Presentatevi alla comunità di Expat.com
Bruno: Provengo dalla provincia di Piacenza, Cortemaggiore per la precisazione.
Sono entrato a far parte di questo gruppo dopo aver conosciuto Daniele.
Le loro iniziative e la loro "voglia di fare" mi hanno convinto, quindi mi sono iscritto come socio sostenitore, questo nel 2014. Oggi ne sono il Segretario.
Ci tengo a precisare che il Fogolar Furlan Saigon è aperto a tutti e non solo ai friulani.
Daniele: Io invece sono Friulano, provengo da San Giovanni al Natisone (UD),ma sono originario della provincia di Pordenone.
Quanti anni fa avete lasciato l'Italia per trasferirvi a Ho Chi Minh?
Bruno: Sono arrivato in Vietnam nel 2012. Avevo preso i sei mesi di aspettativa con il lavoro in Italia e sono venuto qui un po' "all'avventura".
Daniele: nel 2010 ho iniziato a "frequentare" il Vietnam per motivi di lavoro (a quel tempo ero residente in Tailandia), nel 2012 mi sono stabilito a Ho Chi Min City.
Di cosa vi occupate?
Bruno: Attualmente gestisco la palestra e la piscina di un complesso residenziale a 5 stelle. In Italia ero responsabile della gestione ordini-spedizioni e qualità in una ditta metalmeccanica, ma ho un' esperienza nel campo fitness da piu' di vent'anni, frequentando corsi di KickBoxing, Judo e Body Building.
Daniele: Sono responsabile della sede in Vietnam della Danieli di Buttrio.
Come si vive in Vietnam rispetto all'Italia? Quali sono le differenze principali?
Bruno: Si potrebbe dire "bene", "rilassati rispetto l'Italia", ma preferisco dire che si vive in modo diverso, visto la cultura e il clima.
Credo che in Italia ci sia piu' stress nella vita quitidiana. A me personalmente non pesa alzarmi presto (4:30) al mattino per andare al lavoro, e non importa se è lunedi o giovedi per esempio.
Daniele: Ho Chi Minh City è una città con circa dieci milioni di abitanti.
I palazzi in stile coloniale francese si confondono sempre più tra gli innumerevoli grattaceli moderni.
Oggi nei supermercati ormai si trova (quasi) di tutto, dai salumi alla pasta ai formaggi. In centro ci sono molti negozi con le firme più famose: dall'abbigliamento agli orologi.
Luoghi per incontrarsi o divertirsi sono disponibili a tutte le ore: ristoranti, discoteche, night, birrerie, cinema, teatri. Palestre e campi da golf non mancano.
Il traffico di Sàigòn è caotico soprattutto per il numero di motorini che vi circolano a tutte le ore. Purtroppo l'educazione stradale è una chimera. Stop e precedenze non esistono. Si guida ovunque, contromano e sui marciapiedi.
Attraversando la strada a piedi è consigliabile mantenere una velocità costante, in modo che lo "sciame" ti possa schivare agevolmente. Nessuno si ferma.
La gente è mediamente gioviale, gentile e disponibile.
Assieme ad altri Friulani espatriati in Vietman ha creato l'associazione del Fogolâr Furlan Saigon: quanto tempo fa è nato il gruppo e quali sono gli scopi principali?
Daniele: A Ho Chi Minh City la comunità friulana è veramente esigua.
In realtà al nostro arrivo nel 2012 non esisteva comunità, molti vivevano senza sapere dell'esistenza degli altri. La stessa comunità italiana era abbastanza slegata e nonostante l'esistenza di qualche circolo o club, le occasioni d'incontro erano molto rare.
Mancava qualche cosa che potesse unire non soltanto i Friulani, ma anche gli altri Italiani presenti almeno in città.
Un giorno di giugno 2013, cinque "ragazzi" friulani al bancone di un bar si sono chiesti: "Perché no un Fogolâr?".
C'era però il dubbio che mancassero le premesse per ottenerne il riconoscimento: cioè una comunità di determinate dimensioni e stabile come nei Fogolârs storici, e lo scopo primario per cui sono nate queste associazioni, cioè mantenere viva la cultura, le tradizioni e la lingua degli emigranti per le generazioni a venire.
"Sfortunatamente" no, non eravamo simili agli emigranti di un secolo fa. Nell'ignoranza eravamo però convinti che i tempi ormai fossero cambiati e che si potesse fare qualche cosa di più, o per lo meno anche qualche cosa di diverso: Il Vietnam è un paese in continua crescita, grazie alla politica che ha portato all'apertura al mercato. Dei quasi novanta milioni di abitanti, più del 50% ha meno di trent'anni. Un popolo giovane, desideroso di imparare e innamorato dell' "Italianità".
Per questo nasce l'idea di un Fogolâr dove chiunque possa parteciparvi; un'associazione in cui ci si possa scambiare idee, tradizioni, cultura e allo stesso tempo promuovere i prodotti della nostra terra, oltre a poter fare da "ambasciatori" del Friuli in un Paese forse ancora poco conosciuto.
Nelle settimane seguenti i cinque decisero di provarci e scoprirono dal sito Web di Ente Friuli nel Mondo che in fin dei conti le idee e le premesse erano allineate con i propositi di un Fogolâr. E così, dopo la delibera del Consiglio Direttivo di Ente Friuli nel Mondo, il 21 dicembre 2013 i cinque sono diventati i Soci Fondatori del Fogolâr Furlan Saigon.
Da allora ne sono presidente.
Da dove nasce la scelta del nome Fogolâr (focolare in friulano)?
Daniele: Non avrei una risposta ufficiale; ritengo però che le prime associazioni scelsero questo nome perché esso era il simbolo della tipica casa friulana. Il fogolâr era il cuore dell'abitazione, il luogo dove si cucinava e, soprattutto nelle stagioni fredde, dove si riuniva la famiglia per fare piccoli lavori, per cenare, discutere e anche pregare. Quindi un simbolo di famiglia e amicizia.
Esistono altri Fogolârs furlans nel mondo?
Daniele: I Fogolârs sono circa 160 in tutto il mondo.
I più storici sono In Italia, nelle Americhe e Australia. Tra gli ultimi nati ci sono quelli del continente asiatico: Cina, Giappone, Iraq, Taiwan, Vietnam e Singapore.
Le loro attività possono essere promosse autonomamente o coordinate e sostenute da Ente Friuli nel Mondo, che ha sede a Udine.
Come si diventa soci della vostra associazione?
Bruno: In modo semplice, una volta capito di che cosa si tratta basta compilare un modulo dove verranno scritti tutti i dati, tipo di membro e quota di iscrizione.
Si puo' essere Socio Sostenitore o Socio Ordinario. Verra consegnata una tessera e una maglietta, che rigorosamente verra' indossata ad ogni riunione
Che tipo di eventi organizza il Fogolâr Furlan Saigon?
Bruno: Abbiamo avuto diverse occasioni per organizzare eventi culturali di vario tipo.
Dalla presentazione di un libro della scrittrice friulana Barbara Bacchetti, con la partecipazione degli alunni della universita' di Italiano di HCM, all'evento culinario top che e' "La Sagra del Frico", svoltosi in Agosto con grande successo. Tanto importante che ha attirato (non in veste ufficiale) perfino l'Ambasciatrice e il Console Generale d'Italia e varie figure di spicco dell'imprenditoria Italiana in Vietnam.
Vorrei ricordare che con il ricavato di questi eventi facciamo donazioni di vario tipo, per esempio l'ultimo ad un ospedale specializzato in operazioni al cuore per bambini.
Questi eventi sono aperti a tutti?
Bruno: Certo, tutti di tutte le nazionalità. Questo è valido anche a chi vuol dare una mano.
Quali canali usate per la diffusione della vostra programmazione?
Bruno: Il canale piu' usato è ovviamente Facebook (facebook.com/fogolarfurlan.saigon), poi varie email e un grande passaparola.
Spesso il Consolato Generale d'Italia ci aiuta a promuovere le nostre attività.
Quali sono i prossimi eventi che organizzerete?
Bruno: A Dicembre avremo il Foreigner Festival, dove il comune di HCM organizza un festival socio-culturale di molti paesi stranieri.
Noi, come Italia, avremo il nostro spazio per far assaggiare i prodotti tipici del Friuli e alcuni informazioni turistiche con video e depliant.
In questo periodo stiamo cercando dei musicisti emergenti in Vietnam che abbiano voglia di mettersi in gioco per collaborazioni musicali e canore con artisti friulani.
Avete dei progetti in serbo per il futuro?
Bruno: Siamo una piccola e giovane organizzazione, con tante idee, ma preferiamo procedere a piccoli passi.
Un nostro "progetto" è quello di poter sviluppare uno scambio culturale con gli studenti, facendo conoscere oltre la lingua Italiana, il friulano come lingua, storia e folkore del Friuli, corsi base di cucina e moda.
Daniele: Uno dei nostri sogni è di riuscire a organizzare annualmente la "giornata dei Fogolârs dell'Asia".
Ci sono molti Friulani espatriati in Vietnam?
Daniele: non sappiamo il numero esatto, ma stimiamo di essere meno di una trentina.
Esistono delle similitudini e punti d'incontro tra Friulani e Vietnamiti?
Daniele: le origini e la storia di questo paese sono molto diverse dalle nostre.
Le differenze sono molte, ma alcuni aspetti ci accomunano.
E' un popolo caparbio, dotato di forte volontà e voglia di capire/imparare velocemente e pensano al futuro.
Inizialmente diffidenti e schivi, se gli vai a genio, sono pronti a farti conoscere la famiglia rendendoti quasi parte di essa. Quest'ultima, assieme al rispetto per gli anziani, è una dei valori più importanti. Valori che noi ci siamo ormai quasi dimenticati.
A differenza di quanto uno si potrebbe immaginare, il Vietnamita ama il caffè (è il secondo produttore al mondo) e i panini.
L'idea che si era fatto del Vietnam prima di trasferirsi si è in qualche modo modificata dopo che ha iniziato a vivere nel paese e perchè?
Bruno: certo, con l'eseprienza e l'adattarsi, a mio giudizio obbligatorio, ha fatto si che le mie idee sul Vietnam e sui Vietnamiti sono cambiate. Per fortuna non tanto negative. Per cose semplici, come il tipo di guida e alcuni comportamenti nella vita quotidiana.
Cosa le manca di più del sua terra, il Friuli Venezia Giulia?
Daniele: le montagne, l'aria frizzante del mattino d'inverno, il vino e i cibi tradizionali a buon mercato.