Fabiana e la sua famiglia a Manchester

Interviste agli espatriati
  • Fabiana a Manchester
Scritto da Expat.com team il 01 agosto, 2013
Fabiana: "Adoro l'apertura mentale di queste persone, qui puoi essere te stessa e tirare fuori la vera essenza del tuo io senza che nessuno stia a puntarti il dito contro"

Ciao Fabiana, quando e per quale motivo avete deciso di lasciare l'Italia per trasferirvi a Manchester?

Abbiamo deciso di trasferirci in Inghilterra dopo il nostro primo viaggio a Londra più di un anno fa.
È stato un colpo di fulmine. Io non sarei mai e poi mai tornata in Italia dopo aver visto le meraviglie di quella fantastica città. Così, dopo aver visto che comunque in Italia non c'erano speranze per un futuro migliore né per me e mio marito né tantomeno per i nostri figli, abbiamo preso la decisione di partire e lasciare definitivamente l'Italia.

Avevate previsto un piccolo budget per far fronte ai primi mesi di soggiorno?

Ovviamente abbiamo messo da parte il denaro necessario alla sopravvivenza per i primi mesi, e fortuna che lo abbiamo fatto.
Siamo arrivati a gennaio, il periodo peggiore per cercare lavoro, e fino a marzo non abbiamo trovato nulla. Poi da marzo hanno cominciato a chiamare e a fare le prime interviste.

Cercare casa, lavoro, aprire un conto in banca...a volte si direbbe un cane che si morde la coda. Cosa ci puoi dire della vostra esperienza al riguardo?

Le tre cose sono relazionate tra loro qui. Noi, non avendo lavoro, abbiamo pagato un anno anticipato di affitto.
Il conto lo abbiamo aperto la settimana successiva al nostro arrivo e subito dopo abbiamo preso appuntamento al job center per il NINo, che sarebbe una specie di tessera sanitaria in Italia, ma che in UK serve a tutto: per il lavoro, per i benefit, persino per la tessera della library è fondamentale.

Prima di lasciare l'Italia, hai mai avuto delle incertezze soprattutto per quanto riguarda l'adattamento dei bambini alla nuova realtà?

Io personalmente no, anche perché i bambini sono molto adattabili, siamo noi adulti il problema. Mio marito era molto dubbioso sotto questo punto di vista, ma, alla fine, si è ricreduto. I bambini si adattano a qualsiasi tipo di cambiamento se i genitori rimangono stabili e uniti.

C'è qualcosa in particolare che vi manca dell'Italia?

Io adoro l'apertura mentale di queste persone. Qui nessuno ti giudica per come sei vestito, il colore della pelle, i tatuaggi che porti a nessuno importa se sei etero o sei gay, non si creano assolutamente il pregiudizio per niente.
Qui puoi essere te stessa e tirare fuori la vera essenza del tuo io senza nessuno che stia a puntarti il dito contro.
Non credo di avere difficoltà ad abituarmi a loro, anzi, probabilmente hanno difficoltà loro ad abituarsi a me.

Quali sono gli aspetti che vi affascinano di più di questo Paese e quali invece quelli ai quali avete fatto fatica ad abituarvi?

Ad essere sincera le uniche cose che mi mancano dell'Italia sono il bidet e le farine biologiche per il fare il pane. Per il resto non mi manca assolutamente niente dell'Italia.

Com' è la vita di tutti i giorni di una mamma italiana a Manchester? Hai fatto amicizia con altre mamme espatriate?

Bhè, la vita da mamma non è che cambia poi così tanto alla fine, voglio dire, bambini, scuola, casa..il solito tran tran.
Cambia nel momento in cui vai a lavorare e ti trovi di fronte ad una realtà totalmente diversa, ma di questo ancora non vi so dire, ancora aspetto che il piccolo vada alla nursery.
Ho incontrato altre mamme espatriate ed è fantastico sapere e conoscere le esperienze altrui che comunque hanno una qualche relazione con la tua di esperienza. Trovo la cosa affascinante. Ritrovarsi nello stesso posto, partendo dallo stesso paese lo chiamerei destino.

I tuoi bimbi vanno all'asilo? Si sono facilmente integrati?

Il mio primo bimbo va alla nursery e ci va volentieri. Qui è tutto impostato diversamente comunque, cioè, non ci sono gli asili come in italia, dove ogni ora ha delle attività diverse, qui sono più simili agli asili nido italiani, ovvero: i bambini vengono lasciati dai genitori anche fino a 10 ore all'asilo e non hanno molte attività, vengono tenuti sotto controllo dalle maestre e niente di più. L'età di frequenza va dai primi mesi fino ai 4 anni, poi a 5 anni vanno alla primary school, ovvero la prima elementare.

Per quanto riguarda l'inglese, avevate fatto dei corsi prima di partire o lo parlavate già correttamente?

Mio marito ha fatto un corso prima di partire, io invece no e sto imparando giorno per giorno qui leggendo, ascoltando la musica, guardando la tv e conversando con chi capita. Non è semplicissimo per noi adulti, mentre per i bambini è una cosa che avviene quasi naturalmente, e la cosa incredibile è che è come se sapessero già con chi devono parlare inglese e con chi italiano. I bambini sono delle creature meravigliose che ti sorprendono ogni giorno. Il grande ad esempio non parla inglese ancora, nonostante la nursery, però si fa capire e capisce cosa gli dicono. È una cosa grandiosa. Noi adulti siamo più lenti, ma con un po' di buona volontà si fa tutto.

Cosa vi piace fare nel tempo libero? La città offre opportunità di svago per le famiglie con bimbi piccoli?

Nel tempo libero la città offre veramente un?infinità di attività. Dal museo della tecnologia ai vari parchi, dalla passeggiata in centro città al centro commerciale...tutto dipende dal tempo e da cosa si ha voglia di fare.

Ti senti di dare qualche consiglio alle mamme di Expat blog che hanno in progetto un trasferimento all'estero?

L'unico consiglio che mi sento di dare alle mamme italiane che vogliono espatriare è: FATELO! Andate dove il vostro cuore vi vuole portare e non temete per i vostri cuccioli, loro hanno bisogno solo del vostro amore e della vostra sicurezza.
La cosa fondamentale è di non fargli perdere i punti di riferimento, che sono sempre la mamma e il papà. I bambini si adattano a qualsiasi situazione. Good luck!

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