Fuga di cervelli: la Russia sta assumendo nel settore IT

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Scritto da Asaël Häzaq il 27 marzo, 2023
Il 15 marzo scorso, il Ministero degli Interni russo ha annunciato una vasta campagna di reclutamento per informatici e altri specialisti stranieri del settore tecnologico. A loro promette procedure di immigrazione più semplici, un soggiorno a tempo indeterminato e la possibilità di portare con sé l'intera famiglia. Dietro questa parvenza di apertura si cela una carenza di forza lavoro che ha colpito la Russia dopo l'inizio della guerra contro l'Ucraina. 

Immigrazione agevolata per i professionisti del settore Tech

"La procedura per l'assunzione e l'ottenimento del permesso di soggiorno nella Federazione Russa è stata semplificata per i cittadini stranieri specializzati nel campo dell'informatica". Mercoledì 15 marzo, Irina Volk, rappresentante ufficiale del Ministero degli Interni russo, ha presentato una serie di provvedimenti volti ad attirare i professionisti stranieri esperti in nuove tecnologie.

"Semplificazione". Questa è la nuova parola d'ordine della campagna di reclutamento, che prevede diversi vantaggi per i talenti stranieri: tutte le procedure per l'accesso sul territorio e per il rilascio del permesso di soggiorno saranno snellite e velocizzate. Anche i membri della famiglia (coniuge, figli e relativi coniugi, genitori, nonni, nipoti) del lavoratore straniero potranno soggiornare in Russia, grazie a un permesso di soggiorno a tempo indeterminato.

Ma attenzione: non è possibile candidarsi per un'azienda qualsiasi. Sono infatti le Autorità russe ad accreditare le aziende IT per le quali gli stranieri possono lavorare. Per essere assunti, questi ultimi devono fornire una prova delle qualifiche in ambito informatico (diplomi, certificati, ecc.). In caso di trasferimento con la famiglia devono presentare i documenti che indicano il loro grado di parentela e contattare l'ufficio immigrazione più vicino al luogo di residenza. Le richieste di permesso di soggiorno sono evase nel giro di 3 mesi.

Quando l'esodo impatta il mercato del lavoro e l'economia russa

Perché la Russia ha avviato una campagna di reclutamento internazionale? Alla fine di dicembre 2022, Maksut Shadayev, Ministro dello Sviluppo Digitale, dichiarava che la Russia aveva perso " circa il 10%" dei suoi esperti IT, ovvero "100.000 informatici circa". All'epoca, il Ministro si era mostrato ottimista, affermando che l'80% dei professionisti che avevano lasciato il Paese avrebbe continuato a lavorare con la Russia da remoto. Due mesi prima, la Federazione Russa stimava che 300 aziende tecnologiche russe si fossero trasferite in Kazakistan. Le Autorità non parlano di esodo o di fuga di cervelli. Il Cremlino non dà spiegazioni su queste partenze. Quelli che se ne sono andati, però, dicono di aver lasciato il territorio a causa dell'invasione dell'Ucraina.

Le cifre sono corrette? Già a maggio 2022, l'Associazione Russa per le Comunicazioni Elettroniche riteneva che gli specialisti in nuove tecnologie che avevano lasciato il Paese fossero compresi tra 50.000 a 70.000. Prevedeva altre 100.000 partenze per il mese successivo. All'epoca questi dati furono inviati al Parlamento russo. Secondo altre fonti, i russi che hanno lasciato il Paese tra la fine di febbraio e il maggio 2022 sono stati quasi 300.000, di cui almeno la metà erano esperti di IT (tecnologia dell'informazione).

Al di là dei numeri, la partenza in massa degli specialisti IT e la campagna di reclutamento russa testimoniano l'entità del problema. Gli esperti di informatica non hanno problemi a trovare lavoro altrove; questa figura professionale è richiesta a livello globale. Se ne sono andati perchè preoccupati dalla situazione del mercato economico russo, che è isolato dal resto del mondo e non dà la possibilità di avanzamento professionale.

Lavorare in Russia, cosa implica?

La strategia russa ha due facce: incentivi per favorire l'ingresso di nuovi talenti internazionali e sanzioni per mantenere la pressione sulla forza lavoro russa. Ma a che pro?

Costringere gli esperti russi a tornare a casa?

A dicembre 2022, il Ministro Shadaev suggeriva di non penalizzare i professionisti del settore informatico che lavoravano a distanza per non acuire la fuga di cervelli. All'inizio di quest'anno, però, i toni sono cambiati e il governo russo sta valutando una legge che vieti il lavoro a distanza per alcuni settori professionali, tra cui l'informatica. Per il Cremlino è impensabile che i suoi esperti possano collaborare con la NATO, rivelando potenzialmente delle informazioni sensibili. Vyacheslav Volodin, politico russo, intende applicare altre sanzioni, come una tassazione più pesante per i russi che lavorano all'estero.

Stipendi alti e cittadinanza per gli stranieri che integrano il mercato del lavoro russo

La strategia russa non è nuova. Sebbene il Paese stia aprendo le porte ai professionisti stranieri del settore IT, dopo l'offensiva contro l'Ucraina ha moltiplicato le campagne di reclutamento per attirare gli stranieri, soprattutto nell'esercito. Dalla metà di maggio dell'anno scorso, il Ministero della Difesa russo ha pubblicato 20.000 offerte di lavoro su Superjob, una delle principali piattaforme russe per il lavoro. Oltre a uno stipendio mensile molto più alto della media (fino a 200.000 rubli/ circa 2.400 euro per i soldati a contratto dislocati in Ucraina), le autorità locali promettono un accesso facilitato alla cittadinanza russa per gli stranieri che si arruolano per almeno un anno. L'annuncio è stato fatto a settembre del 2022. Parallelamente, il Cremlino ha votato sanzioni per i russi che si rifiutano di combattere (fino a 10 anni di carcere per diserzione, disobbedienza, resa o rifiuto di combattere).

L'economia russa è in tensione  

L'economia russa è crollata? Questo è ciò che i leader stranieri auspicavano quando hanno attuato le ondate di sanzioni economiche e diplomatiche, pensate per "avere un impatto massiccio sull'economia russa e sulla sua élite politica", secondo quanto affermato da Ursula Von der Leyen, Presidente della Commissione Europea. Bruno Lemaire, Ministro dell'Economia francese, ha addirittura preannunciato il "crollo" dell'economia russa. 

Ma il Paese resiste. A gennaio 2023, il FMI ha comunicato che la recessione in Russia si attestava al -2,2%, una percentuale decisamente lontana dal -8,2% previsto all'inizio della guerra. La Russia, a cui erano già state inflitte delle sanzioni dopo l'annessione della Crimea nel 2014, sta resistendo grazie al petrolio. Il FMI prevede addirittura un aumento del 2,3% del PIL russo nel 2024.

Questo significa che tutto va bene? La Russia presenta cifre più alte rispetto a quelle del Fondo Monetario Internazionale e di altri organismi internazionali. Proprio questi ultimi sottolineano che le cifre sono un'arma efficace per il Cremlino; da qui le polemiche sull'esodo dei professionisti russi del settore informatico. Dal 2022, le autorità russe hanno deciso di non pubblicare più statistiche (relative al commercio estero). L'economia russa non è crollata, ma ne ha risentito. Lo Stato fatica a finanziare la guerra e fa appello ai pochi sostenitori stranieri rimasti.

La carenza di esperti informatici è lo specchio di una crisi del lavoro molto più profonda. Solo a Mosca mancano circa 400.000 specialisti nel settore industriale e tecnico. Il deficit è altrettanto grande nel campo dei trasporti, della logistica, della vendita al dettaglio e dei servizi. Nel settore IT, i profili più ricercati sono quelli di specialisti in cybersecurity, sicurezza informatica, ingegneria informatica, linguaggio informatico e scienza dei dati.

A proposito di Asaël Häzaq

Mikki è un'espatriata che vive in Giappone. Scrive contenuti per Expat.com ed è una blogger appassionata di lifestyle e cultura pop.