Da quanto tempo ti trovi negli Stati Uniti ed in che città vivi?
Da gennaio io, da agosto mia moglie. Viviamo a New York City.
Parlaci dei motivi che ti hanno portato a New York
Ho seguito mia moglie che è stata presa ad un master universitario e io, per ora, frequento una scuola di inglese.
Tu e tua moglie state ancora frequentando i vostri corsi e la scuola/università ha già messo in preventivo di sospendere le lezioni? Che informazioni vi hanno dato in merito?
Al momento entrambi stiamo frequentando lezioni online e speriamo durino fino alla fine di maggio (fine ufficiale dei corsi). Le scuole al momento non sembrano aver intenzione di sospendere nulla e di continuare i corsi online.
Come ti tieni informato sull'evolversi dell'epidemia a New York?
Leggo molto il New York Times ma anche altri siti web e, ogni volta che posso, cerco di leggere anche i giornali online italiani per avere notizie di casa.
Che misure sta adottando il Governo americano per contrastare la propagazione del COVID-19?
Hanno chiuso ristoranti e bar e, credo, le attività non essenziali ma vediamo che in moltissimi ancora escono di casa per farsi una passeggiata o per giocare a basket! Inoltre non hanno vietato espressamente e completamente di uscire di casa.
Se devi uscire, che precauzioni adotti per evitare il contagio?
Abbiamo delle mascherine molto basilari, manteniamo sempre le distanze con le altre persone e usciamo solo per fare la spesa.
Che atmosfera c'è per le strade?
Beh io posso parlare solo per il nostro quartiere a Manhattan ma l'atmosfera è surreale: a volte non c'è quasi nessuno in strada, solo persone in fila per entrare al supermercato o nelle pharmacy. Poi però svolti l'angolo e in molti che passeggiano non per andare al supermercato. Qualche giorno fa abbiamo visto più di un gruppo di ragazzi giocare a basket o a calcio e la settimana scorsa ho visto in un servizio di un'emittente televisiva che dei giovani universitari durante lo spring break preferivano fare festa invece che stare a casa. Mi sembra di capire che qui, come forse in Italia i primi tempi, ancora non hanno compreso bene la gravità del problema.
I supermercati e le farmacie stanno assicurando la continuità di prodotti di prima necessità e di medicine, oppure iniziano a scarseggiare?
Dipende dai giorni, in generale all'inizio la carta igienica sembrava essere il bene più importante del mondo e non si trovava da nessuna parte. Adesso, se vai presto al supermercato, trovi molta roba. Speriamo che la situazione resti così nei supermercati.
La popolazione locale è consapevole dei rischi derivanti dall'emergenza pandemica?
Come detto prima secondo me non tutti lo sono: nonostante New York sia una delle città più colpite abbiamo la sensazione che non ci sia ancora molta coscienza del problema nonostante ci siano, ad oggi, circa 41.000 infetti e più di 930 morti (link ai dati ufficiali aggiornati al 31 marzo).
E tu, in che stato d'animo sei?
Al momento siamo relativamente tranquilli, resistiamo e stiamo a casa, ma l'unica speranza è che qui attorno si svuoti sempre di più per abbassare le possibilità di contagio. L'idea di ammalarsi in un posto dove la sanità è solo privata non è piacevole affatto.
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