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I negoziati diplomatici tra gli Stati Uniti e l'India hanno dato i loro frutti per gli espatriati indiani negli States. Molti di loro, che lavoravano nel settore tecnologico, sono stati licenziati e questo ha compromesso il loro diritto di soggiorno sul suolo americano e la possibilità di richiedere la Green Card. A giugno, il Presidente Biden ha annunciato un programma pilota che consente agli espatriati che sono stati licenziati di ottenere un documento di autorizzazione al lavoro di un anno, in attesa di trovare un altro sponsor.
Gli espatriati indiani sono stati i più colpiti dai licenziamenti nel settore tecnologico statunitense nel 2023
L'inizio del 2023 ha visto una crisi occupazionale nel prestigioso e lucrativo settore tecnologico degli Stati Uniti. Come riportato da Crunchbase News, oltre 150.000 lavoratori del settore tecnologico sono stati licenziati nei primi mesi di quest'anno. Si tratta di dipendenti di colossi tecnologici come Google, Microsoft o Amazon, e di personale di startup più piccole, tra cui giovani aziende del settore fintech. Alcune hanno licenziato una parte consistente della loro forza lavoro. È il caso di Zoom, la nota azienda di software per videoconferenze, che ha lasciato a casa il 15% dei suoi dipendenti.
Molti espatriati indiani negli Stati Uniti lavorano nel settore tecnologico e in quello STEM più in generale. Spesso entrano nel Paese con il visto H-1B, un permesso dedicato a lavoratori altamente qualificati in "professioni specializzate". Nel 2021, il 75% di tutti i nuovi visti H-1B approvati è stato destinato a richiedenti indiani. Con questo visto, possono lavorare per un massimo di 6 anni in posizioni per le quali i datori di lavoro americani faticano a trovare candidati locali. Non potendo essere rinnovato oltre i 6 anni, al suo termine bisogna richiedere un'altra tipologia di visto (ad esempio, il visto E-2 per investitori) o la Green Card. Sfortunatamente, la lista d'attesa per la Green Card è molto lunga. Alcuni cittadini indiani, invece, entrano negli Stati Uniti come studenti internazionali e poi ottengono un permesso di lavoro OPT (Optional Practical Training) di 2 anni.
Diverse fonti giornalistiche stimano che gli espatriati indiani rappresentino il 30-40% di tutti i lavoratori del settore tecnologico interessati dai licenziamenti del 2023. Tra loro, ce ne sono alcuni che vivono negli Stati Uniti da molti anni, che hanno amici e famiglia in loco, che hanno acceso un mutuo per la casa - pur essendo ancora in attesa della Green Card. Dal punto di vista legale, i lavoratori stranieri che vengono licenziati hanno a disposizione solo 60 giorni per trovare un altro impiego. In caso contrario, rischiano l'espulsione.
L'Ufficio Immigrazione degli Stati Uniti ha ampliato i parametri relativi alle "cause di forza maggiore"
A metà del 2023, il Presidente degli Stati Uniti Joe Biden e il Primo Ministro indiano Narendra Modi si sono incontrati per discutere della collaborazione diplomatica tra i due Paesi. Tra i risultati positivi di questo incontro c'è un accordo che consente agli espatriati indiani licenziati di richiedere un documento di autorizzazione all'occupazione (EAD) della durata di un anno in presenza di "cause di forza maggiore". Mentre lavorano temporaneamente con il loro EAD di un anno, possono cercare un'altra azienda che li assuma come sponsor per un nuovo visto H-1B.
Cosa si intende per "cause di forza maggiore"? Si tratta di circostanze avverse che gli espatriati possono trovarsi ad affrontare dopo il licenziamento. Tra queste vi sono:
- Coinvolgimento in una controversia legale con il precedente datore di lavoro in merito alle condizioni di licenziamento o altri comportamenti illeciti/abusivi da parte del datore di lavoro.
- Disabilità o malattia grave che impedisca di lasciare gli Stati Uniti. Questo include la terapia in corso per un grave problema di salute (ad esempio, una malattia cardiaca) gestita da un medico che risiede negli Stati Uniti. Anche la perdita della copertura assicurativa sanitaria negli Stati Uniti può essere considerata una causa di forza maggiore.
- Danno finanziario significativo. Se l'espatriato ha una casa e un mutuo negli Stati Uniti, il ritorno in India comporterà una notevole perdita finanziaria. Anche i costi per il rientro in India (biglietto aereo, caparra per l'affitto) possono incidere pesantemente qualora fossero al di sopra delle possibilità dell'espatriato.
- Elevato disagio per la famiglia, soprattutto nel caso in cui l'espatriato abbia figli che frequentano una scuola negli Stati Uniti. Non importa se i figli sono nati in India, negli Stati Uniti o altrove.
Il Servizio per la Cittadinanza e l'Immigrazione degli Stati Uniti ha pubblicato un elenco di criteri da rispettare, ai fini della richiesta del documento di autorizzazione all'occupazione: l'espatriato indiano deve risiedere legalmente negli Stati Uniti con uno dei seguenti visti non scaduti: E-3, H-1B, H-1B1, O-1, L-1. In aggiunta, deve essere in possesso del modulo I-140 e non deve aver richiesto l'adeguamento dello status tramite il modulo I-485. Da ultimo, è necessario che non abbia commesso reati gravi e più di due reati minori, come infrazioni del codice stradale.
Il Canada accoglie i titolari di visto H-1B che non possono più rimanere negli USA
La crisi dell'industria tecnologica statunitense e i problemi legati al visto H-1B sono un'opportunità per il Canada, che soffre di una grave carenza di manodopera da quando è scoppiata la pandemia di Covid.
Il governo canadese continua ad aumentare ogni anno il suo target di immigrazione. Attualmente si propone di accogliere circa mezzo milione di nuovi espatriati all'anno.
A partire da luglio 2023, i titolari di un visto H-1B negli Stati Uniti possono ottenere un permesso di lavoro aperto in Canada che permette l'impiego per un massimo di 3 anni presso qualsiasi azienda sul territorio. Anche i coniugi e i figli a carico sono automaticamente autorizzati a lavorare. Questo programma resta in vigore fino a luglio 2024, con un tetto di 10.000 richiedenti, ma potrebbe essere rinnovato per il biennio 2024-2025. Il Canada può essere un ottimo piano B per gli espatriati indiani negli Stati Uniti che trovano troppo complicato ottenere un nuovo visto di lavoro americano o che sono stanchi di essere in lista d'attesa per la Green Card.