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Impatto del lavoro da remoto sulla mobilità internazionale

jeune femme en mode teletravail
Shutterstock.com
Scritto daVeedushi Bil 03 Novembre 2020

Con l'inizio della crisi sanitaria mondiale, tanti di noi sono passati in modalità telelavoro. L'ufficio si sposta a casa, con i suoi vantaggi ma anche punti a sfavore. Che impatto ha questa forma di lavoro da remoto sulla mobilità internazionale?

Secondo l'ultimo sondaggio del Future of Jobs Report, la pandemia scatenata dal coronavirus ha avuto un impatto devastante sul mercato del lavoro globale. Solo i settori le cui attività si possono svolgere da remoto, si stanno salvando. L'84% delle aziende nel mondo sta considerando una svolta verso il digitale e, in futuro, quasi la metà delle persone lavorerà da remoto. Circa il 43% delle aziende intervistate intende ridurre il personale nei prossimi mesi. Entro il 2025, quasi 85 milioni di professionisti potrebbero perdere il loro impiego.

Cosa sta succedendo nel mondo

Il lavoro a distanza è un'opzione interessante per chi cerca un migliore equilibrio tra lavoro e vita privata ma questa potrebbe non essere la soluzione ideale per chi ha voglia di fare carriera all'estero, per chi è alla ricerca di uno stipendio più allettante, o per chi desidera entrare in contatto con una cultura diversa dalla propria.

A causa delle restrizioni di viaggio attualmente in vigore, molti professionisti hanno difficoltà a trovare impiego all'estero. Alcuni paesi, come Australia e Nuova Zelanda, stanno gradualmente riaprendo i confini agli stranieri ma reclutano solo candidati altamente qualificati in settori come sanità, edilizia, tecnologia, ingegneria, ecc. Quali sono invece le competenze che ti permettono di lavorare senza espatriare?

Al giorno d'oggi, tante attività tra cui il marketing, la scrittura di contenuti, il servizio clienti, o lo sviluppo di software si possono svolgere da remoto. Va da sè quindi che un'azienda preferisca assumere con queste modalità piuttosto che prendersi l'onere finanziario e burocratico di fare arrivare un professionista dall'estero.

Chi trae vantaggio dal telelavoro?

Per molte aziende, il telelavoro significa riduzione dei costi su più fronti. Dal processo di selezione, all'assegnazione di compiti e progetti, alle riunioni, tutto può essere svolto online. 

Gli Emirati Arabi, una delle destinazioni preferite dagli stranieri, in questo momento promuove il telelavoro. Secondo un recente studio della compagnia Riverbed, una società su cinque prevede di operare in questa modalità per almeno un anno. Ciò consente di non fare tagli sul personale e permette di ridurre costi.

Non sono solo le aziende che traggono vantaggio dallo smart working. Sempre parlando di Dubai, sappiate che l'emirato ha da poco reso disponibile un visto dedicato a professionisti che vogliono trasferirsi lì per un anno continuando ad essere assunti nel loro paese d'origine. Mantengono quindi il loro impiego in patria ma lo svolgono da remoto da Dubai. Sulla stessa onda si stanno muovendo anche Estonia, Antigua e Barbuda, Barbados, Isole Cayman, Repubblica Ceca e Croazia. 

Quali sono i rischi del lavoro a distanza?

Se intendi lavorare a distanza fino a quando le restrizioni sulla mobilità internazionale non saranno revocate, e finché il mercato del lavoro non si sarà stabilizzato, devi valutare alcuni punti. In primis, considera la tua posizione: sei un espatriato che vive nello stesso paese dell'azienda per cui lavora oppure abiti altrove? Se appartieni alla prima categoria, devi regolarizzare la tua presenza con l'Agenzia delle Entrate locale, altrimenti non ti può essere pagato lo stipendio. 

Se invece lavori da remoto per un paese terzo, lo stipendio potrebbe non essere all'altezza delle tue aspettative, a meno che tu non sia un professionista altamente qualificato. Per quel che concerne gli obblighi fiscali, sei soggetto alla tassazione del paese di residenza.

Passare 8 ore al giorno davanti a un computer senza mai uscire di casa non fa per tutti. La mancanza di interazione con i colleghi, sebbene le chiamate su Skype e su Hangout, può avere un impatto negativo sul morale. Secondo uno studio dell'Harvard Business Review, molti professionisti in telelavoro faticano ad interagire con i loro colleghi, e questo impatta sulla squadra e sul risultato. 

Tieni presente che se vuoi trasferirti all'estero per un determinato periodo di tempo, sfruttando uno dei visti offerti ad esempio dall'Estonia o dalle Barbados, devi prima assicurarti che la tua attuale azienda sia d'accordo. Nel momento in cui sei all'estero, il datore di lavoro dovrà farsi carico di oneri tra cui l'assistenza sanitaria. Se ci fosse bisogno urgente di te in sede, dovrai rientrare. Con le restrizioni attuali, c'è il rischio che tu non possa metterti in viaggio. Certo non vuoi rischiare di perdere il tuo impiego, quindi fai scelte oculate.

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A proposito di

Assistente editoriale e scrittrice di contenuti per Expat.com, Veedushi nutre un profondo interesse per le culture e le tradizioni straniere.

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