Ciao Maria Chiara, hai voglia di raccontarci un po' di te e dei motivi che ti hanno portato ad Amburgo?
Ciao a tutti i lettori e follower di Expat-Blog. Io sono un classico esempio di cuore in fuga post Erasmus. Ho conosciuto Sven a Jena (in Turingia) durante il terzo anno di università. Dopo l'Erasmus il rapporto è sopravvissuto a quasi tre anni a distanza e quando a lui è stato offerto un lavoro ad Amburgo ho preso la palla al balzo e freschissima di laurea l'ho seguito quassù al nord.
Sei l'autrice del blog “Racconti d'oltre cavolo”, quand'è che hai cominciato a scriverlo e qual è il motivo principale che ti ha spinto a farlo?
Il blog è nato nel 2009 come risposta ai vari libri e film di (expat) tedeschi che prendono in giro gli italiani. Li ho trovati talmente divertenti e fini nel descriverci da fuori che ho pensato fosse un peccato non far sapere a mia volta i lati più bizzarri, divertenti e meno conosciuti dei tedeschi.
Il blog ti è stato utile per entrare in contatto con altri expat blogger e fare nuove amicizie?
Certo! Grazie al blog, e a tutto il network che ci vive intorno come gruppi di Facebook per donne e mamme expat, ho conosciuto altre blogger italiane in Germania e non solo. Esperienze simili in vite completamente diverse e tutte con una caratteristica in comune: l'essere spezzate tra due mondi e due culture.
In base alla tua esperienza, quali sono secondo te le cose più importanti da fare a livello burocratico appena ci si trasferisce in Germania?
In una scala da 1 a 10, quant'è importante saper parlare il tedesco per trovare lavoro e vivere li? Tu come hai fatto per impararlo?
Dipende dal lavoro che si cerca. Se si è un megaingegnere o un superscienziato (fisico, chimico, biologo e tutte le declinazioni del caso), è molto probabile che il tedesco non serva. Questo vale anche per i manager specie in ambito finanziario. Per tutto il resto, invece, credo di non esagerare dicendo 7 e, sperando di non uccidere le speranze di nessuno, sono fermamente convinta che senza sapere il tedesco decentemente, trovare lavoro qui sia molto difficile. La conoscenza della lingua è il primo biglietto da visita in un colloquio di lavoro e a parità di competenze viene scelto chi parla meglio. Ci sarebbe poi tutta la questione sociale dell'integrazione e di quanto sia giusto, secondo me, imparare il tedesco per una questione di rispetto sia verso il paese che ci ospita, sia verso se stessi - sembra una cosa banale ma vi assicuro che per molti non lo è. Inoltre, e scusate la brutalità, lavorare in un ristorante italiano come cameriere per imparare il tedesco mentre si cerca lavoro come organizzatore di eventi o esperto di comunicazione non è la soluzione ideale perché non solo non si impara il tedesco ma si perde anche un sacco di tempo prezioso. Io ho imparato il tedesco a scuola, dimenticando al liceo quello che avevo imparato alle medie, e durante l'Erasmus. Poi il fidanzato / marito tedesco ha fatto tutto il resto.
Dal punto di vista del lavoro, la città offre opportunità agli stranieri? Quali sono le figure professionali più richieste?
Amburgo gode della presenza di aziende importantissime e internazionali. Sono richieste figure in ambiti tecnici e ingegneristici, per esempio nel campo aeronautico. Vedo spesso anche annunci di lavoro nell'ambito del marketing, soprattutto digitale, e delle vendite. Inoltre programmatori ed esperti di IT non fanno troppa fatica a trovare lavoro.
Le caratteristiche di Amburgo che più ti piacciono...
Amburgo è verde! Ci sono parchi ovunque, parchi giochi ogni 200 metri, oasi di natura e tranquillità che non sembra nemmeno di essere nel bel mezzo di una metropoli! E poi acqua, laghi, fiumi, canali... un paradiso per chi ama il canottaggio, la vela, lo stand-up paddling e altri sport acquatici. Amburgo è una città che offre molto a livello di divertimenti e hobby, anche quelli meno comuni come il belly boot (e ora sotto con google!).
Ci sono dei lati della città con i quali invece vai meno d'accordo?
Amburgo è grigia. Il nord della Germania non è propriamente famoso per il bel tempo... Purtroppo, in una città che offre moltissimo per stare all'aperto, i giorni di pioggia e di grigio sono più di quelli di sole. E questo ha conseguenze disastrose sull'umore di tutti - a volte mi sembra di vivere in una città musona. Quando invece splende il sole per più di una settimana di fila, allora la città cambia volto, la gente sorride e scambia due parole così, senza un motivo preciso. Amburgo è una città meteoropatica insomma!
Trasferirsi all'estero è un'esperienza che arricchisce ma comporta anche difficoltà, come descriveresti i diversi aspetti della tua esperienza?
Io ammetto di essere stata davvero molto fortunata. Avere il compagno tedesco, seppure non direttamente amburghese, è stato un fattore di notevole importanza per ambientarmi, capire meglio come funzionano le cose e, grazie alle competenze linguistiche, trovare lavoro abbastanza in fretta. Da quando sono qui ho imparato che un espatrio vive necessariamente varie fasi. La prima è quella dell'entusiasmo puro, tutto sembra perfetto, molto meglio che in Italia! Ci si chiede come si faceva prima a vivere senza questa precisione ed efficienza. Poi, dopo un po' di tempo, si iniziano a vedere anche i lati negativi della propria nuova casa e a pensare che, in effetti, in Italia non faceva poi tutto così schifo - e questa è la fase in cui sono io ora e in cui penso: va bene l'ordine, ma un po' più di calore umano non guasterebbe! La fase finale sarebbe poi la mitizzazione del proprio paese d'origine. In generale noto che dopo vari anni all'estero si è letteralmente divisi in due: non ci si sente per niente tedeschi in Germania, ma quando si è in Italia ci rendiamo conto che il nostro processo di tedeschizzazione per alcune cose è irreversibile - tipo togliersi le scarpe già davanti alla porta ogni volta che si va a casa di qualcuno o perdere la pazienza se il tram è in ritardo i 5 minuti.
Com'è cambiata la tua vita da quando vivi in Germania?
Qui ad Amburgo la mia vita ha subìto una vera e propria rivoluzione. Per prima cosa sono passata da studentessa a lavoratrice. E poi, cosa ben più importante, qui ad Amburgo sono diventata mamma per ben due volte! Mi capita spesso di chiedermi come sarebbe stato vivere gravidanze e maternità in Italia, senza le sicurezze che sono garantite qui alle mamme. Poi ovviamente qui ad Amburgo sono diventata una expat-blogger, e la cosa mi dà enormi soddisfazioni :)