Carenza di manodopera nel settore agricolo: quali opportunità per gli espatriati?

Vita quotidiana
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Scritto da Asaël Häzaq il 13 novembre, 2023
Il settore agricolo è in sofferenza per la carenza di manodopera. Si tratta di un problema generalizzato. I governi, non trovando forza lavoro a livello locale, devono fare ricorso agli stranieri. Che opportunità ci sono per gli espatriati?

Carenza di manodopera nel settore agricolo

Diversi Paesi che fanno grande affidamento sul settore agricolo stanno affrontando una carenza di manodopera e la situazione sta peggiorando. Secondo il gruppo Réussir, specializzato nell'informazione sul settore agricolo e alimentare, Stati Uniti, Brasile, Paesi Bassi, Germania, Francia, Spagna e Cina sono i principali esportatori di prodotti agroalimentari. Il mercato statunitense delle esportazioni vale 146 miliardi di dollari, posizionandosi davanti ai Paesi Bassi (101 miliardi di dollari) e al Brasile (85 miliardi di dollari).  Altri importanti esportatori nel settore agricolo sono Indonesia, Canada, India, Italia, Australia e Argentina.

Cresce la preoccupazione. Manca forza lavoro per la raccolta. Non c'è abbastanza manodopera per allevare il bestiame. L'intero settore è in tensione. In Francia, alcune piantagioni ne risentono più di altre. Gli asparagi e i cetriolini ad esempio, che richiedono un elevato numero di braccia per essere raccolti, vengono sostituiti con verdure che necessitano di meno lavoro. La perdita economica si fa sentire. 

In alcune regioni francesi, non ci sono braccianti agricoli disponibili. Una situazione simile si riscontra anche in Germania, che può contare solo su 300.000 lavoratori agricoli stagionali. Secondo i dati diffusi dal Parlamento europeo, la maggior parte proviene dall'Europa centrale e orientale, con Polonia e Romania in testa. In Spagna, un gran numero di braccianti viene dal Marocco.

Che opportunità ci sono per gli espatriati?

La mancanza di manodopera potrebbe tradursi in opportunità per i lavoratori stranieri?
Purtroppo il settore agricolo non gode di molta popolarità, soprattutto tra i giovani. Quello che spaventa sono i lunghi turni di lavoro, la mancanza di giorni liberi... Un'immagine che non sempre corrisponde al vero e che gli addetti ai lavori vorrebbero sfatare per ridare la giusta credibilità al settore. 

Visti per vacanza-lavoro: l'asso nella manica dell'Australia

L'Australia fa affidamento sugli stranieri per portare a termine la raccolta, data la mancanza di manodopera locale. Il governo incoraggia i titolari del visto per vacanza-lavoro a prestare servizio nelle aziende agricole. Per incentivarli, nel periodo tra il 1° novembre 2020 e il 30 giugno 2022, ha offerto loro 2.000 dollari per aiutarli nel trasferimento. Questa sovvenzione ora è stata tolta, ma il Paese continua ad attrarre migliaia di giovani stranieri desiderosi di impegnarsi in questo tipo di attività. Chi ha un visto per vacanza-lavoro può lavorare il numero di ore che vuole, arrivando a guadagnare tra i 5.000 e i 7.000 dollari al mese (per 50 ore di lavoro, pagate alla tariffa minima).

Si tratta di un'opportunità per chi vuole espatriare trovando impiego in questo ambito. Secondo il Parlamento Europeo, la forza lavoro in agricoltura continuerà a ridursi di circa il 2% all'anno fino al 2030. Questo calo sarà "parzialmente compensato" dalla manodopera straniera.

Attirare gli immigrati esperti: l'esempio canadese

Secondo un recente studio pubblicato dalla Royal Bank of Canada (RBC), il 40% degli agricoltori canadesi andrà in pensione entro il 2033. Per sostituirli, il settore agricolo canadese avrà bisogno di almeno 30.000 lavoratori stranieri.

Programma pilota per attirare gli immigrati nel settore agricolo

Il Programma Pilota per il settore agroalimentare è stato lanciato dal governo nel 2020 per rispondere alla carenza di manodopera promuovendo l'impiego di braccianti stranieri. Inizialmente attivo fino a maggio 2023, è stato esteso fino a maggio 2024. Il programma pilota consentirebbe ai lavoratori stagionali esperti di accedere alla residenza permanente. Stando ai detrattori, però, il programma non è sufficientemente ambizioso. È impossibile ragionare in termini di stagionalità, perché un'azienda agricola è operativa tutto l'anno. La proroga del programma pilota è servita a correggere alcuni aspetti della prima versione, ed ora viene proposto come "un percorso verso la residenza permanente per lavoratori non stagionali esperti in determinati settori e professioni".

Talenti stranieri per aiutare le aziende agricole canadesi

Il Canada vuole attirare anche professionisti stranieri esperti nel settore agricolo. Dato che sempre più aziende agricole stanno chiudendo, trovare immigrati che possano rilevarne o aprirne di nuove significa garantire la sopravvivenza di intere regioni. Tanti tra loro hanno risposto all'appello e di seguito riportiamo le loro opinioni a caldo. 

Alcuni sollevano problematiche legate sia alla scarsa disponibilità di informazioni sul mercato locale sia al sistema di noleggio dei macchinari agricoli. Altri hanno bisogno di consulenza per la vendita dei loro prodotti, dato che operano in un contesto non familiare. Anche il prezzo dei terreni agricoli sta aumentando (+20% negli ultimi 5 anni). Per trovare terreni a prezzi accessibili, devono spingersi nella provincia del Saskatchewan, dove il costo al metro quadro è il più basso a livello nazionale. 

Nel lungo periodo, la soluzione alla carenza cronica di manodopera nel settore agricolo potrebbe essere quella di combinare l'approccio canadese con una valorizzazione delle professioni legate all'agricoltura. Piuttosto che affidarsi esclusivamente a lavoratori stagionali che, per definizione, si fermano solo per un breve periodo, la scelta di affidare le aziende agricole a stranieri esperti garantisce la continuità dell'attività a lungo termine e contribuisce a rivitalizzare un'intera regione.