L'espatrio è una fantastica opportunità per rilanciare la tua carriera e migliorare il tuo profilo professionale agli occhi dei selezionatori. Ti permette anche di immergerti in un nuovo ambiente, di ampliare la cerchia di contatti e la rete professionale e di scoprire una nuova cultura. Ma va da sé che, questi vantaggi, si accompagnino a lati meno piacevoli.
Che si tratti di gestire lo shock culturale, di adattarsi a un nuovo ambiente di lavoro o di comprendere i diritti che ti tutelano in quanto lavoratore straniero, devi essere ben preparato per trarre il massimo da questa esperienza.
Prima di partire, informati sul diritto del lavoro locale
Cosa dice la legge sul lavoro nella destinazione dove stai per trasferirti? Anche se ci possono essere delle somiglianze con il tuo Paese di provenienza, ogni cultura ha un suo approccio, in particolare per quanto riguarda gli orari di lavoro, gli incentivi e la sicurezza dei lavoratori. Approfondisci tutte le informazioni che trovi, in modo da comprendere appieno le specificità del diritto del lavoro nel Paese di destinazione e regolarti di conseguenza.
Prenditi il tempo necessario per raccogliere informazioni da più fonti:
La maggior parte dei Paesi dispone di fonti ufficiali da cui attingere informazioni sul diritto del lavoro. Queste risorse, emesse da enti governativi, sono generalmente accessibili tramite siti web aggiornati, la maggior parte dei quali include sezioni dedicate ai lavoratori espatriati.
Se questo non fosse il tuo caso, contatta la sede più vicina dell'ambasciata o del consolato del Paese di futuro espatrio. Puoi anche fissare un appuntamento con un impiegato per discutere della tua situazione in modo più dettagliato.
Nel caso non ricevessi risposte esaustive, contatta un consulente legale specializzato in diritto del lavoro per gli espatriati. Questa figura professionale è molto utile se ti trovi di fronte a normative complesse in materia di lavoro, se hai bisogno di chiarire alcune clausole del tuo contratto di lavoro o se hai domande sui tuoi obblighi fiscali.
I diritti dei lavoratori: cosa c'è da sapere
Prima di esaminare i diritti dei lavoratori, devi informarti sulle norme relative ai visti e all'ottenimento dei permessi di lavoro nel tuo futuro Paese di espatrio. Quali sono le condizioni da soddisfare per poter vivere e lavorare legalmente sul posto?
Il secondo punto da chiarire è la normativa che regola il salario minimo locale e le strutture retributive. In alcuni Paesi, come la Germania e l'Australia, il salario minimo è stabilito per legge a livello nazionale e si applica a tutti i lavoratori, espatriati compresi. Nei Paesi in cui non esiste un salario minimo, devi informarti su come opera il tuo datore di lavoro in termini di scala salariale, aumenti, bonus, indennità, ecc. Questo aspetto solleva anche questioni relative al costo della vita nella tua nuova destinazione. Il tuo stipendio sarà sufficiente a coprire le spese? Sarai in grado di trovare un lavoro che paga altrettanto bene in caso di licenziamento?
E per quanto riguarda la normativa sugli orari di lavoro e gli straordinari? Si tratta di questioni fondamentali che possono variare notevolmente da un Paese all'altro. In Europa, ad esempio, la direttiva sull'orario di lavoro dell'UE fissa a 48 ore il limite massimo a settimana. In nazioni come la Germania e gli Stati Uniti, l'orario di lavoro è regolato da norme severe che impongono ai datori di lavoro di pagare gli straordinari. In Paesi come il Giappone o la Corea del Sud, invece, gli straordinari rientrano spesso nella cultura del lavoro locale e ci si aspetta che i dipendenti li facciano e basta, senza essere retribuiti.
Passiamo ai giorni di riposo e alle ferie. Anche in questo caso, ogni Paese ha le sue leggi e procedure. Nella maggior parte degli Stati europei, le politiche sulle ferie sono generose. In Francia, ad esempio, i lavoratori hanno 30 giorni di ferie pagate all'anno. In Cina, invece, i dipendenti hanno un massimo di cinque giorni di ferie annuali, anche se la maggior parte di loro gode di 10-15 giorni, più i giorni festivi.
Per concludere, analizza i tuoi diritti in termini di assistenza sanitaria e sicurezza sul posto di lavoro. Molti Paesi hanno introdotto regole severe per proteggere i lavoratori da situazioni di pericolo che prevedono la messa in sicurezza dei locali, il rispetto di rigorosi standard sanitari, l'obbligo di fornire dispositivi di protezione adeguati e una formazione appropriata.
Punti da non trascurare come futuro espatriato
In linea generale, quando si trasferiscono all'estero per lavorare, gli espatriati si concentrano sulle caratteristiche specifiche del nuovo ruolo, sullo stipendio e sull'ottenimento dei documenti per il disbrigo delle formalità amministrative. Ma dovrebbero interessarsi anche ad altre questioni che troppo spesso vengono trascurate.
Tra le più importanti c'è la protezione contro la discriminazione sul posto di lavoro. Molti Paesi hanno legiferato per garantire che i lavoratori stranieri siano trattati in modo equo, indipendentemente dalla loro origine, dal sesso o da altre caratteristiche. Sebbene queste leggi esistano nella maggior parte delle destinazioni, non sempre sono sufficienti a proteggere i lavoratori dai pregiudizi. Impara a riconoscere i segnali di un trattamento iniquo.
Seguono i diritti previdenziali e pensionistici. Anche in questo caso, nella maggior parte delle destinazioni, gli espatriati che lavorano legalmente sono obbligati a contribuire al sistema di previdenza sociale locale. Questo dà diritto a benefici quali l'accesso al sistema sanitario, l'assicurazione contro la disoccupazione e l'ottenimento di una pensione di vecchiaia. Inoltre, chi non ha in programma un soggiorno a lungo termine può trasferire i contributi accumulati nel Paese d'origine. In molti Stati esistono degli accordi che permettono agli espatriati di inviare i contributi previdenziali da una nazione all'altra.
L'importo dell'indennità di disoccupazione versata può variare a seconda del Paese. Per averne diritto, anche come espatriato, basta lavorare legalmente per un periodo minimo di tempo.
Cosa fare in caso di controversia sui diritti dei lavoratori?
Gli espatriati non sono immuni da esperienze negative sul posto di lavoro. Quali sono le vie legali a tua disposizione se ti trovi in una situazione del genere mentre sei lontano da casa?
Informati sulla possibilità di iscriverti a un sindacato o a un'associazione di lavoratori dopo il trasferimento. In molti Paesi, i sindacati svolgono un ruolo concreto nella tutela dei diritti dei lavoratori e sono strettamente coinvolti nella risoluzione delle controversie sul posto di lavoro. Tuttavia, la loro importanza può variare a seconda del settore: in aree come la finanza e la tecnologia, ad esempio, hanno un'influenza limitata.
Dovresti anche documentarti sui metodi di risoluzione delle controversie nel tuo futuro posto di lavoro. In tutto il mondo, i dipendenti hanno a disposizione diverse opzioni per risolvere le controversie, dalla mediazione informale all'udienza in tribunale. La mediazione è generalmente più rapida e meno onerosa di un procedimento giudiziario. Se questo approccio non è sufficiente a trovare un accordo, il caso può essere portato davanti a un tribunale del lavoro. Si consiglia quindi di informarsi in anticipo sulle procedure disponibili, sulle modalità di attuazione e sul loro funzionamento.
Gli espatriati che si trovano in difficoltà a livello professionale possono chiedere l'assistenza di servizi legali specializzati che li aiutino a superare le barriere linguistiche e legali. Questi servizi, disponibili in molte parti del mondo, offrono supporto per orientarsi nei sistemi legali locali in modo semplice ed efficiente, nel rispetto della tutela dei lavoratori.
Come lavoratore espatriato, conoscere i propri diritti non è solo un mezzo di protezione personale, ma anche uno strumento per costruire ponti tra le culture. Il segreto sta nella preparazione: conoscere le leggi locali in materia di lavoro, informarsi sugli standard di sicurezza e sapere quali sono i canali disponibili in caso di controversia sono tutti passi fondamentali. Questo non solo ti aiuta a prevenire situazioni controverse, ma ti permette anche di partecipare attivamente al tuo ambiente professionale.