con diverse persone. E' questa una usanza abbastanza comune qui in Barcellona che assicura assoluta libertà di movimento in caso di non trovarsi bene con i propri coinquilini e allo stesso tempo la possibilità di 'provare' diverse zone della città prima di decidere qual é la tua preferita. Così ho vissuto in pieno centro, nel barrio gotico e nel Born, in Parallel quasi sulla collina e in Barceloneta a 50 metri dal mare, ma la mia zona preferita è l 'Eixample. E' il quartiere modernista dove, per intenderci, si trovano le famose case di Gaudì, la Sagrada Familia, le gallerie d'arte e Paseo de Gracia . Personalmente mi sento di consigliarle per la loro bellezza architettonica, la luminosità, i grandi viali, le decorazioni delle facciate e i suoi tipici appartamenti che si sviluppano dall'esterno all'interno dei famosi isolati quadrati (manzanas) che spesso al loro interno nascondono deliziosi giardini, zone verdi e meravigliose terrazze.
Quanto costa in media un affitto per due persone?
In generale il costo della vita a Barcellona è lo stesso di una città media italiana, paragonata invece a città europee come Londra e Parigi è certamente più economica. Se ci si mantiene lontani dalle zone centrali e turistiche (per esempio la Rambla) si possono trovare affitti contenuti. Tutto ovviamente dipende dalla grandezza dell'appartamento e il suo stato generale di conservazione, se é arredato e, naturalmente, la zona.
Un affitto per due persone in una appartamento di 80/90mq si aggira intorno ai 600/800€ (bollette escluse!) al mese.
Mi riferisco a lunghi periodi ovviamente, perché per quelli di breve durata esiste un'offerta delle più variate e variegate (qui praticamente chiunque abbia a disposizione uno spazio libero lo affitta ai turisti decidendo e variando il prezzo arbitrariamente a seconda del periodo dell'anno, del congresso o festival musicale in corso, ect..).
Come funzionano i trasporti pubblici a Barcellona?
In una parola: benissimo! Da quando mi sono trasferita ho guidato la macchina una sola volta per mia somma gioia.
La precisione, frequenza, pulizia e varietà dei trasporti pubblici a Barcellona sono fattori che spiccano e marcano una gran differenza rispetto a quelli che ricordo in Italia.
Le risorse economiche non mancano visto che qui tutti pagano il biglietto, la rete della metro è capillare e in sua mancanza (rara!) si hanno a disposizione treni regionali, bus diurni, bus notturni (che udite udite passano all'ora riportata sulla palina!) e taxi (gialli e neri come le api) che puoi chiamare direttamente a bordo strada come Carrie Bradshaw a New York!
Una corsa singola in bus o metro attualmente costa 2,15 € ma sono disponibili abbonamenti da più corse o illimitati che coprono lassi brevi di tempo di 2,3,4,5 giorni.
Parlando di opportunità di lavoro a Barcellona: quali sono, a tuo avviso, i settori più promettenti, che favoriranno la creazione di nuovi posti di lavoro?
Senza dubbio il turismo é il primo settore che offre e crea costantemente posti di lavoro, ma Barcellona viene anche scelta da molti stranieri come residenza fissa.
La loro presenza ha creato una risorsa che ha fatto della città la sede di tantissimi call center (Facebook, Apple, Google, booking.com solo per citarne alcuni) e di filiali di aziende straniere che offrono servizi.
Un consiglio quindi ai miei connazionali che vogliano provare una esperienza professionale in Spagna: la conoscenza delle lingue, che é fondamentale. Non solo italiano o spagnolo, ma anche una buona conoscenza dell'inglese qui può essere competitivo dato che non sono molti gli spagnoli che parlano un buon inglese.
A livello burocratico, quali sono i passi da compiere per poter lavorare in Spagna?
Per un Italiano sono solo due i documenti richiesti per lavorare in Spagna.
Il NIE/tarjeta de residencia (il documento identificativo corrispondente alla nostra carta di identità) e il numero della Seguridad Social (per avere accesso alla sanità pubblica spagnola).
Per ottenere il NIE si prenota un appuntamento online e ci si presenta con una serie di documenti e la ricevuta di un pagamento di all'incirca 10€.
Una volta ottenuto il NIE si può richiedere il numero della Seguridad Social che è invece gratuito.
Quali sono le differenze principali che hai riscontrato tra lo stile di vita barcellonese e quello italiano?
Italiani e Spagnoli sono cugini si sà! Entrambi amiamo la convivialità della tavola, il buon vino, riunirci in famiglia, siamo popoli di cultura e storia antica, ma c'é un aspetto in particolare italiano che qui in Spagna non ho incontrato. L'ossessione per le apparenze. Mentre per l'Italiano dare l'immagine migliore di sè è una filosofia di vita, per gli Spagnoli é una scelta o una dote, come il buon gusto, se ce l'hai bene altrimenti scendi a fare la spesa in pigiama ma non per questo la gente fa finta di non riconoscerti per strada! Altra differenza, salvo casi particolari, qui in Spagna si da del Lei solo alle persone anziane. In generale non si osservano molte formalità, ci si bacia (due baci da destra a sinistra) al presentarsi ed è assolutamente mal visto darsi la mano (a parte fra uomini). Se lo fate sarete automaticamente riconosciuti come non Spagnoli!
Gli "scorci da non perdere" di Barcellona, cosa ci consigli di visitare in città... magari qualche angolo caratteristico al di fuori del circuito turistico?
Certamente il quartiere di Gracia che fino alla fine del 1800 era un paesino indipendente dalla città.
L'anno scorso lessi un articolo dove veniva nominato fra i 20 quartieri più Hipster del mondo. Ed é proprio così; qui si respira creatività ovunque, nelle sue stradine dove si incontrano piccole botteghe di artisti e artigiani, nei negozietti di fiori o nelle caffetterie nelle sue piccole piazzette quadrate. E' lontano dalle orde di turisti poiché rimane un poco separato dal resto della città, pero shhhh!! Non ditelo troppo in giro!
Parliamo un po' di cucina: quali sono i piatti tipici della cucina locale e qual è il tuo preferito?
La gastronomia spagnola é famosissima, tutti conoscono la paella, el jamon (prosciutto), la tortilla de patatas, il gazpacho, le tapas, il polpo alla gallega.
Come in Italia poi, ogni regione ha la sua specialità.
Tipici della Cataluña sono la fideuà con la salsa alioli, la butifarra, la escalivada, i calçots. Mentre fra i dolci la crema catalana, la mona di Pascua, i buñuelos.
Sono vegetariana quindi di quelli menzionati preferisco i piatti di verdure e cereali e non faccio passare un anno senza partecipare a una calçotada! La stagione dei calçots va da novembre ad aprile e normalmente si organizza una gran 'magnata' dove partecipano più persone, un po' perché, come ho già detto, agli Spagnoli come a noi Italiani piace condividere il piacere del cibo, un po' perché la maniera di mangiarli é talmente buffa che in compagnia c'é più gusto. Alla fine della fiera son solo cipollotti lunghi e fini che una volta cotti alla brace si immergono nella loro salsa tipica (chiamata romesco) a base di mandorle, però a mio parere son deliziosi e sfiziosi, uno tira l'altro e alla fine ci si ritrova tutti attorno alla tavola, in piedi e sporchi di brace a ridere felici. Una pasada !
Un bilancio della tua esperienza di vita all'estero fino ad oggi...
Ciò che mi ha fatto amare Barcellona e preferirla rispetto a città magari più grandi e famose è questa sua caratteristica di paesone sul mare, la multiculturalità e la sua spensieratezza.
Barcelona però sta cambiando. Negli ultimi anni, il numero di turisti é aumentato esponenzialmente ed in centro ormai é diventato quasi difficile camminare e alle volte passano settimane prima che trovi il coraggio di buttarmi nelle vie dello shopping.
Ho provato già una volta a lasciarla e la tristezza e la malinconia mi hanno invasa. Ci riproverò, perchè credo di essere alle porte di un altro importante cambiamento dal sapore più dolce, però non la scorderò mai perché qui è nata mia figlia, qui mi son sposata e ho passato anni fondamentali a volte difficili a volte meravigliosi, ma miei, più miei di quelli che erano venuti prima.
Un saludo y gracias per l'opportunità che mi avete dato.
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