La campagna di vaccinazione contro il COVID-19 è in corso, principalmente in Europa e negli Stati Uniti. Ma una domanda resta ancora senza risposta: gli espatriati hanno diritto ad essere vaccinati nel paese ospitante e a quali condizioni?
Nessuna certezza per gli espatriati
Lo scorso dicembre, il governo britannico invitava i suoi cittadini all'estero a non recarsi nel Regno Unito per farsi vaccinare. I viaggi non essenziali sono tutt'ora vietatiie gli organi competenti affermano di non aver ancora ricevuto tutti i 350 milioni di dosi ordinati. Migliaia di espatriati si chiedono se hanno il diritto di farsi vaccinare nel paese ospitante.
Le autorità locali fanno sapere che solo i cittadini britannici che rientrano per un soggiorno a lungo termine verranno inseriti nella lista prioritaria del Joint Committee on Vaccination and Immunization (JCVI). Tutti gli altri dovranno fare il necessario nel paese di espatrio. Il governo sottolinea inoltre che la domanda di vaccinazione non può essere presentata dall'estero. Il sistema sanitario nazionale (NHS) è al tracollo. Ci vorrà del tempo prima che tutta la popolazione abbia accesso al vaccino.
In altri paesi, tipo la Cina, gli espatriati brancolano nel buio. Gli organi di informazione dicono che le aziende cinesi, quelle che hanno ricevuto il vaccino, danno priorità ai dipendenti locali; eccezion fatta solo per alcune multinazionali e le scuole internazionali. Emerge inoltre che le imprese di Pechino non hanno potuto richiedere vaccini per i loro impiegati stranieri. La Shanghai Health Commission ha confermato che il piano vaccinale esclude gli espatriati e i cittadini di Hong Kong, Taiwan e Macao, dalle fasce prioritarie.
Il Giappone non ha ancora dato comunicazioni ufficiali sul piano vaccinale per gli espatriati anche se il Ministero degli Esteri ha di recente scritto su Twitter che gli stranieri in Giappone possono farsi vaccinare solo se hanno registrato la residenza in comune. Quelli che non lo hanno fatto devono contattare le autorità locali per sapere come procedere.
Per quel che riguarda gli italiani all'estero, al momento il governo non ha fatto piani. A fine dicembre, in Italia, è iniziata la fase 1 della campagna vaccinale che prevede la somministrazione agli operatori sanitari, ai cittadini che hanno compiuto 80 anno e al personale delle RSA. Seguirà il personale docente. In fase 2 si vaccinerà la parte di popolazione considerata meno a rischio. Per i francesi all'estero, tutto dipende dalla disponibilità di vaccini nel paese ospitante, non si ancora nulla di certo. Nei paesi in cui il vaccino fosse a pagamento, la Caisse des Français de l'Étranger (CFE) garantisce una copertura totale fino a 60 euro di spesa. Chi rientra temporaneamente durante la crisi ha diritto ad essere vaccinato gratuitamente. Gli Stati Uniti non coprono la vaccinazione anti Covid degli americani all'estero.
In Svizzera, solo i frontalieri ed i residenti con assicurazione svizzera possono essere vaccinati gratuitamente nei rispettivi cantoni. Fanno eccezione gli operatori sanitari stranieri, che lavorano a contatto con i pazienti.
In Kuwait, alcuni gruppi di espatriati sono stati inseriti nella lista prioritaria per la vaccinazione gratuita. L'elenco include anziani e lavoratori in prima linea. Negli Emirati Arabi, gli espatriati possono farsi vaccinare solo se hanno la carta d'identità emiratina, il permesso di soggiorno e soffrono di una malattia cronica.
Gli espatriati dicono la loro sul vaccino
Ognuno ha il suo modo di vedere le cose quindi è chiaro che, anche per quel che concerne il vaccino anti Covid, gli espatriati prendano parti diverse. Tanti sono a favore, tanti altri si oppongono. Sylvain, un espatriato francese negli Stati Uniti ci racconta: “Io sono un soggetto a rischio pertanto vorrei farmi vaccinare il prima possibile. Voglio tornare in Europa quest'estate, ho desiderio di abbracciare i miei genitori. Hanno 87 anni e sono stati vaccinati la scorsa settimana, con zero effetti collaterali ”. La figlia di Sylvain, che è un operatore sanitario, si è già vaccinata: "Non ci ho pensato due volte. Le persone devono rendersi conto che è importante vaccinarsi, non solo per sè ma anche per gli altri. Solo così si evita di trasmettere il virus alle persone a rischio".
Amelia, una canadese in Grecia, attende il suo turno. “La settimana scorsa ho accompagnato suo suocero a fare il vaccino. La domanda si inoltra elettronicamente dal sito web del governo. La Grecia sta vaccinando gli ultra ottantenni con il vaccino della Pfizer. Tutti i medici e il personale sanitario si è già fatto vaccinare su base volontaria. Il prossimo turno spetta al gruppo degli over 60, poi suppongo che sarà la volta degli over 40. Dopo aver inoltrato online la richiesta, si riceve una mail con data e luogo della prima e seconda vaccinazione. Solitamente tra la richiesta e il primo appuntamento passa un mese".
Philippe è un belga di ritorno dal Ghana. “Per lavoro viaggio spesso quindi dovrò farmi vaccinare. Ma ho tanti dubbi e sono un po' scettico. Non sono contro questo vaccino ma mi pare che sia stato formulato in troppo poco tempo".
In Marocco, stranieri e cittadini locali hanno diritto di essere vaccinati senza distinzione. "Ad Agadir la campagna è iniziata qualche giorno fa", dice Thierry, un pensionato francese. Lui non si vaccinerà. “Non sono contrario ai vaccini in sè, ma nè io, nè mia moglie, ci sottoporremo a quello contro il coronavirus. Stessa cosa faranno mia sorella e mia madre, che ha 94 anni. Non ci fidiamo della velocità con cui è stato sviluppato e abbiamo dubbi sulla sua efficacia, oltre che sulla durata della protezione ”. Thierry ritiene che le procedure sanitarie messe in atto dal governo marocchino siano più efficaci contro la pandemia rispetto al vaccino. Alain, un espatriato francese in Spagna, colpito dalla prima ondata, e Jerome che vive in Thailandia, pensano lo stesso circa l'efficacia e l'attendibilità dei vaccini attualmente sul mercato.
Per Claude, un espatriato in Costa d'Avorio, il problema della vaccinazione per ora non si pone. “La situazione in Costa d'Avorio non è allarmante. Ma comunque non mi vaccinerò finché non avremo tutti un quadro più chiaro di quello che sta succedendo ”.