Ci racconti un po'di te, chi sei e dove sei nata?
Sono Valeria ho 38 anni e sono originaria della provincia di Milano.
Sono laureata in scienze politiche e ho un' abilitazione come insegnante presa nel Regno Unito. Insegnare è la mia passione ma siccome l'ho capito un po' tardi in Italia realizzare il mio sogno era quasi impossibile. Per cui da circa 10 anni lavoro nelle scuole internazionali.
Sono sposata e ho due bambini di 9 e 6 anni.
Prima di Zanzibar ho vissuto a Londra e ho girato un po' in Italia in particolare a Genova e Torino.
Da quanto tempo vivi a Zanzibar?
Vivo a Zanzibar da un anno e mezzo.
Da dove nasce la scelta della Tanzania per iniziare una nuova vita?
Io, mio marito e i nostri due bambini siamo arrivati a Zanzibar un po' per caso, decidendo di seguire un amico che ci aveva fatto una proposta interessante presso la scuola internazionale di Zanzibar.
Ne io né mio marito eravamo mai stati in Tanzania (o in Africa). Ci hanno convinti la possibilità di insegnare in un ambiente diverso e internazionale e la possibilità di realizzare progetti in collaborazione con NGO locali.
Hai avuto delle paure/incertezze al momento di lasciare l'Italia?
Le incertezze erano soprattutto legate al fatto di lasciare famiglia e amici, ma non era la prima volta che lasciavo l'Italia.
Come si è svolto il processo di adattamento in Tanzania?
Zanzibar è un paese molto ospitale, dove vivono anche molti expat: noi ci siamo sentiti subito a casa.
L'inglese e l'italiano sono due lingue molto diffuse, per cui raramente ci sono problemi di comunicazione. Tuttavia c'è molta burocrazia e per un nuovo arrivato può essere molto difficile districarsi tra regole, permessi ecc. ecc.
Noi da questo punto di vista siamo stati aiutati molto dal nostro datore di lavoro.
Come ti sei organizzata per il trasloco dall'Italia in Tanzania?
Abbiamo lasciato tutte nostre cose (mobili e vestiti invernali) in una piccola casa per le vacanze in montagna, siamo partiti soltanto con delle valigie piene di vestiti estivi.
Le case in affitto sono tutte arredate e comunque i mobili di artigianato locale si comprano a buon mercato dai falegnami del posto.
Molte persone italiane organizzano mensilmente container per cui volendo sarebbe possibile trasferirsi qui con mobili ed elettrodomestici.
Che iter hai seguito per l'ottenimento del visto per la Tanzania?
Essendo stati assunti prima di arrivare qua, del visto e del permesso di lavoro se n'è occupato il nostro datore di lavoro. Noi abbiamo soltanto dovuto fornire le nostre qualifiche, titoli di studio e il certificato dei carichi penali.
Come dicevo prima a Zanzibar c'è molta burocrazia e i documenti richiesti a pagamento ai residenti stranieri sono molti e stanno aumentando sempre di più (purtroppo è un modo per il governo per fare soldi).
Di cosa ti occupi attualmente?
Qui a Zanzibar lavoro in una scuola internazionale, mi occupo di sostegno agli studenti con disturbi dell'apprendimento e studenti che arrivano senza parlare inglese.
È una scuola piccolina ma con una bella atmosfera e una bella comunità di studenti, genitori e insegnanti.
Come giudichi la qualità delle cure mediche a Zanzibar?
A Stone Town c'è un grande ospedale pubblico dove lavorano anche medici stranieri a cui molte persone, anche espatriati, a volte si rivolgono.
Io stessa ho spesso consultato un pediatra che lavora lì.
La mia impressione è che i medici siano qualificati ma all'ospedale spesso mancano le risorse di base e il personale infermieristico non lavori molto bene.
In città c'è un nuovo ospedale privato che funziona abbastanza bene, è pulito ma a volte non curano molto il rapporto medico - paziente.
Ci sono altri ospedali al nord sostenuti da alcune Organizzazioni non governative che lavorano bene.
Secondo me il problema principale qui è la continuità, i medici vanno e vengono quindi il sistema ha molto "imperfezioni".
Hai stipulato un'assicurazione sanitaria privata?
Noi in famiglia abbiamo tutti un'assicurazione sanitaria privata. In più siamo assicurati per una possibile evacuazione perché a molte cure purtroppo non possono essere effettuate a Zanzibar.
Quanto costa vivere a Zanzibar rispetto all'Italia (affitto, bollette, cibo...)?
Il costo della vita di tutti i giorni non è molto caro.
Il mangiare, frutta, verdura, carne e pesce al mercato non costa molto. Anche se a volte le verdure che a noi piacciono di più vengono importate quindi costano di più: Zanzibar è un'isola tropicale, i carciofi non crescono!
Mangiare fuori ha diversi prezzi a seconda si vada nei ristoranti locali molto economici, o al mercato all'aperto di Forodhani la sera, o nei ristoranti dei resort, che costano come in Europa.
Alcune cose costano tipo gli affitti, che possono costare dai 600 settecento dollari in su, ma di solito le case sono molto grandi.
La connessione Internet a casa è costosa, costa circa 40 $, in più ti chiedono di pagare da sei mesi a un anno in anticipo.
Acqua, elettricità non sono molto costose.
Come giudichi la qualità dei servizi in loco?
In generale i servizi sono molto scadenti, se non del tutto assenti.
Cosa ti piace fare nel tempo libero?
Di solito nel weekend andiamo al mare, non ci stanchiamo mai delle spiagge di questa bellissima isola!
La zona del nord è molto turistica, ma nel sud-est dell'isola ci sono ancora molto posti tranquilli.
Stone Town è una città affascinante con molti posti dove osservare un tramonto, mangiare qualcosa o ascoltare un po' di musica.
A Stone Town ogni anno vengono organizzati 2 music festival e un film festival.
In particolare Sauti za Busara è un festival musicale che si tiene ogni anno a febbraio, dove per quattro sere si possono ascoltare artisti che arrivano da tutta l'Africa nel bellissimo scenario del vecchio forte.
Ci sono molti espatriati nella zona in cui vivi ed in che settori sono principalmente impiegati?
Ci sono molti espatriati che vivono nella mia zona.
A Zanzibar i residenti stranieri lavorano soprattutto nel settore turistico alberghiero e nelle organizzazioni non governative.
Cosa mettere in valigia che lì non si trova?
A Zanzibar si trova tutto, ci vuole solo molto tempo a capire dove trovare le cose.
Io di solito dall'Italia mi porto da mangiare (olio, salame...) e prodotti tipo creme, cosmetici e fermenti lattici.
In città comunque c'è una farmacia abbastanza fornita ma i fermenti non si trovano.
Un bilancio della tua esperienza all'estero fino ad oggi: lo rifaresti e perché?
Lo rifarei sicuramente!
Per molti motivi...la possibilità di lavorare in un ambiente internazionale, i miei bambini che crescono in un posto dove si gioca fuori tutto l'anno e dove hanno amici che vengono da tutto il mondo.
Noi siamo già una famiglia internazionale, mio marito è americano, per cui credo che in futuro ci sposteremo ancora e comunque non escludiamo di tornare in Italia, dove rientriamo sempre con piacere.