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Investire nelle economie emergenti: rischi e benefici

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Aggiornato daFrancescail 19 Dicembre 2023

Nell'ambito della crescita economica, le nazioni emergenti stanno andando molto bene. Il loro PIL cresce più velocemente di quello dei Paesi più sviluppati. Un valido motivo per attrarre imprenditori e investitori stranieri. Fare affari in una destinazione emergente: quali sono i pro e i contro?

Investire nelle economie emergenti: i vantaggi

Secondo la MSCI (una società di servizi finanziari), nel 2022 il PIL dei Paesi emergenti ha costituito il 43% del PIL globale. I dati del FMI evidenziano un rallentamento della crescita a livello mondiale (3,5% nel 2022, 3% nel 2023). Il calo è più marcato nei Paesi avanzati (dal 2,6% nel 2022 all'1,5% nel 2023) che in quelli emergenti (dal 4,1% nel 2022 al 4,0% nel 2023). Mentre il FMI prevede un ulteriore ribasso della crescita nei Paesi avanzati (1,4% nel 2024), prospetta che in quelli emergenti si mantenga stabile (4% nel 2024).

La Cina, pilastro dei BRICS (Brasile, Russia, India, Cina e Sudafrica), è una delle economie emergenti con i tassi di crescita più elevati (5% nel 2023, secondo il FMI). Alcuni economisti ritengono che la Cina non sia più un'economia emergente. Altri, al contrario, sottolineano che esistono ancora grandi disparità all'interno della popolazione e che solo una parte della nazione sta beneficiando della crescita. In ogni caso, la Cina sta portando con sé i BRICS nella sua gara con le potenze occidentali. Al vertice dei BRICS, tenutosi quest'anno, è stato annunciato l'arrivo di 6 nuovi Paesi nel 2024: Arabia Saudita, Emirati Arabi Uniti (EAU), Etiopia, Egitto, Argentina e Iran. Gli Emirati Arabi Uniti contano sulla loro crescita economica (+3% nel 2023 e +4% previsto nel 2024, secondo la Banca Mondiale) per attirare imprenditori e investitori stranieri. La crescita della rivale Arabia Saudita è debole, pari allo 0,8%; il FMI ha rivisto le sue previsioni, a conseguenza del calo nella produzione di petrolio e nei prezzi. L'Arabia Saudita, il principale esportatore di petrolio al mondo, dovrebbe comunque tornare a crescere già nel 2024, in una percentuale del 4%, secondo le stime del FMI.

Paesi in piena espansione economica

Secondo gli studi del FMI, nel primo trimestre del 2023, le zone economiche più dinamiche del mondo si collocavano in Asia e nell'Africa sub-sahariana, con una crescita tra l'1,5% e il 4%. Va precisato che Sudafrica e Nigeria, due delle potenze africane, hanno registrato una crescita più lenta (rispettivamente 0,5% e 2% nel 2023, secondo il rapporto Africa's Pulse della Banca Mondiale). Le cause sono imputabili all'inflazione, alla debolezza della valuta e alla crisi economica. Si prevede però che la crescita riprenda a partire dal 2024 (previsione del 3,9%). In Nigeria, i settori più interessanti per le imprese restano il petrolio e altre risorse naturali, l'agroalimentare e l'industria. Il Paese si è inoltre avvicinato al digitale, così come il Sudafrica.

Fare affari nei mercati emergenti significa investire in ecosistemi dinamici e in rapida crescita. Un esempio di successo sono gli Emirati Arabi Uniti, dove la maggior parte della popolazione è straniera. Gli imprenditori espatriati beneficiano di un regime fiscale favorevole, che li incoraggia a stabilirsi sul territorio. Gli EAU puntano ad attirare sempre più imprenditori e investitori stranieri entro il 2030. Anche l'Arabia Saudita sta stendendo il tappeto rosso agli espatriati; Riyadh è in competizione con Dubai. Tra le altre nazioni emergenti ci sono l'India, l'Indonesia e il Messico.

Fare impresa proteggendo l'ambiente

E' comune associare l'imprenditoria a settori cosiddetti tradizionali come la lavorazione delle materie prime, l'industria, l'agroalimentare, il digitale... Ma esiste un'altra schiera di imprenditori, più concentrati a migliorare le condizioni di vita delle popolazioni locali e a preservare l'ambiente. I Paesi emergenti sono tra quelli più colpiti dalle conseguenze del riscaldamento globale. Intraprendere nell'economia sostenibile offre nuove prospettive alle economie emergenti. No al "tutto petrolio" e sì all'energia solare, ai nuovi sistemi di irrigazione, alle nuove tecnologie per lo sviluppo dell'agricoltura, ai progetti sostenibili che coinvolgono le imprese locali e così via.

Investire nelle nazioni emergenti può quindi aiutare a combattere il riscaldamento climatico, contribuendo allo stesso tempo allo sviluppo delle imprese e delle organizzazioni locali. Il settore sanitario, ad esempio, già in tensione molto prima della crisi sanitaria, manca di risorse umane e tecniche. Si stanno realizzando numerosi investimenti e progetti che vanno oltre il settore strettamente sanitario: ricerca, costruzione, ammodernamento delle infrastrutture, produzione di farmaci e attrezzature mediche, elettrificazione, costruzione e manutenzione di strade e così via. Le disuguaglianze all'interno dei Paesi emergenti sono numerose.

Fare affari in un mercato emergente: i rischi

Uno dei principali rischi di investire in un Paese emergente è il contesto politico, avendo a che fare con destinazioni scosse da tensioni politiche, moneta fragile, alti livelli di disuguaglianza sociale, mancanza di democrazia, ingerenza dello Stato e altri fattori. Per sua natura, un mercato emergente combina un potenziale di crescita più rapido con rischi maggiori.

Pur avendo una buona formazione interculturale e una solida conoscenza del territorio, non è sempre facile sviluppare un'attività in un Paese emergente. In Cina, ad esempio, l'influenza dell'esecutivo sull'economia sta crescendo. La politica del zero Covid ha stroncato molti imprenditori stranieri che hanno preferito andarsene a fronte di una modalità di gestione che hanno ritentuo improduttiva e di ostacolo al buon funzionamento degli affari.

Le economie emergenti possono anche essere più vulnerabili ai capricci dell'economia globale. Il rallentamento della crescita cinese sta avendo un impatto sull'economia globale, e sui mercati emergenti. A ciò si aggiunge la potenziale fragilità dei trasferimenti di investimenti diretti esteri (IDE). Quando gli IDE si spostano da una nazione all'altra, il Paese emergente che riceve meno IDE subisce un contraccolpo che si ripercuote sulla sua prestazione economica.

Sebbene stiano crescendo più velocemente delle economie sviluppate, i Paesi emergenti si muovono in un contesto sociale dove la ricchezza è mal distribuita. Purtroppo la situazione è peggiorata dopo la crisi sanitaria, mettendo i governi in una posizione di maggiore instabilità. Tutti questi fattori devono essere presi in considerazione quando si valuta un investimento in un Paese emergente. La stessa cautela va applicata ai progetti imprenditoriali nei Paesi sviluppati.

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Faccio parte del team di Expat.com e sono la persona di contatto per la comunità italiana. Ho una personalità comunicativa, proattiva e ho una ricca esperienza di vita all'estero.

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