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Attrarre talenti internazionali: ecco come l'UE intende risolvere la crisi sanitaria

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Scritto daAsaël Häzaqil 17 Giugno 2024

L'Unione Europea cerca professionisti del settore sanitario dall'estero. I singoli Stati, di fronte alla carenza cronica di manodopera cercano rinforzi, ma devono fare i conti con politiche di immigrazione sempre più restrittive. Quali sono le opportunità per i professionisti del settore medico di tutto il mondo?

UE: una carenza di medici che persiste

La crisi non è finita. L'Unione Europea (UE) è ancora a corto di medici. Secondo un rapporto dell'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), pubblicato nel 2022, il 30% dei medici europei ha più di 55 anni. Le condizioni di lavoro stanno peggiorando. Gli stipendi non tengono il passo. Attualmente, quasi 80.000 medici tedeschi hanno più di 60 anni. La situazione è simile in altre nazioni europei. Alcune specialità, come la medicina generale, sono più colpite di altre. In fenomeno non è recente, ma si è aggravato con la crisi sanitaria. I deserti medici si stanno espandendo, dalle zone rurali, verso le città.

Per trovare medici, i governi si rivolgono a Paesi extracomunitari. L'Italia sta reclutando medici dall'Argentina e da Cuba. La Francia assume medici da Algeria, Tunisia e Senegal. La Germania recluta professionisti da vari Paesi extraeuropei. Ma si muovono in modo confuso, e a volte si ostacolano a vicenda. La Germania apre le porte ai professionisti che se vanno dalla Francia. Il Belgio accoglie i frontalieri francesi che non riescono a trovare lavoro come medici.

Secondo Eurostat, l'Austria ha il maggior numero di medici praticanti (540 per 100.000 abitanti), davanti a Norvegia e Cipro (516 e 490 medici per 100.000 abitanti). La Germania, in fondo al podio (452 medici per 100.000 abitanti), se la cava meglio di Romania e Slovenia (350 e 334 medici per 100.000 abitanti). Con 318 e 302 medici per 100.000 abitanti rispettivamente, Francia e Serbia sono i Paesi europei messi peggio. Gli Stati membri non si stanno muovendo verso una soluzione a livello europeo. Il tema dell'immigrazione è troppo politicizzato.

Quali sono i Paesi europei più interessanti per gli operatori sanitari extraeuropei?

La Germania è chiaramente in testa. È uno dei maggiori reclutatori di medici extraeuropei al mondo. Va detto che il sistema sanitario tedesco non sopravviverebbe senza di loro. Nel 2021, esperti indipendenti stimavano che più di un medico su 5 era staniero. La Germania recluta professionisti del settore sanitario da Filippine, Vietnam, Brasile, Siria, Nigeria, Algeria e altre nazioni europee, come Romania e Francia.

La Germania è così gettonata perché riconosce le qualifiche dei professionisti non europei con molta più facilità rispetto ad altri Paesi. In Germania non è necessario sostenere un esame per ottenere il riconoscimento della propria qualifica. I professionisti non europei devono semplicemente superare una valutazione delle conoscenze, a seconda della loro specializzazione. Niente a che vedere con la Francia, che deve fare i conti con le sue contraddizioni. La recente riforma delle condizioni di esercizio per i Padhue (professionisti con diplomi extracomunitari) è poco chiara. I medici extraeuropei devono dare prova di grande sforzo, che non sempre viene ricompensato, per poter esercitare in Francia.

Francia e Italia devono migliorare

In Francia, i Padhue lavorano tanto quanto gli altri medici, ma devono accontentarsi di contratti precari e di una retribuzione inadeguata. Per essere riconosciuti come medici, devono superare dei test di verifica delle conoscenze (EVC). Poi iniziano un periodo di formazione che dura da uno a tre anni. Infine, devono presentarsi davanti alla Commission d'autorisation d'exercice (CAE). Se superano questa fase finale, possono iscriversi all'Ordre des Médecins. È un percorso lungo, che secondo i medici extraeuropei lascia molto a desiderare. 

I medici extraeuropei in Italia dicono di dover affrontare difficoltà simili. Per proteggere gli operatori sanitari locali, i governi che si sono succeduti hanno costantemente inasprito le regole per il riconoscimento delle qualifiche non europee. L'annosa procedura richiede più di un anno. Troppo tempo, e i tanti preferiscono andarsene.

In Austria, invece, il riconoscimento dei diplomi si basa sul sistema tedesco. I medici extraeuropei non sostengono un esame, ma un "test random" in tedesco (è consentito l'uso di un dizionario). Devono anche compilare un modulo con informazioni sulla loro formazione. In Francia, i Padhue si battono per un sistema alla tedesca, che tenga conto dell'esperienza e del percorso di ciascun candidato. 

All'inizio di quest'anno, il Presidente Macron ha riconosciuto le difficoltà incontrate dai Padhue, che sono essenziali per i servizi sanitari ma sopravvivono in condizioni molto precarie. Ha promesso di regolarizzare "un certo numero di medici stranieri", che purtroppo stanno ancora aspettando.

Strategia dell'UE per combattere la carenza di medici: il monito dell'OMS

L'OMS lancia ancora una volta l'allarme. Risolvere le carenze aggravando quelle di altri Paesi non è la soluzione. Anche gli Stati extra-UE da cui provengono i professionisti stranieri sono a corto di personale sanitario. La Germania, che ha avviato un'importante campagna di reclutamento nel 2023 (in particolare in Sud America e in Africa), nega qualsiasi colpa e afferma di essere attenta alle preoccupazioni dei Paesi che forniscono i talenti. Berlino afferma di puntare su destinazioni dove il numero di operatori sanitari supera le esigenze del mercato. L'OMS è scettica.

Gli Stati dell'Europa occidentale stanno prendendo provvedimenti per trattenere i loro operatori, ma hanno difficoltà a competere quando si tratta di stipendi. Denunciano una fuga di cervelli che avvantaggia le nazioni europee più ricche. Le condizioni di lavoro variano enormemente da un Paese europeo all'altro. La situazione è ancora più difficile per i professionisti extraeuropei, il cui lavoro non è riconosciuto. Per l'OMS è fondamentale che gli Stati europei trovino una soluzione che non penalizzi nessuno. Il messaggio è stato recepito dall'Irlanda, che ha attuato il programma "Enhanced Community Care". Il sistema è nato per alleggerire il carico dei medici in ospedale aumentando il numero di centri sanitari a disposizione della terza età. L'UE ha ancora molta strada da fare per superare la carenza di manodopera. L'invecchiamento della popolazione richiede misure incisive per rafforzare l'attrattiva della professione.

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A proposito di

Mikki è un'espatriata che vive in Giappone. Scrive contenuti per Expat.com ed è una blogger appassionata di lifestyle e cultura pop.

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