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La ripresa economica dopo il COVID-19

geralt / pixabay.com
Scritto daFrancescail 26 Maggio 2020

La crisi sanitaria legata alla diffusione del coronavirus ha avuto un forte impatto sulle economie mondiali. Mentre alcuni paesi sono ancora nell’occhio del ciclone altri sono usciti dal lockdown e si stanno attivando per dare uno slancio e nuova linfa alla loro economia. Vediamo insieme quali sono le misure attuate da alcune nazioni.

In Nuova Zelanda l'economia si è rimessa in marcia e il Governo annuncia che darà sostegno ai cittadini che hanno perso il lavoro a causa della crisi.
Il Primo Ministro Jacinda Ardern propone la settimana lavorativa di 4 giorni come modo per ricostruire il paese e rilanciare il turismo interno ora che le frontiere sono chiuse.
Secondo il Primo Ministro, un orario di lavoro flessibile potrebbe aumentare la produttività degli impiegati aiutandoli a stabilire un migliore equilibrio tra lavoro e vita privata.

Gli Stati Uniti auspicano di ricostruire un'economia post COVID-19 più forte di quella precedente. Dalla Casa Bianca arriva la notizia che i funzionari stanno discutendo di sciogliere la task force dedicata al coronavirus per concentrarsi sul rilancio economico.
Il presidente Trump ha dichiarato: "Non possiamo tenere chiuso il nostro Paese. Dobbiamo riaprire". Dopo due mesi, tutti i 50 Stati stanno uscendo dal lockdown, ma ognuno al proprio ritmo e secondo le regole dei governatori.
Se in quasi tutte le contee della Florida i ristoranti, i negozi, le palestre e i centri di culto hanno aperto, a Washington DC tutto resta chiuso fino all'8 giugno ad eccezione dei negozi che vendono materiale didattico, disponibile solo per il ritiro.
La città di New York, e tutti i suoi quartieri, è ancora afflitta dal virus ed i cittadini sono invitati a restare dentro casa fino al 28 maggio. 

Il Primo Ministro canadese, Justin Trudeau, ha annunciato una serie di misure per aiutare a stabilizzare l'economia e tutti i canadesi colpiti dalla crisi.
Il Governo ha stanziato diversi miliardi di dollari per dare un sostegno diretto ai lavoratori, alle imprese locali e alle famiglie.
Questo supporto consentirà ai canadesi di pagare l'affitto, il mutuo o di fare la spesa, e aiuterà le aziende a pagare gli stipendi dei dipendenti.
Ma non è tutto perchè il Governo sta prendendo ulteriori provvedimenti per aiutare le famiglie come aumentare l'importo del sussidio per i figli minori e fornire un contributo finanziario ai lavori che devono rimanere a casa e che non hanno ferie retribuite. 

La Francia punterà ad un rilancio che concili crescita economica ed ambiente, e promuoverà maggiormente il "made in France", secondo alcuni. Il Governo annuncia inoltre che metterà in atto misure di supporto per il settore alberghiero e della ristorazione. 
Buno Le Maire ha chiesto ad alcune case automobilistiche di trasferire parte delle attività produttive in Francia in cambio di un sostegno da parte dello Stato. 
Per dare una sferzata al commercio, lo scorso 21 Maggio, in occasione di una festività pubblica, alcuni centri commerciali francesi hanno aperto le porte, anche se solo per un giorno. I parigini, ad esempio, hanno potuto fare shopping alle Gallerie Lafayette degli Champs-Elysée e al Carrousel du Louvre, tra gli altri. Sempre a Parigi, alcune attività hanno riaperto mentre ristoranti e caffetterie dovrebbero tornare operative dal 2 giugno nelle zone verdi. 

Lo Stato Italiano ha lanciato BTP anti coronavirus ed il riscontro del pubblico è andato ben oltre le aspettative. Per rilanciare la sua economia, senza aumentare le tasse dei cittadini, l'Italia ha deciso di vendere obbligazioni sia a cittadini privati che a fondi di investimento. Ha raccolto un totale di 22 miliardi di euro. 

In risposta alla crisi l'Europa propone un aiuto ai paesi dell'UE attraverso il Recovery Fund. In sintesi, la Commissione Europea prevede l'emissione sui mercati di obbligazioni da 500 miliardi la cui vendità fornirà dei soldi a fondo perduto per aiutare le nazioni più colpite dal COVID-19.

Dopo mesi di blocco, i cinesi sono tornati al lavoro. Se non fosse per l'utilizzo della mascherina, tutto sembrerebbe aver ripreso un corso normale ma la realtà è diversa.
Per sopperire al rallentamento dell'economia molte aziende hanno ridotto gli orari di lavoro e gli stipendi. Di contro, gli imprenditori in proprio, stanno lavorando alacremente per far ripartire la loro attività commerciale.
Le Autorità cinesi hanno proposto un fine settimana di due giorni e mezzo per invogliare i consumatori a spendere di più e dare uno slancio al rialzo dell'economia.
Un altro interessante cambiamento, attuato per rispettare il distanziamento sociale, interessa l'orario di lavoro dei dipendenti. Se prima era fisso, alcune aziende ora propongono orari flessibili purchè vengano rispettate le nove ore lavorative, compresa la pausa pranzo. 
Entrando in ufficio scaglionate, le persone non si ammassano all'ingresso e all'uscita dagli uffici. La flessibiltà negli orari permette inoltre di raggiungere l'ufficio senza stress: dato che nei mezzi pubblici vanno mantenute le distanze tra un passeggero e l'altro, la capienza è ridotta e questo provoca ritardi nelle corse.
Su scala nazionale, il Governo ha stanziato parecchi miliardi di yuan allo scopo di stabilizzare l'economia, prevedendo tagli alle tasse ed aiuti alle piccole e medie imprese. 

Riprende anche l'industria del divertimento. L'11 maggio, a Shanghai, ha riaperto il parco della Disney dopo essere stato chiuso per ben 107 giorni! Anche se le parate ed i fuochi d'artificio non sono ancora permessi, i visitatori erano emozionati e felici ed i biglietti d'ingresso, che erano stati messi in vendita online, sono andati presto venduti.
L'uso della mascherina ed il controllo della temperatura sono obbligatori ma queste misure paiono poca cosa se paragonate alla ritrovata libertà di poter tornare bambini per un giorno! 

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A proposito di

Faccio parte del team di Expat.com e gestisco la comunità italiana. Amo viaggiare ed entrare in contatto con culture diverse. Ho una passione particolare per le lingue straniere ed ho vissuto e lavorato in Egitto, Spagna, Irlanda, Messico e Mauritius.

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