Anno sabbatico all'estero: che visto mi serve?

Vita quotidiana
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Scritto da Asaël Häzaq il 06 febbraio, 2024
Andare all'estero per un anno. Un'idea che sta prendendo sempre più piede tra i professionisti che vogliono staccare dalla routine quotidiana o che vogliono cambiare carriera. Le ragioni che spingono a questa scelta sono diverse ma come organizzarsi nel concreto? Che visto serve per prendersi un anno sabbatico all'estero?

Quali sono i vantaggi di un anno sabbatico all'estero?

Anche se non tutti sono pronti per questo passo, gli studi continuano a evidenziare i benefici di un anno sabbatico. Questa pausa prolungata consente di riflettere su sé stessi e di esplorare nuove strade, oltre a rappresentare un rimedio contro il sovraccarico di lavoro e il burnout. Il periodo può durare da poche settimane, a diversi mesi, o addirittura un anno, offrendo un ampio margine di tempo per lo sviluppo personale, la valutazione delle proprie competenze e la ricerca di nuove attività professionali o non professionali. Inoltre, apre le porte a opportunità all'estero, sia lavorative che personali.

Anno sabbatico: il caso del governatorato del Sikkim, in India

Nel 2023, il governatorato del Sikkim, in India, ha introdotto un programma di congedo per i dipendenti statali, offrendo quasi tre anni di pausa e trattenendo il 50% dello stipendio base. L'iniziativa mira a fornire ai dipendenti nuove prospettive, garantendo la sicurezza del lavoro al loro ritorno. I criteri di ammissibilità includono un minimo di cinque anni di servizio continuativo e si applicano alcune condizioni: lo Stato potrebbe chiedere ai lavoratori di riprendere servizio prima della fine del congedo, e potrebbero non consentire l'opportunità ai lavoratori che stanno ripagando un prestito.  

Anche se diversi Paesi offrono periodi di aspettativa, queste iniziative, come quella del Sikkim, non risolvono la questione del visto. Se un datore di lavoro concede l'aspettativa al dipendente, spetta al singolo informarsi sulle opzioni di visto per viaggiare all'estero, che sia per qualche mese o per un anno. 

Il Visto Vacanza-Lavoro (WHV)

Il Working Holiday Visa (WHV) è un visto unico nel suo genere che permette di viaggiare e lavorare all'estero per un periodo specifico, in genere un anno. L'accessibilità del visto dipende dalla nazionalità del richiedente e dagli accordi bilaterali tra i Paesi. Lavorare è un'opzione, ma non è obbligatorio. Il limite di età per ottenere un WHV va dai 18 ai 30 anni, in alcuni casi fino ai 35 anni. 

Il visto au pair

Il visto alla pari è leggermente più restrittivo perchè impone che il richiedente abbia un'età compresa tra i 18 e i 30 anni, e che sia in possesso di un visto per soggiorni di lunga durata. Richiede un contratto con una famiglia ospitante e un attestato di conoscenza della lingua. Pensato principalmente per esperienze culturali e linguistiche, il visto au pair permette di migliorare le competenze linguistiche e di partecipare alla vita quotidiana della famiglia ospitante, limitando le ore di servizio a un massimo di 25 (25 ore massimo nell'arco di 2 settimane in Francia, ad esempio).

Visto turistico B2 per un anno sabbatico negli USA

Il visto turistico B2 consente di soggiornare negli Stati Uniti per più di 90 giorni, vietando esplicitamente qualsiasi forma di attività retribuita. È adatto a chi vuole svolgere attività culturali o ricreative, andare in visita a parenti o fare volontariato.

Volontariato internazionale 

Anche i programmi di volontariato internazionale accolgono candidati senza restrizioni di età o nazionalità, a patto che il volontario lavori al di fuori del proprio Paese. Questi programmi si concentrano sullo sviluppo di competenze umane, tecniche e interpersonali, fornendo un quadro strutturato che favorisce la collaborazione con associazioni convenzionate.

Posso fare un anno sabbatico all'estero con un visto per nomadi digitali?

Sebbene il visto per nomadi digitali stia guadagnando popolarità in tutto il mondo, soprattutto tra i lavoratori autonomi, non è adatto a chi vuole fare un anno sabbatico all'estero. Il visto per nomadi digitali richiede la collaborazione con un datore di lavoro o con un cliente, il mantenimento di un rapporto di lavoro o di un rapporto con un cliente, e il rispetto di determinati vincoli. Il periodo di aspettiva, invece, il cosiddetto "anno sabbatico", è finalizzato allo sviluppo personale e al distacco dalla sfera professionale, il che lo rende incompatibile con lo stile di vita dei nomadi digitali.

Link utili:

Unione Europea: Fare volontariato 

US: B-2 visa

France: Au pair visa

A proposito di Asaël Häzaq

Mikki è un'espatriata che vive in Giappone. Scrive contenuti per Expat.com ed è una blogger appassionata di lifestyle e cultura pop.