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La tutela dei diritti dei lavoratori durante il COVID-19

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Scritto daVeedushi Bil 30 Giugno 2020

Che tu stia già lavorando all'estero, o che faccia parte dei tuoi progetti, è importante che ti informi sui tuoi diritti di lavoratore. Ad oggi alcuni paesi stanno facendo del loro meglio per evitare licenziamenti di massa e per garantire la tutela dei diritti degli impiegati. Diamo un'occhiata alle misure adottate da alcune nazioni europee. 

Secondo uno studio del Brookings Institute, una dozzina di paesi, molti dei quali in Europa, hanno messo in atto misure per prevenire licenziamenti di massa durante questo periodo di crisi sanitaria globale. Alcuni di loro erogano dei sussidi ai dipendenti in disoccupazione.

Uno sguardo alle misure adottate da alcuni paesi europei

Austria

Poiché l'Austria è uno dei paesi meno colpiti dal COVID-19, il lavoro a distanza non è obbligatorio. Tuttavia, molte aziende hanno raggiunto un accordo con i propri dipendenti invitandoli a lavorare da casa nella misura del possibile. Recarsi in ufficio non è proibito, e chi vuole lo può fare. In entrambi i casi i dipendenti sono debitamente stipendiati. Per evitare licenziamenti di massa, il Governo austriaco ha diminuito le ore di lavoro. Per quanto riguarda i dipendenti del settore sanitario, un decreto emesso lo scorso 4 marzo 2020, li autorizza a prendere dei periodi di riposo e limita il numero di ore lavorative, per consentire loro di mantenere un certo equilibrio tra vita privata e vita professionale.

Belgio

In Belgio, in caso di licenziamento temporaneo a causa di forza maggiore, come per il COVID-19, il dipendente percepisce un'indennizzo pagata dal datore di lavoro o dall'ufficio di collocamento. In caso di licenziamento, il dipendente ha diritto di chiederne le ragioni e, forse per questo motivo, le cessazioni ingiustificate dei contratti lavorativi sono poco comuni in Belgio. Le aziende che allo stato attuale sono impossibilitate ad aprire, e per le quali il lavoro da remoto non sia contemplato, autorizzano gli impiegati a cercare un lavoro temporaneo. Inoltre, le donne incinta, i genitori in congedo parentale, ed i professionisti che lavorano nel settore della prevenzione, non possono essere licenziati senza un valido motivo. In alcuni casi questa ipotesi potrebbe verificarsi ma gli interessati devono ricevere un risarcimento.

Danimarca

Se lavori in Danimarca, sei probabilmente iscritto ad un sindacato (A-Kasser). Nel caso fossi stato recentemente licenziato hai diritto ad un'indennità di tre mesi a condizione che tu abbia pagato i contributi. Se questo caso non si applica alla tua situazione, potresti aver diritto alla Kontanthjælp (assistenza sociale), a condizione che tu abbia più di 30 anni, sia residente in Danimarca e non abbia altri mezzi finanziari per sostenerti come un lavoro part-time o dei risparmi. La Danimarca ha inoltre attuato una serie di misure a sostegno dei lavoratori che sono stati temporaneamente licenziati durante la crisi sanitaria, unitamente ad un'assistenza finanziaria, fino al 75% del reddito mensile, ad imprenditori e imprese con un massimo di 10 dipendenti, che abbiano perso almeno il 30% delle entrate a causa della crisi.

Finlandia

In Finlandia, il 1° maggio 2020 è entrata in vigore una nuova legge che consente alle aziende di ridurre i contributi immessi nel fondo pensione  del 2,6%. Il termine di questa legge è fissato al 31 dicembre 2020 e gli importi da versare saranno rivisti, ed incrementati, a partire dall'anno prossimo e fino al 2025. Al fine di garantire ai cittadini una certa sicurezza finanziaria durante questo delicato periodo, sono state messe in atto altre misure temporanee, come una proroga delle indennita di disoccupazione. Ma non è tutto, infatti il governo ha elaborato un piano di sostegno alle aziende per fare in modo che possano pagare gli stipendi ai dipendenti. Anche le aziende che hanno già ricevuto assistenza finanziaria possono beneficiare di questo nuovo piano di supporto, ma a determinate condizioni.

Germania

Come la maggior parte dei paesi europei, anche la Germania promuove il lavoro a distanza. I datori di lavoro sono obbligati a pagare anche i dipendenti che sono impossibilitati a lavorare da casa. Per quanto riguarda i lavoratori frontalieri, nel caso in cui le circostanze impedissero loro di lavorare da remoto, non possono essere licenziati. In Germania gli impiegati sono licenziati solo in caso di cattiva condotta. Se le aziende decidono di ridurre il numero di ore lavorative, il frontaliere ha diritto ad un'indennità. Da notare che il 1° marzo 2020 è entrata in vigore una legge che semplifica l'assunzione di professionisti nel settore della sanità, della tecnologia e dell'artigianato provenienti da paesi terzi. Questa è la prova che il mercato del lavoro tedesco rimane aperto e dinamico anche nel bel mezzo della crisi sanitaria globale.

La violazione dei diritti dei lavoratori nel mondo

Nel suo ultimo rapporto, la Confederazione internazionale dei sindacati (ITUC) fa riferimento alla violazione dei diritti dei lavoratori in molti paesi del mondo. Secondo quanto riportato, oltre il 60% della forza lavoro internazionale, circa 2.5 miliardi di lavoratori dipendenti, è impiegata nel settore informale e subisce trattamenti indiscriminati. Salta inoltre all'occhio come India e Brasile abbiano scelto di modificare le loro leggi a beneficio del settore privato e a scapito dei dipendenti. L'India, ad esempio, ha sospeso le leggi che regolano l'orario di lavoro, gli stipendi minimi e i diritti sindacali.

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A proposito di

Assistente editoriale e scrittrice di contenuti per Expat.com, Veedushi nutre un profondo interesse per le culture e le tradizioni straniere.

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