Per un certo periodo di tempo abbiamo pensato che il lavoro a distanza fosse diventato la nuova norma: addio ufficio, scegliamo noi il posto da cui lavorare. Ma la realtà è diversa ed è influenzata da fattori come la sicurezza, la praticità e la necessità di interazioni sociali. Quali sono le professioni più adatte al lavoro a distanza? Quali invece richiedono la presenza sul posto di lavoro?
Lavoro a distanza: il partito conservatore britannico richiama all'ordine
Dipendenti pubblici che lavorano in spiaggia. I parlamentari britannici del partito conservatore non ci stanno e si oppongono con forza a questa pratica. Gli occhi sono puntati sul Dipartimento per la Sicurezza Energetica, che ha autorizzato il lavoro a distanza. La decisione è stata presa in seguito alle pressioni dei sindacati, per consentire ai dipendenti pubblici di lavorare "occasionalmente" quando sono all'estero.
I primi grandi cambiamenti nell'organizzazione della storica Whitehall, il centro amministrativo del governo britannico, risalgono al 2020. Per garantire la continuità dei servizi durante la pandemia, l'amministrazione britannica ha ammorbidito le regole sul lavoro a distanza. La crisi sanitaria è rientrata, ma gli allentamenti rimangono. I sindacati non vogliono fare marcia indietro, al contrario si battono affinché i dipendenti pubblici, che hanno legami con l'estero, possano lavorare occasionalmente da quei Paesi. I conservatori si oppongono in maniera categorica.
L'esecutivo finora è stato più conciliante, offrendo la possibilità di lavorare all'estero in via "eccezionale" e solo se il lavoratore era legalmente autorizzato a farlo. Il dipendente poteva lavorare dall'estero per due settimane all'anno e solo nel caso in cui andasse a trovare la famiglia o i parenti stretti. I conservatori non ci stanno, sostenendo che vacanze e lavoro non vadano mischiati. Sollevano anche la problematica legata alla sicurezza informatica e richiama il governo all'ordine. I dipendenti pubblici devono prestare servizio dal Regno Unito, non dall'altra parte del mondo. L'esecutivo ha recepito il messaggio, tanto che ora ha vietato ai dipendenti pubblici di lavorare a distanza, tranne che in circostanze molto specifiche.
Professioni adattate al lavoro a distanza
Le professioni digitali e quelle che prevedono solo l'uso di un computer e di una connessione a Internet, sono tra le prime che vengono in mente. Community manager, sviluppatore, designer grafico, consulente SEO, redattore web, giornalista, traduttore, webmaster, marketing manager, broker, coach, direttore artistico, fotografo... I lavori che si possono svolgere da remoto sono numerosi.
Altre professioni, tradizionalmente esercitate in azienda, si stanno aprendo al lavoro da remoto: consulente telefonico, addetto al telemarketing, segretario, assistente legale, avvocato, commercialista o insegnante. Il lavoro a distanza può essere occasionale, part-time o a tempo pieno. Richiede una riorganizzazione a livello aziendale, soprattutto per i dipendenti che telelavorano dall'estero.
Professioni incompatibili con il telelavoro
Sebbene il telelavoro stia prendendo piede, non è adatto a tutte le professioni. Alcuni impieghi richiedono la presenza e sono incompatibili con il telelavoro. È difficile immaginare un tassista che lavora da remoto. Lo stesso vale per il personale medico, i piloti, i conducenti di autobus o treni, gli operai edili, gli archeologi, i vigili del fuoco, gli idraulici, gli agricoltori, i ferrovieri, i parrucchieri, i camerieri, i cuochi, i bagnini, i funzionari pubblici, ecc. Ci sono vari gruppi di professioni che sono incompatibili o difficili da conciliare con il telelavoro, per tanti motivi.
Protezione dei dati
Puntando il dito contro i dipendenti pubblici che lavorano "dalla spiaggia", i conservatori britannici sollevano l'importanza della protezione dei dati. In un periodo in cui gli hacker attaccano sempre più spesso le istituzioni, permettere ai dipendenti pubblici di collegarsi dall'estero rappresenta una minaccia. Potrebbero fuoriuscire informazioni sensibili; i dipendenti pubblici stessi potrebbero essere meno cauti all'estero. Altre professioni, in particolare quelle che gestiscono le informazioni personali dei clienti, richiedono la presenza del dipendente per motivi di sicurezza.
Interazioni
L'altra macroarea di professioni incompatibili con il lavoro a distanza comprende tutte quelle che necessitano di scambi e interazioni. Al proposito possiamo citare i conducenti di mezzi pesanti e mezzi di trasporto pubblici, gli insegnanti, gli agricoltori, gli idraulici e i commessi, tra gli altri. In questi casi, la presenza fisica è fondamentale (è impossibile riparare un tubo, o guidare un camion a distanza). Un numero sempre crescente di supermercati, ad esempio, sta optando per le casse automatiche, per ridurre il personale e aumentare i profitti. Eppure il contatto con le cassiere rimane essenziale per molti clienti. Piuttosto che trovarsi davanti a una macchina che scannerizza i prodotti, preferiscono scambiare due parole con la cassiera. Lo stesso vale per gli insegnanti. Nonostante il boom della formazione online, è difficile fare a meno dell'insegnamento tradizionale.
Spostamenti frequenti
Un altro grande gruppo di professioni che difficilmente può adattarsi al lavoro a distanza è quello che richiede spostamenti frequenti. Durante la pandemia, molte agenzie immobiliari si sono adattate offrendo visite virtuali, ma ora l'attività è tornata alla normalità. Visitare di persona l'immobile è uno dei primi consigli che vengono dati a chi vuole affittare o comprare. Anche i rappresentanti e i corrieri devono viaggiare molto e/o su lunghe distanze. Si tratta di professioni a contatto con il cliente che difficilmente si conciliano con il lavoro a distanza.
Verso il lavoro completamente a distanza?
La dematerializzazione del mondo dovrà aspettare. Contrariamente alla visione avveniristica di un mondo fatto di lavoratori a distanza, stiamo assistendo a un ritorno in ufficio. La dematerializzazione ha i suoi limiti, e non solo per motivi tecnici. La crisi sanitaria ha evidenziato l'importanza delle interazioni sociali. I dipendenti hanno accusato gli effetti negativi del "full remote", lavorando più ore senza il supporto dell'azienda.
L'ufficio è molto più di un posto dove si produce, è un luogo dove le persone si incontrano e interagiscono tra loro. I datori di lavoro lo sanno ed è per questo che hanno deciso di optare per una via di mezzo: un abbellimento degli spazi fisici e un po' di telelavoro. Più colori, meno grigio, scrivanie nuove e piante verdi. E poi aree dedicate al relax o all'aggregazione. La tutela della salute mentale sta diventando una priorità. I lavoratori sono più coinvolti nell'organizzazione delle loro giornate. Queste potrebbero essere le fondamenta dell'azienda di domani.