COVID-19: com'è la situazione a Stoccolma?

Interviste agli espatriati
  • Immagine presa da pixabay.com
Scritto da Francesca il 14 aprile, 2020
Come sta reagendo la città di Stoccolma alla pandemia di COVID-19 che sta mettendo in ginocchio il mondo intero? Morgan, un italiano in Svezia, ci racconta la sua esperienza. 

Da quanto tempo vivi in Svezia e in che città ti trovi?

Vivo a Stoccolma da Gennaio del 2017.

Come sei venuto a conoscenza dell'emergenza sanitaria legata al diffondersi del coronavirus? E come hai reagito alla notizia?

Ascolto quotidianamente i telegiornali Italiani, sono venuto a conoscenza della notizia da loro. Purtroppo i primi giorni ho sottovalutato la cosa, ma a mia difesa devo dire che lo hanno fatto tutti; era impossibile da prevedere l'impatto globale di questa crisi. I primi giorni di Marzo, quando ho iniziato a realizzare la gravità della situazione, mi sono preoccupato moltissimo per la mia famiglia in Italia.

Che misure ha adottato la città di Stoccolma per contenere i contagi e mettere in sicurezza la cittadinanza? Hai l'obbligo di restare dentro casa?

A Stoccolma le misure restrittive sono quasi inesistenti. Fino a poco prima di Pasqua, il governo aveva solo consigliato di restare a casa ed aveva vietato assembramenti di più di 500 persone (!?!). Poi hanno parlato di una stretta di vite, ed ora sono vietati gruppi di più di 50 persone.
I mezzi pubblici, i ristoranti, i barbieri sono tutti aperti. Io mi sono imposto una quarantena volontaria a casa contestualmente a quella iniziata in Italia; non esco, lavoro da remoto e mi faccio portare la spesa a domicilio.

Circa la Svezia in generale, al momento in cui scrivo (18 Aprile) si registrano 1.511 decessi da coronavirus. Dall'inizio della pandemia, 1.054 pazienti sono stati ricoverati in terapia intensiva, alcuni purtroppo non ce l'hanno fatta mentre altri sono guariti. I contagi confermati sono 13.822.
Il governo ha annunciato che saranno effettuati dai 50.000 ai 100.000 tamponi a settimana, principalmente su persone che lavorano in prima linea con agenti di polizia e personale medico.
La popolazione è invitata a restare in casa se in presenza di sintomi come tosse e mal di gola, a mantenere le distanze di sicurezza, ad evitare spostamenti non necessari all'interno del paese, a lavorare da casa ove possibile, a seguire buone norme igieniche, ad evitare i contatti con le persone anziane. 
Alla luce di queste disposizioni si potrebbe pensare ad una nazione in lockdowm ma non è così. Per quel che riguarda le scuole, solo le università sono chiuse ed i giovani continuano ad incontrarsi e praticare sport. 
Non ho visto nessuno indossare mascherine protettive. Ho l'impressione di essere il solo a metterla quelle rare volte che esco.

Ti preoccupano queste misure poco restrittive?

Anche se vivo in Svezia da più di tre anni mantengo uno stretto legame con l'Italia di cui continuo a seguire le notizie giornalmente.

Se analizzo con occhi italiani come gli Svedesi stanno gestendo questa emergenza sanitaria , noto ingenuità, compiacenza e persino arroganza. Quando la guardo occhi svedesi, vedo una risposta misurata e matura.

Che mezzi vengono usati dalle autorità locali per informare i cittadini dell'evolversi della situazione? La barriera linguistica ti dà dei problemi di comprensione sulle notizie diffuse?

Le notizie in inglese sulla Svezia sono poche e non "fresche", però la mia azienda puntualmente manda delle email con il resoconto della situazione. Personalmente monitoro la crisi da questi siti:
www.worldometers.info/coronavirus/
www.thelocal.se/
ec.europa.eu/home-affairs/what-we-do/policies/borders-and-visas/schengen/reintroduction-border-control_en

Credi che le autorità avrebbero potuto fare di meglio?

Questa pandemia ha colto tutti alla sprovvista e non è facile stabilire quali misure di prevenzione siano le più efficaci. Nemmeno gli esperti sanno con precisione quale sia la strada migliore da percorrere.

Alcuni esperti all'interno della comunità scientifica sono confusi sull'approccio adottato dalla Svezia rispetto a quello delle nazioni confinanti. Lo sono anch'io.

Io lavoro nel campo dell'informatica quindi preferisco non esprimermi in settori che non mi competono, possono solo guardare ai numeri e trarre delle conclusioni. Ad oggi la Svezia registra più decessi da coronavirus rispetto alla Finlandia, alla Norvegia e alla Danimarca. La corona svedese è in caduta libera rispetto all'euro. Sulla base di questi fatti, forse qualcosa potrebbe essere stato gestito in modo diverso.

Che precauzioni adotti quando esci di casa per andare a fare la spesa o commissioni necessarie?

Esco di casa solamente per buttare la spazzatura e spostare la macchina per la pulizia settimanale della strada.
Cerco di rimanere a 2 metri di distanza dalle persone che incontro ed al mio rientro a casa mi lavo molto bene le mani.
La spesa la faccio online e me la faccio consegnare a casa.

Che impatto ha avuto/sta avendo la pandemia sul tuo posto di lavoro?

Lavoro nel settore televisivo, purtroppo non va molto bene perchè una gran parte dei nostri progetti è legata al mondo dello Sport e ai contratti pubblicitari.

Ci sono casi positivi a Stoccolma?

Si, ce ne sono parecchi. Questa è la tabella con il numero di casi suddivisi per quartiere di Stoccolma:
www.sll.se/verksamhet/halsa-och-vard

Cosa si prova a poter uscire quando il resto del mondo è in lockdown?

E' difficile rispondere a questa domanda perché non ho metro di paragone. Leggo e guardo le notizie di quello che accade a livello internazionale e se metto a confronto Stoccolma con altre capitali ho l'impressione di vivere in un altro mondo. 
Da un lato uscire di casa non mi sembra la soluzione ottimale ma forse anche restare isolati non è la misura vincente.
Credo che non sia sostenibile forzare uno stato di isolamento aspettando una scomparsa totale del virus perché non lo sconfiggeremo mai al 100%. Dovremo imparare a conviverci e cambiare le nostre abitudini di vita senza però rinunciare alla nostra libertà.  
 

A proposito di Francesca

Faccio parte del team di Expat.com e gestisco la comunità italiana. Amo viaggiare ed entrare in contatto con culture diverse. Ho una passione particolare per le lingue straniere ed ho vissuto e lavorato in Egitto, Spagna, Irlanda, Messico e Mauritius.

Condividi la tua esperienza d'espatriato!

Partecipa anche tu all' intervista e contattami

Partecipa