Come può un Paese riconquistare la fiducia degli investitori stranieri? Come può aumentare la propria attrattiva agli occhi degli stranieri e dei propri cittadini? Il governo egiziano ritiene di aver trovato la formula giusta. Tuttavia, a causa delle crisi che hanno colpito il Paese, l'economia egiziana attraversa una situazione critica e necessita di fondi per potersi stabilizzare. Allo scopo, il governo ha lanciato una campagna rivolta agli investitori che mira a rimpinguare le casse dello Stato, rafforzando nel contempo la sua immagine di economia affidabile.
Incoraggiare il ritorno degli investitori
Il governo egiziano sta lanciando una nuova campagna per attirare gli investitori stranieri. Il Ministero dell'Immigrazione e degli Affari per gli Egiziani espatriati vuole ripristinare la connessione con due importanti risorse di fondi: gli investimenti stranieri e i proventi degli espatriati egiziani. Per riuscire nel suo intento, propone di andare là dove si trovano. Si tratterebbe quindi di creare delle aziende sia in Egitto, nei posti, in cui vivono grandi comunità di espatriati sia nei luoghi dove resiedono gli egiziani all'estero.
Suha El-Gendy, Ministro dell'Emigrazione e degli Espatriati, precisa che questi investimenti possono riguardare il settore immobiliare, l'agricoltura, la pesca o progetti nazionali. Per attirare gli investitori, il governo fa leva sulla sua reputazione di gigante economico africano. L'Egitto è il secondo paese africano per PIL (470 miliardi di dollari nel 2022), dopo la Nigeria (PIL di 500 miliardi di dollari). Seguono il Sudafrica (oltre 400 miliardi di dollari), l'Algeria e il Marocco. Queste cinque potenze generano da sole più della metà del PIL africano.
Se l'Egitto riesce a produrre così tanta ricchezza, lo deve alla sua economia diversificata. Il settore immobiliare e delle costruzioni rappresenta il 17% del mercato economico, precedendo l'industria manifatturiera (15%), il commercio all'ingrosso e al dettaglio (14%), l'agricoltura, la silvicoltura e la pesca (12%) e l'industria mineraria (10%). Il settore più corposo rimane quello pubblico, che rappresenta il 31% del mercato e il 74% degli investimenti.
Per attirare gli investitori, l'Egitto sottolinea anche la sua posizione geografica strategica, al crocevia di 3 continenti, attraversato dal Canale di Suez. Un canale indispensabile per il commercio, che nel 2022 ha fruttato allo Stato egiziano oltre 8 miliardi di dollari. Si tratta del 25% in più rispetto al 2021. Dietro grandi discorsi e cifre incoraggianti, si nasconde, purtroppo, una realtà meno rosea.
Egitto: contare sui fondi stranieri per uscire dalla crisi
L'Egitto arranca. Nel 2022, la sterlina egiziana è stata svalutata tre volte. I deficit crescono nonostante gli aiuti del Fondo Monetario Internazionale (FMI). Nel dicembre 2022, il FMI ha approvato un nuovo prestito di 3 miliardi di dollari per aiutare l'Egitto, che sta subendo le conseguenze della guerra in Ucraina. La nazione ha accolto con favore il "gesto di fiducia" del Fondo Monetario Internazionale, secondo cui l'Egitto può uscire dalla crisi finanziaria e rispettare gli impegni presi. In parallelo, l'Egitto vuole rassicurare gli investitori e guadagnare nuovamente la loro fiducia.
Lungi dal rassicurare, l'ultimo piano di salvataggio del FMI preoccupa. Lungi dal rassicurare, l'ultimo piano di salvataggio del FMI è preoccupante. Dal 2016 ad oggi, l'FMI ha già concesso 4 prestiti all'Egitto, senza alcun miglioramento tangibile sul piano economico. Dal punto di vista politico, invece, l'esercito sta giocando un ruolo sempre più importante nell'economia. Un'ingerenza che spaventa gli investitori stranieri, molti dei quali hanno preferito ritirarsi. Lo stesso vale per i lavoratori stranieri in Egitto. Il governo spera di convincere proprio loro.
Il governo conta anche sugli investimenti dei suoi cittadini all'estero. Gli egiziani che vivono all'estero sono quasi 12 milioni e costituiscono una risorsa indispensabile per il buon funzionamento del Paese, grazie ai fondi che inviano alle loro famiglie. Di anno in anno, però, queste rimesse stanno diminuendo. Se da un lato il Covid gioca un ruolo fondamentale in questa decrescita, dall'altro la colpa è imputabile alla complessità dell'amministrazione egiziana. Nel 2021, le rimesse degli espatriati egiziani ammontavano a 2,79 miliardi di dollari. Nel 2022 sono scese a 2,38 miliardi di dollari. Grazie alla nuova campagna, il governo spera di coinvolgere i propri cittadini, soprattutto ad investire nel settore immobiliare.
Si tratta di una partita persa?
Non è la prima volta che il governo egiziano si rivolge direttamente ai suoi cittadini all'estero. A dicembre, il governo aveva manifestato l'intenzione di voler agevolare la creazione di una società di investimento per gli egiziani che vivono all'estero. L'Egitto sperava inoltre di attirare investitori stranieri diventando così una destinazione favorevole agli affari. Ha introdotto esenzioni fiscali per le imprese, per le imposte sul reddito e per i dazi doganali. Ha anche semplificato e accelerato la procedura per la creazione di un'impresa in Egitto, ma i risultati tardano ad arrivare. Anche gli espatriati egiziani sono scettici, la nuova strategia non convince. Questa nazione ha subito pesanti contraccolpi in passato, i cittadini egiziani temono per le loro finanze e non vogliono farne le spese. Per loro, investire in Egitto non sarebbe una buona idea, dal momento che il Paese non è finanziariamente stabile.